DIARIO DI BORDO
“La gente della notte sempre la
stessa
ci si conosce tutti come in un paese,
sempre le stesse facce mese dopo mese
e il giorno cambia leggi e cambia governi
e passano le estati e passano gli inverni,
la gente della notte sopravvive sempre“
ci si conosce tutti come in un paese,
sempre le stesse facce mese dopo mese
e il giorno cambia leggi e cambia governi
e passano le estati e passano gli inverni,
la gente della notte sopravvive sempre“
Non è proprio vero quello che
canta Jovanotti: ci si conosce tutti, ma non sempre si sopravvive.
Mi riferisco a Quelli della Notte,
i nostri amici notturni della Colonia.
Cominciano a muoversi nel bosco
appena scendono le tenebre e, come i vampiri, all’alba scompaiono nel nulla, si
volatilizzano nascondendosi nelle loro sicure tane.
Alla Colonia Vecchia non li
avevamo mai visti, per noi erano solo una leggenda silvestre.
Con la casetta in mezzo al bosco
si sono materializzati e abbiamo incominciato, nostro malgrado, a conviverci.
La notte dei boschi di Monte Malbe
si anima di vita; animali selvatici e sconosciuti hanno come punto di
riferimento la nostra casetta. Le crocchette e gli avanzi del pasto pomeridiano
sono catalizzatore per volpi, faine, istrici e tutti i piccoli animaletti
notturni che d’inverno stentano a trovare il cibo per la sopravvivenza. Ci sono pure diversi gatti abbandonati ed
inselvatichiti per cui la Colonia è un faro nella nebbia, soprattutto durante
gli inverni nevosi. L’estate, invece, la Colonia è una calamita di visite
notturne per l’abbondante acqua sempre a disposizione nelle vaschette esterne.
Anni fa avevamo un “cliente”
fisso: ODOACRE, un istrice di dimensioni ragguardevoli che avvistato un torrido
pomeriggio dal Capo mentre beveva avidamente scambiò per un bobtail.
Poi ODOACRE mise su famiglia e
cominciò a portare pure la compagna CONCETTA e il figlioletto IGOR. La notte
facevano un casino del diavolo svegliandoci sempre. Dicono poi che ODOACRE venne ritrovato cadavere
vicino all’aia del contadino sotto la nostra casetta; non credo si trattasse di
morte naturale. Le visite notturne e diurne della nostra famigliola amica
cessarono.
Ora sostentiamo una famiglia di
faine, alcuni gatti inselvatichiti, qualche volpe di passaggio e il mini cane
del contadino che cerca pure di entrare dentro la casetta attraverso le
gattaiole. BAIOCCO, con i suoi metodi spicci, gli ha insegnato che non è
prudente mettere il naso dentro le case altrui.
Il Capo è sempre più perplesso sul
consumo giornaliero di crocchette: i conti non gli tornano. Ha pure messo
l’esca esterna per avere conferma dei suoi fondati dubbi: una ciotola con
crocchette per cani che sono scarsamente apprezzate dai nostri amici notturni.
Allora si è auto convinto che
esistono numerosi gatti selvatici che orbitano, nottetempo, intorno alla nostra
casetta e cerca in ogni modo di convincerli a fermarsi per procedere alla loro sterilizzazione.
Si stupisce pure di quando la mattina, non presto, ci trova tutti dormienti
dentro la casetta.
“Ma che cazzo fate la notte,
invece di dormire?” ci interroga severo.
Semplice…
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