mercoledì 29 gennaio 2014

FACCIAMO L'AFFARE?





LA CUCCIA DEL CAPO





Ieri sera ero a cena in un ristorante di Vicenza.
Finiti i primi, i secondi, i terzi, i contorni, etc, etc... è arrivato, finalmente!, il momento dell’agognato caffè.
“Almeno posso fumarmi una sigaretta!” ho detto alla proprietaria.
“Si accomodi pure nel patio esterno, se vuole, il caffè, glielo servo là!” ha replicato confermando la sua squisita gentilezza.
Ho accettato e sono passato nel patio esterno sedendomi su una poltroncina imbottita e rivestita di una graziosa stoffa damascata. Faceva parte di un trittico composto da divanetto e un’altra poltroncina. Mentre mi accendo la sigaretta il pensiero corre per i misteriosi meandri del mio cervello e si sofferma sull’eventuale presenza dei gatti della Reggia e di come sarebbero capaci di ridurre i tre mobili in poche ore.
Arriva il sospirato caffè portato dalla gentile ristoratrice.
“Non teme che qualche gatto le rovini il divano?” incautamente ho chiesto.
“Ci provasse! Poi lo faccio al forno!” Confermando il vecchio, e forse fondato, detto “vicentin magnagati”.
“Dopo il baccalà anche il gatto alla vicentina!” ho detto per scherzare.
Mi ha guardato interdetta, forse offesa, poi, capito che scherzavo, ha rilanciato:
“Sarebbe un’ottima idea! Piatto tipico delle feste!”
E’ toccato a me guardarla perplessa e, con espressione di massima serietà, le ho proposto:
“Avrei una certa disponibilità di materia prima: facciamo l’affare?”

ONCIA - "Paura... eh?!?"

Nessun commento:

Posta un commento