LA CUCCIA DEL CAPO
Ho un ricordo dei tempi dei calzoni corti: la Giornata del
Risparmio.
Si festeggiava in tutte le scuole, all’incirca i primi
giorni di ottobre, e in prima elementare la Cassa di Risparmio di Perugia
regalava ai remigini un salvadanaio
metallico, nero con tanto di manico e serratura, per addestrare i futuri polli
da spennare al risparmio.
L’ho sempre ritenuta un’iniziativa valida; non so se sia
ancora in essere, visto che il vocabolo risparmio è scomparso dal dizionario di
quasi tutte le famiglie italiane. Era comunque una cosa buona.
Da allora cominciai a raggranellare e custodire gelosamente
le monetine da 5, 10 e 20 lire che riuscivo a metterci dentro e spesso giravo a
questuare tra i parenti per incrementare il malloppo.
Poi, quando scoprii che per aprire la piccola cassaforte
bisognava andare in banca, perché solo loro avevano le chiavi, la cosa mi
puzzò. Rottamai la funerea cassettina metallica e la sostituii con un altro
contenitore di cui, però, avevo l’accesso.
Nei tempi cambiarono i contenitori, il valore del denaro
custodito e pure la valuta.
Con l’avvento dell’Euro eliminai anche il classico
salvadanaio di terracotta, non riutilizzabile, con una bottiglia da farmacista,
di quelle con l’imboccatura abbastanza larga per depositarci anche monete da 2
Euro.
La bottiglia era denominata la Riserva Strategica e più
volte venne depredata per spese impreviste o per togliermi qualche sfizio del
tutto inutile.
Poi arrivarono i gatti.
Oltre a modificare l’organizzazione e il mobilio di casa, il
modo di ragionare riguardo a certe presunte priorità e la gestione del tempo
libero gli immondi felini sono riusciti a cambiare anche la denominazione della
famigerata bottiglia che, malgrado gli anni, resiste e svolge ancora il suo importante
compito.
I gatti hanno il brutto difetto di ammalarsi, e spesso di
mali che necessitano ricoveri, indagini, operazioni e cure costose.
Tutto cominciò alcuni anni fa.
Negli unici giorni dell’annuale vacanza concessami arriva la telefonata della sostituta in
Colonia:
“FIORINO sta male. Non si muove dalla cuccia e si lamenta.”
Organizzato il ricovero dai veterinari di fiducia allo
sfortunato FIORINO venne diagnosticata la rottura, in più punti, dell’uretra.
Probabile danno causato da pedata umana.
Operato, da specialista, dimesso e ora felice abitante della
Reggia ha perpetrato il primo saccheggio felino della fu Riserva Strategica.
Pazienza… anche questo rientrava tra le spese impreviste.
Quando la bottiglia ricominciava ad assumere un certo peso
(e valore) fu la volta di GIANO.
Poi di VIOLA, di TOGO (1), di PACCOLINO, di ORESTE, di TOGO
(2), e forse ne ho dimenticato qualcuno.
Ancora oggi la simpatica boccia da farmacista continua a
lavorare, ma per un altro Ente: la Cassa Mutua Felini.
FIORINO - Il primo uretrostomizzato della Reggia - |
Nessun commento:
Posta un commento