3 - Presentazioni
Ciao!” dice “Sono SMERALDONE, il Capocolonia della Colonia
felina di Monte Malbe. Benvenuto!”
“Grazie! Io sono, anzi ero, Garfield, come il gatto rosso
dei cartoni alla tivù. Hai presente?”
“Cos’è la tivù?”
“Lasciamo perdere… comunque
quel nome non mi è mai piaciuto. Lo voglio cancellare.”
“Già che ci sei,” replica il Capocolonia, “cancella anche
tutto il tuo passato. E’ un ottimo consiglio per la sopravvivenza in questo
posto.”
“Già fatto.”
“Bene! Scendi a mangiare qualcosa? Così ti presento agli
altri randagi.”
“Grazie, è avanzato qualcosa?”
“Ti abbiamo lasciato una porzione di bocconcini al pesce.”
Scendo dal tetto e vado nel giardinetto col Capocolonia.
“Eccolo qua il timidone!
Anche lui è vittima dell’abbandono: sembra a posto.”
“Come ti chiami?” domanda una mastodontica gatta grigia
tigrata che ha l’espressione del muso di chi è incazzato col mondo intero.
“Per il momento non ho un nome, quello vecchio lo voglio
cambiare.”
“Ti capisco”, commenta la gatta nera che, invece, ha
l’espressione dolcissima.
“Per mettere subito le cose in chiaro”, interrompe
SMERALDONE, “lei è ALALA’: la mia compagna di vita. La gatta tigrata è
SMERALDINA: nostra figlia.”
“Io sono la BOMBONA”, replica la gatta grigia accigliata.
“ROSINA”, aggiunge una gatta rossa un po’ sovrappeso.
“PA.. PA.. PACCOLINO”, il malconcio gatto grigio.
“E’ balbuziente”, precisa SMERALDONE. “Solo quando vede del
cibo parla in maniera fluida.”
“BERENICE!” una gatta bianca con grosse pezzature tigrate
che sembra una betoniera e denuncia un’età avanzata.
“MICIA.” La voce giunge da lontano: una gatta tigrata che
sta sopra un muretto. Sembra mia nonna.
“BERENICE e la MICIA sono le veterane della Colonia. Sono
sorelle dello stesso parto e sono le ultime gatte nate qua."
“Quando?” domando imprudentemente.
“Saranno cazzi loro!” mi risponde la BOMBONA.
“Tanto tempo fa, oramai non ci ricordiamo più”, chiarisce
BERENICE.
“Eccoci qua!” ancora il Capocolonia. “Siamo in otto, con te
nove. Se decidi di rimanere.”
“Dove altro potrei andare?” chiedo.
“Affan…” ancora la simpatica elefantessa tigrata.
“BOMBONA!” la riprende SMERALDONE.
“Scusa”, fa rivolgendosi a me, “ma oggi ha la giornata
storta: un vecchio si è portato via la nostra Settimana Enigmistica prima che
finisse di fare le parole crociate a schema libero.”
“Bi.. Bi.. Bisognerà trovargli un no.. nome!” esclama
PACCOLINO.
“Se lo troverà da solo! Il primo nome che gli piacerà. Ora
mangia e non stare a perdere tempo in chiacchiere.”
“Ci penserà il Capo a battezzarlo, vedrai!” interviene la MICIA.
“Chi è il Capo?” interrogo.
“L’umano che viene tutti i giorni a portarci da mangiare.
Quello col fuoristrada che fischia invece di suonare il clacson, come gli
altri.”
“Si chiama Capo?”
“Non sappiamo il suo nome. Capo è il nome che avevamo messo
a quel botolo che si porta dietro. Anche lui era stato abbandonato qua in
Colonia, anche se è un cane. Lo chiamavamo Capo perché una volta ci ha difeso
da altri cani. Poi, un giorno, se n’è andato in cerca di fortuna e lo abbiamo
rivisto un anno fa in compagnia di quell’umano. Ha trovato casa e fortuna. Per antonomasia
chiamiamo Capo anche il suo umano.”
La BOMBONA alla Colonia Vecchia - gennaio 2008 - |
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