DIARIO DI BORDO
Come ogni stronzo che si rispetti anche il Capo tiene il suo
discorso di fine anno alle popolazioni feline della Colonia Nuova e della
Reggia, per l’occasione riunite nello spiazzo davanti alla nostra casetta.
A differenza di altri, però, il discorso lo tiene alle 11 di
mattino per non interferire con le alte cariche dello Stato e, soprattutto,
perché alle 20,30 lui non vuole fare e sentire discorsi: a quell’ora si cena e
basta.
E’ seduto su una della panchine artigianali con i pantaloni
mimetici freschi di bucato, un pile nuovo (acquistato per l’occasione – in
saldo), gli scarponi ripuliti dal fango e l’immancabile sigaretta accesa che
serve da timer: finita la sigaretta, finito il discorso.
Per fortuna si è fatto la barba, altrimenti sembrerebbe il
comizio di un terrorista ceceno.
“Auguri a tutti i presenti!” inizia “Significa che siete
sopravvissuti a quest’anno di merda! Auguriamoci che il 2014 sia migliore,
anche se non riesco ad immaginare come possa essere peggio. Le inarrivabili
luci in fondo al tunnel, tanto promesse da chi ha una vista d’aquila ma scarsa
sincerità, ancora non si vedono. Ma a voi non ve ne può fregare di meno, tanto
al buio ci vedete meglio che di giorno. Vi esorto, invece, a pregare il vostro
Dio o chi vi pare affinché il nuovo anno porti il sole a primavera ed estate e
un po’ di soldini in più nelle tasche degli italiani per permettersi qualche
gelato extra. Ne va della mia, e conseguente vostra, sopravvivenza.“
Si ferma un attimo per bere il caffè e inalare due boccate
di catrame.
“Per il resto”, prosegue, “tireremo avanti come abbiamo
fatto negli anni passati: non aspettiamoci miracoli da nessuno. Collaborate
alla gestione delle comunità, accogliete i profughi che ci abbandoneranno e
cercate di essere tolleranti verso CREMINO: sta attraversando un momento
difficile.”
La sigaretta è quasi terminata e tutti i gatti sono in
attesa degli auguri finali per prorompere in uno scrosciante applauso.
“Non mi resta che augurarvi un buon 2014 e ricordare che vi
aspetto, stasera, tutti alla Reggia per il Veglione Vegetariano di fine anno!”
Le zampe, già pronte all’ovazione, si bloccano e lo
sconforto avvolge lo sguardo di ottanta felini.
“Paura, eh?” aggiunge il Capo spegnendo la cicca.
“Tranquilli! Il menù vegetariano è per gli umani, per voi carne e pesce a
volontà!”
Finalmente parte la standing-ovation, condita da urla di
giubilo al pensiero di una vera cena con cibo cucinato appositamente per noi.
Il Capo si congeda con un’ultima raccomandazione: “Fate un
pensierino anche per PACCOLINO che stanotte festeggerà il Capodanno ricoverato
dai veterinari.”
Discorso denso di significati... mica il Capo si vorrà mettere a fare il politico?
RispondiEliminaSicuramente quando i gatti avranno diritto di voto; tanti cani già ce l'hanno...
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