LA CUCCIA DEL CAPO bis
Sono preoccupato che questa sia la volta buona.
Gli anni passati, con una scusa o l’altra, ero riuscito a
svicolare dall’invito dei randagi della Colonia.
“Dai Capo!” ha insistito TAZZA. “Almeno per una volta facci
contenti!”
“Sì, va be’! Ma in che cosa consiste questa serata?”
“Si sta un po’ in compagnia”, ha aggiunto TARANTOLA.
“Quattro salti sul tetto, un rapido spuntino e il brindisi di mezzanotte!”
“Non ci deludere anche quest’anno…” commenta TOPAZIO.
“Non vi vorrei deludere ma… vedete, siete arrivati secondi”,
cerco di salvarmi dal martirio.
“Cioè?” chiede EMILIA.
“Mi hanno già invitato i mici della Reggia. Non posso essere
in due posti contemporaneamente. Ma neppure voglio fare favoritismi. Significa
che, per non scontentare nessuno, declinerò anche il loro invito. Mi dispiace…
veramente, sapete”, riesco ad inventarmi una pietosa bugia in extremis pur di
non passare anche la notte di Capodanno al freddo e al gelo con quei quattro
sacchi di pulci che si ubriacheranno come al solito, vomitando poi tutto dentro
la casetta.
“Ho un’idea!” esclama ARCHIMEDE, famoso per la sua
genialità. “Facciamo il veglione tutti insieme!”
“Cioè?” chiedo già preoccupato.
“Tutti alla Reggia a ballare, cantare e mangiare!
Soprattutto mangiare.”
“E chi la preparerebbe la cena per 80 bocche feline
affamate?” interrogo.
“Tu, Capo”, ancora TAZZA. “Sei il padrone di casa e da tale
ti devi comportare. Noi possiamo contribuire, comunque!”
“E con cosa?”
“Portiamo gli addobbi!” interviene ATTILA indicando le
cassette piene di pigne cadute dai pini precipitati in Colonia.
“Scusate,” replico, “ma visti i tempi che corrono preferirei
risparmiare i soldi per riparare la recinzione.”
“Ma daiii!” insiste ORFEO. “Capodanno viene solo una volta e
poi…”
“Poi?”
“Ti portiamo pure il regalo!” aggiunge BITTER, la cucciolina
della Colonia, con molta ingenuità, subito fulminata da quaranta sguardi di
rimprovero felini.
“Non mi direte che…”
“Sì! Sappiamo”, TAZZA telegraficamente.
Sono con le spalle al muro; non posso più tirarmi indietro.
“Ok, ragazzi! Ma, vi ripeto, non sono momenti questi da
spendere soldi inutilmente.“
“Non ti preoccupare di questo!” ribatte SKA, il Tesoriere
della Colonia.
“Mica sarete tornati a rubare le elemosine alla chiesa del
convento?” domando preoccupato.
“No, no…” rispondono alcuni mici imbarazzatissimi mentre
altri volgono lo sguardo altrove.
“Va bene!” concludo. “Ma sarà una cosa sobria e ognuno di
voi dovrà contribuire!”
“Mi sembra giusto!” ancora TAZZA.
Ora viene la parte difficile: comunicare alla Consorte il
cambio di programma e, soprattutto, l’invasione dei felini del bosco.
“Che idea eccezionale!” invece commenta. “Mi metto subito all’opera per il menù del cenone!”
“Ma che cenone! Gli apro quattro scatolette, un sacchetto di
crocchette buone e la festa è fatta!”
“No, no! O le cose si fanno per bene o non si fanno”,
conclude togliendo ogni diritto di replica. “Ci penso io.”
“A proposito…” tanto per avere l’ultima, inutile, parola
“quei parassiti come facevano a sapere che il 31…”
Diventa rossa, abbassa lo sguardo e comincia a scrivere
qualcosa su un block notes.
“Vattene che devo organizzare.”
Neppure l’onore dell’ultima parola…
Solo la neve mi può salvare... |
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