LA CUCCIA DEL CAPO
Questa estate è successo un fatto strano in Colonia: hanno
abbandonato un gatto adulto.
E beh? direte voi, che c’è di strano?
In effetti ogni anno abbandonano in Colonia, o nelle
immediate vicinanze, almeno una decina di gatti adulti. Qualcuno rimane, altri
stanno un paio di giorni, si rifocillano poi se ne vanno per la loro strada,
manco la Colonia fosse un motel.
Il gatto in questione, di un manto grigio marrone ambiguo,
era sterilizzato e poco socievole con gli altri mici. Il classico gatto di
casa, magari con giardino, non abituato ad altre presenze feline ma sociale con
gli umani. Fu battezzato GREI.
Sparì misteriosamente dopo una quindicina di giorni.
“Dove sta GREI?” domandai a TAZZA.
“Boh”, la sua risposta.
“Non c’è, è sparito: l’avranno adottato?”
“Speriamo, basta che non ce lo riportano”, la replica del
Capocolonia, a cui il nuovo arrivato non era rimasto simpatico.
“Difficile”, dissi ripensandoci. “Non adottano neppure
gattini, figurati se si accollavano un gatto adulto usato! L’avranno beccato i
cani?”
“Nessun avvistamento canino nelle ultime 48 ore.”
“Forse l’hanno investito…”
“E il cadavere? Dove sta?”
Mi arresi all’evidenza; forse anche GREI aveva deciso di
tentare la sorte e cercare un posto nuovo e più confacente al suo carattere.
Non mi sbagliai. Dopo una decina di giorni lessi un post su
FB dove segnalavano la presenza di una gatta domestica fuori da un supermercato
a cinque chilometri dalla Colonia. Curiosai per caso la foto e riconobbi il
fuggiasco. Rapida telefonata alla segnalatrice e tornai a riprendere GREI.
Portato in Colonia stavolta rimase solo due giorni, poi
sparì di nuovo.
“Questo posto non gli piace”, commentai con TAZZA.
“Meglio così”, la pronta risposta.
Poi, una mattina che facevo la fila al semaforo sotto al
supermercato lo rividi. Tranquillo e
beato, sotto il portico di un palazzo che si godeva le carezze di un ragazzo.
Sorrisi e gli augurai buona fortuna.
Dopo un paio di mesi capitai al negozio pet food vicino al
supermercato e vidi una cuccia bellissima, di quelle lussuose da appartamento:
imbottita e color avana con un Trudi di
fattezze feline dentro, intonato alla tinta. Ci inforcai gli occhiali per
guardare quel bell’abbinamento e… mi accorsi che il Trudi respirava e russava
pure!
“Ahh, ma sei vero!” esclamai.
Di rimando il micio alzò la testa borbottando: “Rmmmaooo…”
“GREI!” quasi gridai, mentre il mondo all’interno del
negozio si fermava. I clienti si erano bloccati e mi osservavano preoccupati,
le tartarughine d’acqua avevano smesso di nuotare e pure il registratore di
cassa aveva cessato di emettere scontrini fiscali.
“Come l’ha chiamato, scusi?” mi domandò uno dei giovani
titolari.
“GREI, si chiama GREI.”
“E’ suo?” la domanda minacciosa accompagnata da uno sguardo
poco rassicurante.
“Sì! No, cioè…” e raccontai le vicissitudini del micio
girovago suffragate dalle foto scattategli e salvate nel telefonino.
“Significa che non vuole riprenderselo”, l’affermazione, più
che una domanda, del ragazzo.
“No, no! Se a voi non da fastidio…”
“L’abbiamo chiamato AMERIGO ed è la mascotte del negozio.
Entra alle 8,30, quando apriamo e se ne va, chissà dove, alle 20, alla
chiusura. Manca che gli facciamo la busta paga e versiamo i contributi e
sarebbe come un dipendente. Certo, dorme invece di lavorare, ma tanta gente viene
anche perché ci sta lui.”
“Come il mitico gatto del negozio Bavicchi in centro, trenta
o più anni fa, o NAPOLEONE dal vostro concorrente Rosi!”
“Esatto. Lo abbiamo adottato: è nostro… o viceversa.”
Me ne vado contento per la duplice adozione incrociata e,
appena fuori dal negozio un’altra sorpresa.
Ancora un gatto?
Ma no!
Un gattaro!
Nello, il gattaro storico di Perugia. Più di 90 anni e
ancora tutto il giorno in giro per le colonie feline cittadine. Lo interrompo
mentre sta caricando una decina di scatoloni di crocchette ed umido nella sua
Panda. Baci e abbracci e un rapido aggiornamento sulla situazione dei nostri
pelosi.
Finalmente me ne vado, ancora più contento di prima. Ma un
dubbio amletico mi assale mentre impegno l’ultima rotatoria nata nottetempo sulla
strada.
Perché gattari e gattare hanno tutti la Panda?
Nessun commento:
Posta un commento