DIARIO DI BORDO
Me lo dice così, con nonchalance, quasi sussurrando: “Domani
capita giù alla Reggia all’ora di pranzo, dobbiamo parlare.”
Non so se preoccuparmi o meno, ho la coscienza a posto, ma
una frase così, detta tra i denti in maniera che gli altri non sentano, mi
allarma. C’è qualcosa che devo sapere e gli altri devono ignorare.
Sicuramente un grosso problema per la Colonia visto che gli
abitanti del convento sono tornati alla carica per sfrattarci anche dalla
nostra casetta nel bosco. Forse ha studiato una strategia per respingere gli
attacchi degli infami, che si rimangiano la parola data, e ne vuole discutere
solo con me, senza sentire altri pareri. Forse vuole annunciarmi che si prepara
una nuova stagione di lacrime e sangue e il nostro futuro a Monte Malbe è
incerto. Forse…
“Forse sarebbe il caso che non venissi solo, anzi, porta
qualcuno con te!” prosegue il Capo, rassicurandomi “Ma non venite in trenta!
Tre, quattro, scegli tu chi ti deve accompagnare. Tanto la faccenda riguarda
tutti voi.”
Torno subito a preoccuparmi, e di brutto. Siamo alla resa
dei conti: dobbiamo prepararci ad un altro esodo di massa, chissà dove,
stavolta.
“A proposito… ” continua “si mangia leggero e si beve poco o
nulla.”
No, non può essere quello che penso! Il Capo è troppo
tranquillo. E’ qualcosa di importante, ma non di vitale rilevanza.
Alla mezza siamo davanti al monumentale cancello della
Reggia, YARIS ci apre e fa gli onori di casa mormorando: “Beati voi… ”
Continuo a non capire il motivo di questo insolito invito,
ma anche le parole di YARIS servono a tranquillizzarmi.
Ho portato con me LIRA, la Segretaria della Colonia;
PALLUCCHINO, il Professore della Colonia, GINGER, la piccoletta, per farle
far visita alla sorellina BITTER e PERONI, Il Ritardato della Colonia, solo
perché si è messo a piangere quando ha saputo che non era tra i prescelti.
Prima di accomodarci in sala da pranzo facciamo una breve
sosta al cimitero della Reggia, dove sono sepolti molti nostri ex colleghi. Sulla
tomba dello sfortunato BIAGIO lascio la sua pigna preferita per giocare; me
l’ha data sua madre TARANTOLA, che non se l’è sentita di venire.
Dopo una decina di minuti ci accomodiamo nel salone insieme
ad alcuni colleghi della Reggia: CANNIBALE, il Capocomunità, PERICLE,
l’Informatico della Reggia, SERPOTTO, l’Avvocato della Reggia e ETTORE,
l’Addetto alle Pubbliche Relazioni della Reggia.
La Signora comincia a portare in tavola due fiamminghe con i
primi e a servirli sui piatti di ceramica del servizio buono.
Rimango meravigliato e ancora più perplesso.
“Allora… ” fa per iniziare il discorso ETTORE, ma viene subito
stoppato dal Capo.
“Prima si mangia, poi si parla di lavoro.”
Lavoro? Ma cosa gli è saltato in mente? Lavoro?! Noi?!
Mi si chiude subito lo stomaco, ma quando vedo gli altri
divorare i tortellini al sugo di carne si riapre.
Il Capo comincia a stappare bottiglie di bianco, tenuto in
fresco, mentre PERONI si versa frequentemente il rosso già scaraffato. Arrivano
anche i secondi: pollo arrosto e trote salmonate al cartoccio, per chi
preferisce il pesce. Di contorno purè di patate, insalata (che nessuno onora) e
alla fine la Signora porta anche un vassoio con dei piccioni ripieni.
Sono prossimo al collasso alimentare quando vengono servite
delle ciotole con il dolce: meringata alla panna.
Tutti tacciono, per rispettare l’ordine del Capo, e perché è
maleducazione parlare con la bocca piena.
Dopo il caffè e la relativa sigaretta il Capo fa l’esordio:
“Dobbiamo implementare il blog.”
Con i gatti della Colonia ci scambiamo degli allarmati
sguardi; PALLUCCHINO comprende ed interviene:
“Cioè, perfezionare il blog secondo un certo progetto?”
“Esatto!” risponde il Capo “Ho in mente di sfruttarlo in
sinergia di un eventuale azione legale se la faccenda su in Colonia dovesse
farsi preoccupante.”
Altri sguardi smarriti ed altro intervento di PALLUCCHINO:
“Fare agire insieme blog ed eventuale azione legale?”
“Sicuro!” stavolta è SERPOTTO.
“Vorrei fare del blog un eventuale arma mediatica” prosegue
il Capo
“Forse è il caso che smetta di andare alle riunioni della
sua azienda” critica sottovoce PERONI guadagnandosi un’occhiataccia da LIRA.
“Ci ho studiato sopra” interviene PERICL, “ma non ho dati
sufficienti a sciogliere alcuni dubbi.”
“Che dubbi?” domando.
“Un terzo delle visite viene dagli Stati Uniti e abbiamo
“clienti fissi” in Germania e in Inghilterra e qualche visita saltuaria da
Serbia, Brasile, Svezia, Ucraina e Corea del Sud. Non ne capisco il motivo.”
“Beh, in Corea siamo un piatto nazionale… ” ancora PERONI.
Stavolta l’ “Imbecille!” che gli rivolge LIRA non è
sussurrato.
“Cosa dovremmo fare, secondo voi?” il Capo viene al dunque.
“Aumentare il pubblico” serafico PERONI.
“Bella scoperta!” ribatte CANNIBALE. “Ma come?”
PERONI, che oltre ad essere ritardato è pure, notoriamente,
in ritardo su tutto, finisce di spiluccare l’aluccia di pollo e allunga le
zampe su un piccione ripieno.
“Semplice!” risponde. “Fate un sondaggio. Chiedete al
pubblico cosa gli piace e cosa no, ogni quanto visita il blog e cosa vorrebbe
vedere pubblicato.”
Rimaniamo tutti a bocca aperta mentre PERONI continua a
massacrare il povero piccione.
“Per esempio... ” biascica con la bocca piena “secondo voi,
col piccione ripieno è più indicato il Rubesco o il Decugnano rosso?”
ETTORE - l'Addetto alle P.R. della Reggia |
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