lunedì 16 dicembre 2013

VECCHI, INDIMENTICATI AMICI

NEVE

La storia narra che NEVE sia stato il primo, e finora unico, gatto bianco abbandonato alla Colonia Felina di Monte Malbe.
NEVE arrivò alla Colonia un tiepido pomeriggio nel febbraio del 2007. Così, come tanti cuccioli che cominciano a far danni, era stata abbandonata dopo aver assaporato i piaceri delle mura domestiche.
Come ogni gatto bianco che si rispetti NEVE era sorda come una campana e cominciò subito a crearci problemi col suo comportamento. Passava le giornate sul piazzale esterno del convento a elemosinare coccole e aspettare il ritorno degli stronzi che l’avevano buttata là. Ma il piazzale è trafficato dalle auto e ogni giorno NEVE rischiava la vita o di rimanere storpiata da un mezzo in manovra che lei non poteva sentire. Aveva anche un altro pessimo vizio: saliva dentro le auto con i finestrini aperti e ci si addormentava dentro.
Fu così che un pomeriggio estivo il Capo si accorse della sua assenza: “E NEVE dove sta?” mi chiese.
Neppure noi c’eravamo accorti della sua scomparsa. La cercammo, ma invano: NEVE si era volatilizzata.
Dopo poche settimane ci eravamo già dimenticati di lei, avevamo ben altro da fare: quella del 2007 fu un’estate ricca di nuovi colleghi abbandonati in Colonia.
Fu i primi di ottobre che ricomparse alla Colonia Vecchia.
Come avevamo ipotizzato si era addormentata dentro un’auto, poi si era nascosta per la paura. Quando riuscì a scappare si trovò in un grande parcheggio condominiale, in città. Cominciò a girovagare in cerca di cibo e fortuna, rimediando solo bruschi rimproveri e rischiando di finire investita in mezzo alla strada. Decise allora di tornare da noi e, dopo innumerevoli peripezie, ci riuscì. La riconoscemmo a malapena, tanto era ridotta male. Pure il Capo non si accorse subito che era la dolce NEVE col suo pelo arruffato e macchiato di grasso e olio motore, il corpo scheletrico segnato da croste e grumi di sangue.
L’orecchio destro spuntato lo fece riflettere e il suo modo unico di strofinarsi gli dette la certezza che NEVE era tornata!
Ma durò poco. Il tempo di ingrassarsi, rifare il pelo bello, guarire le ferite e NEVE ricadde nei vecchi vizi: sempre sul piazzale a rischiare la vita e ad intrufolarsi dentro le auto.
Sparì nuovamente alla fine di ottobre e, stavolta, non tornò.
Chi di noi ancora se la ricorda racconta che quel giorno salì nell’auto giusta: quella con l’umano che l’ha adottata ridandole una nuova casa.
Io non credo alle favole ma preferisco comunque pensarla stesa su un divano che, inanimata, sull’asfalto cittadino.

Buon riposo, NEVE!

NEVE e MOSHE' alla Colonia Vecchia - marzo 2007 -

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