LA CUCCIA DEL CAPO
Pensavo di scrivere questa lettera ad una madre, ma mi
sembrava una cosa fredda e burocratica. Ho preferito un abbraccio e un bacio
sulla fronte. Lei già sapeva, ha apprezzato e perdonato.
Poi ho pensato di scriverla a tutti i Gatti di Monte Malbe
ma certe notizie è meglio darle a voce. Anche loro sapevano, il tam-tam felino
aveva già diffuso la triste notizia. Anche loro hanno apprezzato le poche
parole che ho detto: “Ho sbagliato ancora, mi dispiace.”
Ho deciso che il destinatario migliore per questa missiva fosse il sottoscritto.
Una lettera a monito dell’ultima cazzata commessa. Chi
apprezza il mio operato l’ha definita, diplomaticamente, una leggerezza, un
errore di valutazione. I veterinari una probabilità che rientra nella statistica
clinica.
Io la definisco l’ennesima cazzata che è costata la vita a
un gatto.
I “se avessi “ e “se fossi stato” non servono più al
piccolo BIAGIO.
Ma serviranno sicuramente a me, affinché non ripeta
l’errore, e agli altri gatti.
L’esperienza si rafforza con gli sbagli commessi e capiti, ma non
ritengo giusto che, per un errore mio, sia un innocente a pagare con la vita.
Cercherò di leggere e rileggere questa lettera ogni
settimana e, soprattutto, quando avrò qualche dubbio su una nuova situazione
critica.
Non mi crocifiggo né mi autoassolvo, e il detto di una
vecchia gattara “Tutti non si possono salvare, purtroppo” stavolta non serve a
consolarmi.
Addio BIAGIO! e
perdonami.
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