venerdì 30 settembre 2016

LE NOSTRE FOTO (segnaletiche) - CLODOVEO

QUESTURA DI PERUGIA


NOME - CLODOVEO (CLODI)
SESSO - M (sterilizzato)
ETA' - Presumibile Classe 2006/7  (Deceduto 9 ottobre 2018 per insufficienza renale)
RESIDENZA - Reggia di Monte Malbe
PROFESSIONE - Profugo (dalla Colonia Felina di Piscille) per problemi di salute
MANTELLO - Bianco pezzato-tigrato
OCCHI - Due (verdi)
ZAMPE - Quattro
CODA - Sì (tigrata)
CARATTERE - Fiero ma sociale
INTERESSI - Il comando
SEGNI PARTICOLARI - L'unico gatto al mondo che pomicia col bocconcino contenente la medicina prima di mangiarlo

martedì 27 settembre 2016

CHEESE! Scatti felini a Monte Malbe (Colonia)

- GGNAZZIO, tra poco di devo portare a sterilizzare!
- Cioè Capo?

- Prima ti danno una bella sforbiciata alle palle...

- ...poi ti staccano un'orecchio!

- Scherzo, scemo!
(mica tanto...)

sabato 24 settembre 2016

STORIA DELLA COLONIA






GRANDI OPERE
A MONTE MALBE






- Ma oggi è domenica! E’ il turno di QUARK coi suoi Misteri! Perché devo fare questo straordinario festivo?
- Zitto e scrivi – la risposta lapidaria di BAIOCCO –QUARK è ancora ubriaco da ieri sera, smetti di portarlo al pub… lo sai che non regge l’alcool!

GRANDI OPERE A MONTE MALBE
Eravamo rimasti al Capo che stava devastando un fazzoletto di terra in mezzo al castagneto. Dopo aver abbattuto diversi castagni (malati, dice lui) e spianato a suon di pala e piccone il terreno lo vedemmo intento a trasportare di tutto con quel catorcio della sua Land e portarlo allo spiazzo che aveva costruito.
I piccoli vagheggiavano che lì il Capo volesse costruire una Disneyland tutta per loro, le signore propendevano per una piscina con tanto di terrazza per mettere al sole sdraio e lettini, gli sportivi un campo da tennis, o da basket o un ring per il pugilato.
I pessimisti optavano per un campo di concentramento per felini di razza incerta, gli ottimisti per un campo di sterminio per padroni di cani di scarsa intelligenza. Il solito allegrone VITTORIO per un cimitero destinato alla nostra dipartita.
Un giorno lo vedemmo arrivare per ben quattro volte con la Land impennata e carica di piastrelloni di cemento. Più di 100 pezzi, al peso di chili 27 cadauno. Immaginate le bestemmie del Capo mentre li scaricava e doveva portarli a braccia allo spiazzo in mezzo al bosco: ha fatto il giro del calendario 18 volte nominando pure Santi sconosciuti anche ai frati del convento.
Infine un giorno arrivò addirittura col suo amico con il pick-up, anche lui impennato, carico di tavole di legno e valigette portaattrezzi. Arrivò a dar man forte pure un altro amico, sempre carico di utensili vari, e si misero a lavorare di buona lena di mattino presto, con la nebbia che ti spaccava le ossa e diversi gradi sotto lo zero.
Lavorare! Una parola grossa!
Diciamo che era un continuo darsi del coglione, incapace, cieco, rimbecillito dal freddo e via dicendo…
- Sto pezzo va qua! Tonto!
- Il tetto si monta all’ultimo, scemi!
- Squadrate le pareti, mi raccomando!
Infatti, terminata quella che poteva sembrare la struttura di una casetta in legno, il Capo si accorse che su un lato era rimasta una fessura di circa 5 centimetri, una sottile finestra verticale che scendeva lungo tutta la parete.
- Nessun problema! – disse prendendo un’asse di legno avanzata e inchiodandola all’interno per chiudere lo spazio.
Al montaggio del tetto cominciò a scorrere il sangue, oltre alle martellate sulle dita per la stanchezza volavano oggetti disparati all’indirizzo di uno o dell’altro.
- Meglio che al cinema! – il commento di ARCHIMEDE, mentre BARTOLOMEO raccoglieva scommesse sulla sorte dell’opera: qualcuno puntò anche su una durata superiore a quella della Salerno - Reggio Calabria.
Infine toccò al montaggio delle porte; successe di tutto per far riuscire il miracolo della loro chiusura e relativa apertura.
Nel pomeriggio, contrariamente al volume delle scommesse effettuate, il lavoro finì e i tre, stanchi, sporchi, incazzati e sanguinolenti si salutarono a malo modo.
Fu qui che SCIRE’ lanciò un pesante dubbio:
- La Micia l’ha sbattuto fuori casa, il Capo viene ad abitare in questa catapecchia vicino alla Colonia. Gli siamo rimasti solo noi… dovremo adottarlo.
In un attimo crollò Disneyland, il ring per la boxe e la piscina con le sdraio.

Vostro SAETTA (attuale memoria storica della Colonia)

SCIRE' - La saggezza fatta gatta

Siamo piccoli ma CRESCEREMO!

Il piccolo LEO appena dimesso dalla Clinica Veterinaria

giovedì 22 settembre 2016

CHEESE! Scatti felini a Monte Malbe (Reggia)

METEOMALBE
Il rientro in casa, dopo un'estate all'aperto,
di ORESTE (detto MOCCICHINO) ha ufficialmente
sancito la fine della stagione calda.
Alla Reggia cominciano i preparativi per l'accensione
della caldaia scaldacasa.

mercoledì 21 settembre 2016

L' ALBUM DEI RICORDI

Le due sagge SCIRE' (up) e AMETISTA (down)
Sullo sfondo - ROSINA (della Colonia) - ERNESTO - SAETTA - CASTROL
Colonia Vecchia - Marzo 2009


martedì 20 settembre 2016

VECCHI INDIMENTICATI AMICI

BITTER(ina)

La piccola BITTER fu abbandonata alla Colonia di Piscille i primi giorni di dicembre 2013 insieme alla sorella GINGER. Ma c'era qualcosa che non quadrava: GINGER era socievole e a caccia di carezze dimostrando almeno 4-5 mesi, la sorellina BITTER molto timida e riservata ne dimostrava poco più di 2. Eppure erano innegabilmente sorelle!
Decisi per un'azione che non si dovrebbe mai fare: trasferire dei gatti randagi da una colonia felina all'altra, ma così potevo tenere meglio sotto controllo la micromicina BITTER.
Infatti la piccola manifestava pure delle piccole crisi respiratorie e dalla visita veterinaria uscì un nefasto verdetto: BITTER aveva l'ernia diaframmatica congenita (EDC). Inoperabile viste già le sue non buone condizioni, come era impossibile pensare a sterilizzarla.
Trasferita alla Reggia a metà gennaio 2014 per metterla in sicurezza e farle campare bene quel tanto/poco tempo che le restava (un gatto EDC inoperabile è condannato).
Ci ha lasciati per la solita crisi respiratoria la notte del 22 febbraio 2015 e vederla morire non è stata una bella esperienza, comunque è riuscita ad avere quasi un paio di anni di vita comoda, protetta e dignitosa.

La piccola BITTER alla Colonia Nuova
Dicembre 2013
                              

BITTER si concede qualche uscita alla Reggia
Maggio 2014

Una delle ultime immagini di BITTER
Gennaio 2015





lunedì 19 settembre 2016

QUARK - Misteri e Leggende di Monte Malbe







6

UN CADAVERE DI TROPPO
(Un Mistero irrisolto)






Un pomeriggio qualunque di un giugno ancora tiepido: quello del 2013, il giorno 28 per la precisione. Il Capo arriva alla Colonia Nuova con la sua solita puntualità e con il suo consueto metodo saluta nominalmente tutti i presenti (non è educazione: fa il primo sommario appello per controllare chi è assente). Poi passa all’abituale distribuzione del pasto e alla sua conclusione si siede sulla sua panchina preferita accendendo una sigaretta ed assumendo quel familiare sorriso ebete (ma i suoi occhi ci spiano per controllare se tutti siamo in forma o se qualcuno manifesta un qualsiasi problema).
Poi le altre abituali azioni: le solite, sempre scandite con i medesimi tempi. Sembra un automa. Ma non lo è: le azioni sono ripetute con la stessa cadenza per evitare dimenticanze.
Che palle ‘sto Capo!!!
Ma pure la giornata, sempre quel 28 giugno 2013, è decisamente incolore.
Si arriva all’atto finale, i saluti. Solitamente cumulativi (oramai il Capo ha preso mentalmente nota degli assenti) ma spesso si distrae e ci scappa l’errore fatale: salutare per nome un singolo gatto. Allora l’umano deve correre ai ripari e salutare singolarmente tutti i gatti ancora presenti (altrimenti ci offendiamo e lo puniamo con l’assenza il giorno successivo). E comincia allora la sequela delle benedizioni. Anche quel giorno, 28 giugno 2013.
Ciao WAFER! Ciao PALLUCCHINO! Ciao OFELIA! Ciao ORFEO! Ciao LITTO! Ciao ZORRO! Ciao TAZZA! (che aveva già salutato, ma non infieriamo) Ciao EMILIA!
Finalmente chiude il cancelletto della Colonia e si incammina mestamente coi piatti sporchi e i rottami del pasto alla sua Panda. Mette in moto e si dirige al piazzale per fare inversione e proseguire (“finalmente!” dice lui) verso casa sua.
Ma a metà manovra l’auto si ferma e il Capo esce trafelato. Lo vediamo chinarsi a terra, armeggiare dentro al portabagagli e di nuovo chinarsi a terra per poi sollevare un pacco che tristemente purtroppo conosciamo: un sacco mortuario. Pieno.
Parcheggia di nuovo sopra la Colonia e scende ansimante e ansioso.
Comincia a chiamare a gran voce: - ZORRO!!! ZORROOO!!! ZORROOOOOO!
- Un colpo di sole – commenta BAIOCCO.
- Il cielo oggi è velato e il sole non filtra nel bosco – lo corregge il precisino PALLUCCHINO.
- Ha fumato… - la replica di EMILIA.
- Comunque ZORRO non c’è – precisa lo sciocco PERONI, subito accorso nella speranza di un pasto bis.
- E’ vero! Manca ZORRO!
- Era qua! Dov’è andato?
Col Capo che continua ad ululare ai castagni – ZORROOO!!!! ZORROOOO!!!!
ZORRO è assente, ma al pasto c’era! Ne siamo tutti sicuri, Capo in primis.
Finalmente il nostro umano ci spiega la sua preoccupazione: - C’era il cadavere di un gatto bianco e nero sul piazzale. Appena investito, uguale… tale e quale a ZORRO! Ma l’ho salutato prima, come ha fatto a farsi investire tre secondi dopo? Controllate se sia qua in giro, presto!
Il gatto investito era la copia perfetta di ZORRO ma con un piccolo particolare discrepante: l’orecchio destro non spuntato, segno di gatto sterilizzato dai servizi ASL e segnale riconoscitivo dei gatti di Colonia. Però spesso può capitare che le veterinarie dell’ASL si dimentichino di asportare la piccola porzione di cartilagine, alcuni di noi sono stati sterilizzati dall’ASL ma hanno le orecchie intere (sicuramente è passata di mano qualche bustarella).
- ZORRO ha l’orecchio destro spuntato, vero!?! – chiede speranzoso il Capo, ma nessuno sa rispondere: che cazzo ce ne frega a noi delle orecchie degli altri!
Intanto continuano ad echeggiare i richiami al nostro collega bianco e nero, si affaccia pure l’istrice ODOACRE per chiedere di smetterla di fare tutto ‘sto casino che sua moglie CONCETTA sta facendo il pisolo.
E mentre PERONI stava già facendo complessi calcoli mentali per stabilire quanto spettasse pro-capite della razione alimentare del defunto ZORRO lo stesso esce da dietro la ceppara di un vecchio castagno con il rotolo di carta igienica in mano.
- Neppure cagare in pace si può più? – ammonisce il Capo – Che vuoi?
- ZORRO!!! Allora sei vivo!
Chi fosse quel gatto cadavere e come fosse capitato là e, soprattutto, come cappero si fosse fatto investire è uno dei tanti Misteri irrisolti di Monte Malbe.

P.S. ZORRO ancora sta a fare gli scongiuri dopo l’ultima esclamazione del Capo e quando va al suo cesso personale avverte almeno una dozzina di noi colleghi.
P.P.S. ZORRO ha l’orecchio destro regolarmente spuntato (è un gatto onesto).


ZORRO
- Io cadavere??? Ma andate a cag...!!!

domenica 18 settembre 2016

GLI ADOTTATI

CARTOLINE DAGLI ADOTTATI

NUVOLA annientata dai noiosissimi
programmi televisivi -  Casa sua Settembre 2016

sabato 17 settembre 2016

CHEESE! Scatti felini a Monte Malbe (Reggia)

RUCOLA - DRILLO - LASER
- Come Capo... non è Carnevale??
Ma se c'è TOM vestito da mummia catarifrangente!

Il povero TOM deriso dalle piccole pesti

venerdì 16 settembre 2016

COME ERAVAMO...


SERPOTTO

SERPOTTO (il primo in alto a sinistra)
mentre insieme agli altri Proci (PECETTA e SILVIOTTO)
insidia le grazie della nostra ROSINA (di casa) - Marzo 2008

SERPOTTO oramai a suo agio alla Reggia - Maggio 2014

SERPOTTO sfruttato dal Capo come mulo per il trasporto della legna
Febbraio 2016



giovedì 15 settembre 2016

CHEESE! Scatti felini a Monte Malbe (Reggia)

I DEGENTI (2)
TOM
in degenza per l'amputazione chirurgica della coda
e la ricrescita della pelle alla zampa destra e sinistra
in seguito ad un misterioso incidente occorsogli

martedì 13 settembre 2016

LE NOSTRE FOTO (segnaletiche)

QUESTURA DI PERUGIA


NOME - ARIES
SESSO - M (sterilizzato)
ETA' - Classe 2008 (Scomparso 20 settembre 2020)
RESIDENZA - Colonia Nuova di Monte Malbe
PROFESSIONE - Lo Spione della Colonia
MANTELLO - Bianco e nero
OCCHI - Due (giallo verdastri)
ZAMPE - Quattro
CODA - Sì (nera)
CARATTERE - Mutevole
INTERESSI - Il controllo di tutto quello che si muove attorno alla Colonia
SEGNI PARTICOLARI - Controlla tutto senza essere visto



lunedì 12 settembre 2016

ARRIVI & PARTENZE

Pensavate che questa domenica si saltasse il turno?
Niente di più sbagliato!
Anche oggi abbiamo dato, anzi, avuto!
Il solito nuovo arrivo: maschio, due mesi circa, solo (quindi avanzo di cucciolata domestica), socializzato e impazzito dalla voglia di conoscere il selvaggio mondo del bosco!
Messo subito in sicurezza onde evitare problemi, LEO è approdato alla Reggia e ha domandato perché la ricreazione in quel bellissimo e profumato posto fosse durata così poco.
Comunque con l'arrivo di LEO cambiano le carte in tavola per gli altri piccoli novelli abitanti della Reggia; credo sia necessario il ritorno alla Colonia per almeno cinque di loro, RUCOLA, degente da un'operazione all'occhio, e il fratello DRILLO, a cui ho negato due adozioni che non ritenevo soddisfacenti, esclusi.
Anche perché, credo, non finirà ancora l'ondata di abbandoni.



LEO avanza intrepido in Colonia

e riceve il saluto di benvenuto da BAIOCCO

Alla Reggia LEO si è proposto come fermacarte

domenica 11 settembre 2016

QUARK - Misteri e Leggende di Monte Malbe







5

STAVOLTA CI HA LASCIATI 
SUL SERIO!






- Al prossimo si festeggia! – l’invito del Capo a tutti i Coloni.
Festeggiare, cosa?
Il 50esimo gatto aggregato alla Colonia felina protetta (da chi?) di Monte Malbe, quella denominata Vecchia.
Correva l’anno Domini 2008 e 50 gatti da sfamare ed accudire erano già un bell’impegno, ma al Capo piaceva la cifra tonda: 50 e 50 dovevano essere!
BARTOLOMEO aveva già imbastito il suo giro di scommesse clandestine su chi sarebbe stato il 50esimo approdato alla Colonia, maschio, femmina, rosso, nero, a pois… ma nessuno si fidava dei suoi loschi maneggi: sarebbe stato capace di noleggiare un gatto da qualche colonia cittadina e dividerci poi le vincite (a suo modo, eh!).
E a giugno la Colonia raggiunse il suo prestigioso obbiettivo.
- Bianca e nera, femmina, obesa, o più probabilmente incinta… molto incinta… troppo incinta – commentò il Capo – Cazzo! Con un balzo superiamo il traguardo dei 50! Comunque, benvenuta CINQUANTA!
Sì! La chiamò CINQUANTA, sicuramente se fosse stato maschio il nome non sarebbe cambiato. CINQUANTA era troppo incinta per pensare alla sterilizzazione, il Capo la lasciò fare e lei partorì in qualche tana nascosta nelle vicinanze della Colonia.
BARTOLOMEO imbastì di nuovo il giro di scommesse sul numero dei gattini che ci avrebbe portati, ma nessuno si fidava: sarebbe stato capace di farne sparire qualcuno o di rapirne altri da qualche gatta per raggiungere il numero che pagava meno la scommessa.
Quasi alla fine di luglio CINQUANTA si presentò per il debutto in Colonia di una palletta, sempre bianca e nera, dichiarando: - Ora ve la sfamate voi!
Solo una, il Capo sembrò sollevato anche se non le poteva affibbiare il nome Cinquantuno in quanto oramai eravamo quasi a quota 60 residenti.
- Brava CINQUANTA! Benvenuta CINQUINA!
Così CINQUINA fece il suo esordio in Colonia, socializzando presto con tutti, poco col Capo, la mamma CINQUANTA venne prontamente acciuffata e sterilizzata.
- Ora non mi freghi più! – commentò il Capo.
Perciò CINQUINA, insieme al noto SAETTA, era una dei pochi gatti nati alla Colonia Vecchia dall’avvento del Capo.
Già, ma il mistero dove sta?
Un attimo… CINQUINA cominciò subito a comportarsi in maniera strana, ogni tanto scompariva per alcuni giorni poi, miracolosamente, ritornava.
Miracolosamente perché il Capo, con il suo inguaribile ottimismo, dopo la prima scomparsa aveva già dichiarato: - Ce la siamo giocata! (BARTOLOMEO si attivò per fare una colletta e giocare al lotto i primi cinque numeri venutigli in mente)
Alla seconda scomparsa di CINQUINA, durata un paio di giorni di più il Capo commentò: - Stavolta se n’è andata…
Ma CINQUINA tornò, poi scomparve ancora, ma tornò e lo rifece per altre decine di volte col Capo che ogni volta ci rassicurava che non sarebbe tornata e chissà quale disgrazia l’avesse colpita.
Assenze sempre più lunghe, dalle settimane ai mesi interi, dove se ne andasse nessuno lo sapeva.
Il culmine lo raggiunse alla Colonia Nuova. Poco dopo il trasferimento sparì come suo solito e dopo più di un anno ce ne eravamo pure dimenticati! Stavolta il Capo aveva avuto ragione: - Stavolta è proprio andata!
Invece, un pomeriggio assolato, eccola qua, sempre tonda e sorridente ad aspettare il suo piattino di bocconcini.
E’ rimasta alcuni giorni, poi sparita di nuovo, poi tornata…
Ora è assente da novembre 2015.
Il Capo ha dichiarato: - Stavolta ci ha lasciato sul serio!
Quindi siamo tutti in attesa di vederla ricomparire da un momento all’altro.

Ma dove andrà mai CINQUINA per mesi e mesi?


CINQUINA tentata dal vizio del fumo
 Colonia Vecchia - Settembre 2008

Uno dei tanti ritorni di CINQUINA 
alla Colonia Nuova - Febbraio 2014

venerdì 9 settembre 2016

giovedì 8 settembre 2016

ANNUNCI & DEDICHE

SANDY è rimasta. Ha collezionato qualche giustificato giorno di assenza ma ora si è piegata alle abitudini della Colonia. Sta accanto alla strada ad aspettare il mio arrivo e mangia con gli altri giù alla casetta. Solo un problema è stato sollevato da GGNAZZIO, diventato portavoce dei Coloni.
- Capo, bisogna cambiare il nome a quella là! SANDY non piace a nessuno e c'è pericolo di scambiarla con il cane del tuo amico.
- E quale sarebbe il problema?
- Non piace neppure a lei, i pochi che hanno provato a socializzarci chiamandola con quel nome si son beccati certe sberle che al confronto quelle di Colosso OSCAR sono carezze.
- Ma và!...
- Poi...
- Poi?
- Poi... poi, a dirla tutta, abbiamo un sospetto.Quella non è una gatta-gatta, ma è un gatto-trans.
- Ahahah! Lascia perde' GGNAZZIO che c'ho da fare!
- Capo, ma hai sentito che miagolio baritonale ha? Una betoniera che scarica cemento è più melodica. Poi gli schiaffi che ti girano la testa tre volte, poi... poi ha pure vinto l'ultimo torneo di Zampa di Ferro stendendo tutti, Colosso compreso. Dammi retta Capo, quella nasconde qualcosa di grosso sotto il suo manto tricolore sfumato notte!
- Cosa proponi allora? Di venderla al Circo Orfei e coi soldi ci compriamo la PlayStation nuova?
- Una nuova PlayStation? Si può fare!
- Su ora scansati che devo finire.
- Almeno il nome, Capo. Almeno quello cambiamoglielo!
- Già... ora da SANDY la chiamo UGO!
- No, l'hai già definita Miss Simpatia. Chiamiamola MISSSI!
- MISSI! Si può fare.
- No MISSSI, con tre esse! E che? l'unico nome struppio in Colonia lo devo avere io?

Cara/o MISSSI benvenuta/o tra i Gatti di Monte Malbe!
(ce mancava il gatto-trans...)


MISSSI post pasto
- Capo! Facciamo a gara a chi ce l'ha più lungo?

lunedì 5 settembre 2016

ARRIVI & PARTENZE

Questo doveva essere il classico post di benvenuto per due nuovi cuccioli abbandonati in Colonia invece, con una sfumatura di amarezza che ti lascia la bocca cattiva, diventa uno spunto di riflessione; UN CASO DI COSCIENZA, così si potrebbe titolare il post.
La notizia è che ieri mattina hanno abbandonato due gattine di circa tre mesi di età in Colonia. La prassi, che ho volutamente infranto, dice che i piccoli di tre mesi debbano essere messi in sicurezza, curati (se necessario), sverminati, spulciati e vaccinati. Nel frattempo si cerca la loro adozione. Sempre da prassi, passata una settimana dal secondo vaccino, i non adottati (e io viaggio su percentuali ridicole di adozioni) dovrebbero tornare in Colonia. Questa era la regola della Reggia fino a qualche anno fa; dura lex, sed lex. Una postilla diceva pure che se i piccoli fossero stati sani, autosufficienti e in compagnia di fratelli o parenti sarebbero rimasti in Colonia senza transitare dalla Reggia. Da tre anni a questa parte gli abbandoni, o i recuperi, sono stati sempre di gatti bisognosi di cure o troppo piccoli per rimanere senza controllo. Così è diventato che la Reggia ha assunto la connotazione di brefotrofio invece di quella originaria di ricovero per gatti anziani o impossibilitati per qualsiasi causa a sostenere la vita di Colonia. Per svariati motivi questo cambio non ha mai avuto il mio consenso quindi ho deciso di tornare alle vecchie ferree regole: i piccoli autosufficienti e sani rimangono in Colonia e da lì si tenta l’adozione.
Perché? Molto semplicemente pensate di avere in giro per casa gattini che avete curato (e forse salvato da morte), svezzato e tirato su. Hanno conosciuto l’ambiente domestico con gli altri gatti che lo popolano. Ora pensate dopo un paio di mesi di questa vita prenderli e piazzarli in un luogo che non conoscono, con nuovi gatti e pericoli mai considerati: non sarebbe un vero e proprio abbandono? (anche se controllato)
Il fatto: stamattina una delle due piccole non c’era più, rabbia, tristezza, consapevolezza di aver fatto una leggerezza; quel senso di sconforto che ti prende e te lo tieni per lungo tempo. Ho subito pensato ad un predatore, un tasso, una volpe, che ha avuto gioco facile della piccola indifesa e ancora non conscia dei pericoli del bosco.
Nel pomeriggio ho realizzato che le assenze erano due: la piccola (già battezzata NICOLINA) e il conosciuto PALLUCCHINO. Ora, per predare PALLUCCHINO ci vuole minimo un velociraptor, e a Monte Malbe non ce ne stanno più. Accantonata (ma non esclusa) l’ipotesi predatore si è affacciata in maniera predominante quella di un qualcosa che abbia spaventato i gatti costringendoli ad allontanarsi in fuga. Ma gli altri presenti erano piuttosto tranquilli.
Finito tutto il preambolo (noioso, ma necessario) rimane il fatto che una piccola è scomparsa in maniera misteriosa e con piena colpa da parte mia.
Rimane solo da aspettare e vedere gli sviluppi della situazione; per PALLUCCHINO non nutro particolari preoccupazioni, per NICOLINA enormi.
E l’altra gattina?
Derogando alle regole, leggi, cazzi e mazzi, BIGNE’, così si chiama, è stata imbarcata nel trasportino e portata alla Reggia, dove già ha preso possesso della mia scrivania e conosciuto ben 5 (cinque!!!) nuovi fratellini grossomodo coetanei.
Poi vedremo il da farsi… anche se so già come andrà a finire.

BIGNE' controlla il nuovo alloggio
                                  
NICOLINA verifica la comodità della panchina

Dai Capo, sbrigati a portarmi alla nuova casetta che sta per piovere!



sabato 3 settembre 2016

QUARK - Misteri e Leggende di Monte Malbe








SFUMATURE DI GREI
(Un mistero risolto per caso)







Correva l’estate dell’anno Domini 2013, alla Colonia Nuova si era in piena emergenza per i gattini abbandonati, come sempre.
Un pomeriggio, durante la distribuzione del cibo, il Capo sente due occhi piantati su lui e i suoi movimenti. Si volta e fuori dalla recinzione scorge un felino adulto colore grigio-avana.
I due si osservano attentamente per stabilire che: uno è un dispensatore di cibo, l’altro (“Porc… Putt… Schifos… Tro…”) è una gatta adulta, forse abbandonata insieme alla sua cucciolata, in avanscoperta.
Il Capo nutre il felino fuori dalla recinzione sperando di avvicinarlo e constatare con la palpazione delle mammelle quanti siano i piccoli e che età presunta abbiano. Comincia ad ammaliarla chiamandola col primo nome che gli viene in mente: GREI, non GRAY! GREI come la cera!
Il contatto avviene ma le mammelle sono pressoché inesistenti, anche la conformazione del cranio è un poco anomala e la fugace tastata alle parti intime conferma che non ci sono attributi in evidenza.
Ma il Capo è perplesso: qualcosa non gli torna.
Afferra il nuovo arrivato, lo posiziona a culo in su e alza la coda controllando attentamente.
E’ maschio! Indiscutibilmente maschio, ma sterilizzato.
Poi è quasi cordiale con l’umano e altamente asociale con i suoi simili: maschio adulto, sterilizzato, di appartamento, viveva come unico animale.
- Chissà se rimarrà… - commenta il Capo – Comunque GREI è un nome unisex, glielo lasciamo! – la sua unica preoccupazione.
Per una settimana GREI continua a presentarsi ai pasti, divorando il migliore patè in commercio e distribuendo schiaffi ai coloni più ansiosi di socializzare col nuovo arrivato.
Poi un giorno è assente; - Sarà andato a fare una ricognizione della zona – la spiegazione del Capo. Il giorno dopo, pure. E anche l’altro e quello dopo: - Non è rimasto… - ci conferma il nostro umano.
Passano le settimane e un giorno il Capo vede su FB un appello del ritrovamento di una gatta in una zona di Perugia. Osserva attentamente la foto del felino e ha un raro lampo di intelligenza. Controlla delle foto che aveva scatto  una mesata prima e… non c’è dubbio! Quello è GREI!
Ma l’annuncio parla di un gatto femmina, comunque c’è un numero telefonico e lui chiama spiegando i fatti.
- Guardi – ci racconterà poi la telefonata – che io sono la delegata regionale di (importante associazione animalista a livello nazionale), le pare che non sappia riconoscere una gatta femmina da un maschio?
Il Capo non insiste e chiede dove può trovare la “gatta” in questione. Naturalmente la delegata l’ha lasciata per strada. Non importa, lui va a controllare e ritrova GREI che lo riconosce e chiede subito di quel patè così appetitoso. Il Capo lo ingabbia e se lo riporta alla Colonia, dove cominciano a viaggiare scatolette di paté appetitoso e schiaffi ai coloni.
Stavolta la permanenza di GREI dura solo tre giorni, scompare di nuovo.
- Va bene! – sentenzia il Capo – Affare chiuso, qua non ci vuole stare e noi non lo tratteniamo.
Passano i mesi e di GREI si perde pure il ricordo. Fino ad un certo giorno; il Capo deve andare a comprare non so cosa ad un negozio di petfood che solitamente non frequenta. Mentre aspetta il suo turno alla cassa vede esposte su uno scaffale una serie di comodissime e costosissime cucce per gatti. In una c’è addirittura il Trudi acciambellato a grandezza naturale ed intonato con la stoffa!
- Bello! – fa, toccandolo. Il Trudi si volta e miagola un qualcosa tipo “Cazzo vuoi?”
Poi… un lampo! I due si riconoscono: - GREI! – esclama il Capo
- Hai portato il paté? – risponde il micio.
Il tutto sotto gli occhi del proprietario del negozio che interviene:  - Si chiama SAVERIO, sta da noi da qualche anno, anche se ogni tanto scompare. Ma torna sempre, forse ha il vizio di salire nelle auto coi finestrini aperti. Perché l’ha chiamato “GREI”?
Il Capo è costretto a spiegare e dimostrare la veridicità del racconto con le foto salvate nel telefonino.
Così si è svelata la doppia vita di SAVERIO/GREI semirandagio in Perugia, con un posto comodo (e costoso) dove dormire e il vizio di scroccare passaggi in auto per andarsene un poco a zonzo.
Ciao GREI! 
(Vedi di rimanere dove stai, che qui non sentiamo la tua mancanza!)

GREI al suo primo giorno di Colonia - Luglio 2013

Il ritorno di GREI alla Colonia - Agosto 2013

GREI/SAVERIO complemento d'arredo - Novembre 2013

L' ALBUM DEI RICORDI

I gemellini GNEO e POMPEO
alla Colonia Vecchia - Aprile 2009