martedì 11 febbraio 2014

LA VARIABILE "PORCA VACCA!"





DIARIO DI BORDO





Piove, governo ladro!
E’ un vecchio detto sempre attuale perché piove troppo spesso e qualsiasi governo pensa solo ad ingozzarsi. Chi ci rimette siamo sempre noi che ci bagniamo e il portafoglio degli umani che si svuota.
Ma veniamo alle nostre spicciole e semplici questioni.
La pioggia paralizza le attività della Colonia, come un improvviso guasto al Minimetrò durante Eurochocolate. Non si può cacciare nel bosco; le prede se ne stanno tutte al riparo nelle loro tane, non puoi vedere lo sport in tv; il segnale Sky è fasullo con la parabola bagnata, la Settimana Enigmistica è stata imprudentemente lasciata sopra la panchina ed è tutta bagnata. A scacchi non sa giocare nessuno, solo Bartolomeo, il biscazziere della Colonia, organizza la classica tombola con le crocchette (al posto dei fagioli) per chiudere i numeri estratti sulla cartella. Ma, soprattutto, non posso stare sul tetto della casetta a leggere in santa pace i miei quotidiani. Nella casetta non lo faccio, per rispetto degli altri. Anche se sono il Capocolonia (e tutto mi sarebbe concesso) non me la sento di dispiegare un metro quadro di carta stampata nella casetta dove, con la pioggia, tutti cercano riparo. Ammazzo il tempo facendomi le manicure.
Ma il problema maggiore si presenta all’ora del pasto quotidiano.
Quando arriva il Capo (sì! arriva anche con la pioggia!) succede il finimondo. Il tabellone della tombola che vola in aria, insieme ai numeri estratti, i soliti quattro gatti che dormono insieme nella cuccia di polistirolo e scattano per guadagnarsi il posto migliore per mangiare all’asciutto ma rimangono, inevitabilmente, incastrati nell’apertura. Peroni che rallenta l’uscita dalla gattaiola e viene spinto e calpestato dagli altri randagi mentre io aspetto paziente e immobile al mio posto che il pasto mi venga servito (privilegio di Capocolonia). 
Il Capo, su mia precisa indicazione telepatica, ha avuto l’accortezza, non compensata da perizia ingegneristica, di costruire una tettoia a fianco della casetta. Quattro miseri metri quadrati dove è costretto ad aprire scatolette, versare il contenuto delle stesse sui piatti e cercare di distribuirli equamente ed in posizione riparata ai colleghi. Il problema  è che la densità felina per metro quadro sul tavolo di lavoro supera di gran lunga quella umana di Hong Kong. E’ impossibile operare.
Come riesce a far scendere un paio di mici altri sei riescono a catapultarsi sopra e, masticando tra i denti una serie inenarrabile di moccoli,il Capo è costretto a cambiare postazione.
Passa a preparare i piatti sul coperchio del secchio metallico della spazzatura, proprio sotto al pino gigante all’ingresso della Colonia. Sotto la pioggia.
Ma la pioggia non lo disturba più di tanto!
Il Capo è attrezzato per ogni evenienza: stivali di gomma, incerata stile Grande Guerra e berretto mimetico impermeabile, con paraorecchie, che lo fa somigliare al cacciatore di Duffy Duck.
Quello a cui non è preparato, però, è al Teorema dell’imprevedibilità della caduta di gocce di pioggia dai rami del pino.
Statisticamente una goccia su quattro che si stacca dai rami del pino cade sopra al nostro benefattore che neppure se ne accorge.
Ma, la matematica è maligna, ed applica al suddetto teorema la variabile “Porca Vacca!” (futuro Premio Nobel) che recita: “Su 100 gocce che ti piovono addosso 3, le più grosse e fredde, cadono tra il cappello impermeabile e il colletto dell’incerata, scendendo lungo la pelle della schiena con velocità doppia rispetto alle altre gocce che scolano sull’incerata stessa.”
Ce ne accorgiamo dal rapido cambio di destinazione dei moccoli anti pioggia del Capo.
Anche oggi la variabile "Porca Vacca!" ha avuto la sua corretta applicazione: il Premio Nobel è strameritato.

Piove, governo ladro! (ci ha aumentato pure l’IVA sulle scatolette e le crocchette)


Sempre meglio della neve!

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