domenica 29 dicembre 2013

CASSA MUTUA FELINI





LA CUCCIA DEL CAPO





Ho un ricordo dei tempi dei calzoni corti: la Giornata del Risparmio.
Si festeggiava in tutte le scuole, all’incirca i primi giorni di ottobre, e in prima elementare la Cassa di Risparmio di Perugia regalava ai remigini un salvadanaio metallico, nero con tanto di manico e serratura, per addestrare i futuri polli da spennare al risparmio.
L’ho sempre ritenuta un’iniziativa valida; non so se sia ancora in essere, visto che il vocabolo risparmio è scomparso dal dizionario di quasi tutte le famiglie italiane. Era comunque una cosa buona.
Da allora cominciai a raggranellare e custodire gelosamente le monetine da 5, 10 e 20 lire che riuscivo a metterci dentro e spesso giravo a questuare tra i parenti per incrementare il malloppo.
Poi, quando scoprii che per aprire la piccola cassaforte bisognava andare in banca, perché solo loro avevano le chiavi, la cosa mi puzzò. Rottamai la funerea cassettina metallica e la sostituii con un altro contenitore di cui, però, avevo l’accesso.
Nei tempi cambiarono i contenitori, il valore del denaro custodito e pure la valuta.
Con l’avvento dell’Euro eliminai anche il classico salvadanaio di terracotta, non riutilizzabile, con una bottiglia da farmacista, di quelle con l’imboccatura abbastanza larga per depositarci anche monete da 2 Euro.
La bottiglia era denominata la Riserva Strategica e più volte venne depredata per spese impreviste o per togliermi qualche sfizio del tutto inutile.
Poi arrivarono i gatti.
Oltre a modificare l’organizzazione e il mobilio di casa, il modo di ragionare riguardo a certe presunte priorità e la gestione del tempo libero gli immondi felini sono riusciti a cambiare anche la denominazione della famigerata bottiglia che, malgrado gli anni, resiste e svolge ancora il suo importante compito.
I gatti hanno il brutto difetto di ammalarsi, e spesso di mali che necessitano ricoveri, indagini, operazioni e cure costose.
Tutto cominciò alcuni anni fa.
Negli unici giorni dell’annuale vacanza concessami arriva la telefonata della sostituta in Colonia:
“FIORINO sta male. Non si muove dalla cuccia e si lamenta.”
Organizzato il ricovero dai veterinari di fiducia allo sfortunato FIORINO venne diagnosticata la rottura, in più punti, dell’uretra. Probabile danno causato da pedata umana.
Operato, da specialista, dimesso e ora felice abitante della Reggia ha perpetrato il primo saccheggio felino della fu Riserva Strategica.
Pazienza… anche questo rientrava tra le spese impreviste.
Quando la bottiglia ricominciava ad assumere un certo peso (e valore) fu la volta di GIANO.
Poi di VIOLA, di TOGO (1), di PACCOLINO, di ORESTE, di TOGO (2), e forse ne ho dimenticato qualcuno.
Ancora oggi la simpatica boccia da farmacista continua a lavorare, ma per un altro Ente: la Cassa Mutua Felini.

FIORINO - Il primo uretrostomizzato della Reggia -

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