7 - CHIEDERE NON COSTA
Gli altri sono tutti in movimento per cercare i tre piccoli
assenti.
La presunta versione che i piccoli si siano allontanati
mentre ALALA’ e SMERALDINA erano distratte ed ora li stiano cercando non mi
convince.
Salgo sul tetto del locale con le grate e comincio a
guardare in basso, poi mi sposto su quello adiacente. Pian piano arrivo sul
tetto del convento e dall’alto scorgo ALALA’ che sta uscendo da una finestra
socchiusa.
“Cosa fai?” le domando.
“Il Priore si è preso i tre piccoli. Sono entrata nel
convento per controllare, insieme a SMERALDINA. Sembra che li voglia adottare.”
“Beh, lo poteva anche chiedere, senza rubarli!”
“Lo sai com’è fatto…”
Torno da SMERALDONE e gli racconto il colloquio con ALALA’.
Lo vedo più rilassato.
“Meglio così”, dice. “Il Priore non è quel diavolo che vuol
sembrare.”
Chi, invece, non è tranquillo per niente è il Capo quando,
al pomeriggio, si accorge della scomparsa dei tre gattini.
Comincia a cercarli in giro, vivi o morti, ma nulla.
Fortuna che arriva Piergiorgio, un suo conoscente in buoni
rapporti con gli abitanti del convento che gli spiega la situazione.
“Li ha adottati, tutti e tre. Per non dividerli. Gli sono
piaciuti dal primo giorno che li ha visti. Non sembra ma ha il cuore tenero.”
“Sì! Però poteva anche chiederlo prima a chi si è occupato
di loro per tutto il tempo. Chiedere non costa nulla!”
“Lo sai com’è fatto…” risponde l’amico.
“No! Non lo so com’è fatto!” con tono tra l’incazzato e il
furioso.
“E’ un brav’uomo e, anche se non sembra, ci tiene a questi
gatti randagi.”
Vedo il Capo incamerare la notizia e diventare pensieroso.
“Dici che ci tiene sul serio?” domanda all’amico.
“Ma certo!”
“Allora: tu che ci sei in confidenza chiedigli, per favore e
coi dovuti modi, se lascia ai gatti la possibilità di usufruire dei locali
degli ex bagni che sono chiusi e dismessi da tempo. Potrei adattarci un piccolo
rifugio per le notti fredde.”
L’amico promise e glielo chiese, ma la risposta non arrivò
mai.
Dopo alcuni giorni scoprii un lato nascosto del Capo.
Secondo la sua teoria che “chi tace acconsente” e,
soprattutto, per non mettere in obbligo il Priore e farlo sdebitare senza
umiliazione dalla mancanza di rispetto verso tutti noi, fece riaprire la porta
saldata degli ex bagni e cominciò a lavorarci per rendere i locali idonei a
diventare la nostra nuova sede.
Poi rispedì Piergiorgio dal Priore con i suoi più sentiti
ringraziamenti.
Nessuno fece obiezioni, e da senzatetto diventammo
usufruttuari di un locale con tre vani e un corridoio.
Cominciai a valutare il Capo sotto un altro aspetto.
Il pasto di TAZZA nel locale con le grate |
Nessun commento:
Posta un commento