mercoledì 15 gennaio 2014

LA LETTERA





LA CUCCIA DEL CAPO





Pensavo di scrivere questa lettera ad una madre, ma mi sembrava una cosa fredda e burocratica. Ho preferito un abbraccio e un bacio sulla fronte. Lei già sapeva, ha apprezzato e perdonato.
Poi ho pensato di scriverla a tutti i Gatti di Monte Malbe ma certe notizie è meglio darle a voce. Anche loro sapevano, il tam-tam felino aveva già diffuso la triste notizia. Anche loro hanno apprezzato le poche parole che ho detto: “Ho sbagliato ancora, mi dispiace.”
Ho deciso che il destinatario migliore per questa missiva fosse il sottoscritto.
Una lettera a monito dell’ultima cazzata commessa. Chi apprezza il mio operato l’ha definita, diplomaticamente, una leggerezza, un errore di valutazione. I veterinari una probabilità che rientra nella statistica clinica.
Io la definisco l’ennesima cazzata che è costata la vita a un gatto.
I “se avessi “ e “se fossi stato” non servono più al piccolo BIAGIO.
Ma serviranno sicuramente a me, affinché non ripeta l’errore, e agli altri gatti.
L’esperienza si rafforza con gli sbagli commessi e capiti, ma non ritengo giusto che, per un errore mio, sia un innocente a pagare con la vita.
Cercherò di leggere e rileggere questa lettera ogni settimana e, soprattutto, quando avrò qualche dubbio su una nuova situazione critica.
Non mi crocifiggo né mi autoassolvo, e il detto di una vecchia gattara “Tutti non si possono salvare, purtroppo” stavolta non serve a consolarmi.

Addio BIAGIO!  e perdonami.


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