C’è stata una furibonda riunione della redazione del Blog
per la pubblicazione di questo pezzo.
Non tutti erano d’accordo per l’inserimento nella rubrica
“Gli Adottati”.
Il solito, puntiglioso, PERICLE voleva addirittura aprire la
nuova rubrica “I Fuggiaschi”.
“Per un caso non si può creare una nuova rubrica!” ha
obiettato SAILA.
“Veramente, con GEDEONE, i casi già sarebbero due!” ha
replicato il mago informatico.
“Ma GEDEONE è un’altra storia!” interviene CESARE.
“Sempre fuggiasco è!”
Prima di arrivare ai coltelli, CANNIBALE, con la sua
infinita saggezza decretava l’inserimento di TEMPESTINA nella rubrica degli
adottati.
“Smettetela! Ben due volte è stata adottata!” ha detto,
chiudendo il discorso.
Ma veniamo alla micia in questione.
TEMPESTINA fu abbandonata alla Colonia Vecchia una calda
domenica del 2007.
Era uno scricciolo tricolore pieno di pus agli occhi,
raffreddatissima e infestata di pulci. Giocoforza il Capo dovette portarsela
via (era il terzo micetto in meno di un mese scaricato in condizioni pietose
che si portava a casa, un quarto non ce l’aveva fatta neppure ad arrivarci).
Fu curata e si rimise perfettamente, tanto da diventare
dispotica con gli altri due piccoli colleghi. Era diventata la regina della
casa.
Poi un giorno il Capo ricevette la visita della sua vicina e
fu amore a prima vista, le salì in braccio e si scambiarono smancerie e bacini
per tutto il tempo della visita, con lui che osservava la scena perplesso.
TEMPESTINA continuò a tiranneggiare tutti gli altri gatti di
casa per un altro anno poi, nel 2009, il fattaccio.
Il Capo riportò a casa una micetta che aveva svezzato nella
nursery, insieme ad un altro branco di gattini, poi riportata in Colonia. Una
tricolore anche lei: ROMEA, si chiama. Adottata da un ragazzo finì a
Rieti, ma solo per pochi giorni; fu riportata in Colonia perché il tizio non
era in grado di gestirla (?). Nel frattempo la sorellina, SARACCA, era morta
azzannata da un cane. Il Capo, che aveva già un debole per lei, decise di dare
la svolta alla sua vita: l’adottò e se la riportò a casa.
ROMEA e TEMPESTINA si scoprirono incompatibili e, mentre
TEMPESTINA era più forte e cattiva, ROMEA si dimostrò decisamente più
intelligente, circuendo il Capo.
“Sta puttana!” sembra che esclamò TEMPESTINA mentre
raccoglieva i suoi pochi stracci per trasferirsi dalla vicina. E così fu.
“Il primo caso di abbandono di umano da parte di un animale
d’affezione” commentò il Capo, molto risentito “Chissà se posso denunciarla
(TEMPESTINA, non la vicina)”.
E mentre sperava in un ripensamento e si aspettava di
vederla, pentita, tornare alla sua casa, TEMPESTINA si insediava nella nuova
reggia, a pochi metri di distanza e, ancora oggi, quando scorge il Capo a
lavorare nel bosco lo saluta con un “Miao” carico di affetto e di vecchi
ricordi ma che non concede speranze.
Quanto gli brucia al Capo…
TEMPESTINA alla Reggia - giugno 2007 - |
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