venerdì 20 dicembre 2013

STORIA DELLA COLONIA

 


5 - IL BATTESIMO





Svolgo diligentemente il mio lavoro di vedetta, anche se i platani sono scomodi e intorno alla quercia girano sempre dei noiosi insetti volanti.
Ogni pomeriggio arriva l’umano col cane che apre tre scatolette di bocconcini e un busta di crocchette. Non mi fido ancora di lui, come di tutti gli umani in genere, quelli con il cane poi…
Ma un giorno, mentre lo sto osservando che deposita le solite crocchette, mi prende alla sprovvista:
“Sarà ora che ti decidi a scendere da quel tiglio! Vieni a mangiare con gli altri, broccolo!”
Broccolo a me???
Non scendo, stavolta perché mi ritengo offeso. Ma lui continua ad insultare:
“Dai broccolo! Vieni a mangiare quattro crocchette!”
“Ficcatele dove sai, le tue crocchette!”
E’ SMERALDONE che ci riporta alla calma.
“Capo, lui non si chiama broccolo. Trovagli un nome migliore.”
“Ah, no? Però broccolo non era male. Vediamo… ci penserò.”
Ricevo il primo rimprovero dal Capocolonia.
“Non devi offendere gli umani che ci sostentano. Rischi di farci rimanere senza cibo per giorni. Domani, quando arriva, scendi e vieni a mangiare con noi.”
“Ma chi controlla se scendo?”
“Ci penso io, non ti preoccupare.” Poi aggiunge: “Cos’è ‘sta storia del tiglio?”
“Questi non sono platani SMERALDONE, sono tigli. Il Capo ha ragione.”
“E perché non me lo hai detto prima?”
“Non ero sicuro neppure io”, diplomaticamente.
Il Capo non si era offeso per la mia risposta e tornò, come tutti i giorni, con scatolette e crocchette.
“Finalmente sei sceso!” Dice e comincia ad osservarmi attentamente.
“Mmm… maschio, intero, circa un anno, non sembri malato, sei un po’ sottopeso ma non è un problema. Avrei un bellissimo nome per te!”
Tutti i randagi smettono di mangiare in attesa della rivelazione.
“Sto leggendo un libro sulle gesta dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale. Ti chiamerò come uno dei sommergibili più famosi: TAZZOLI.”
Scambio una serie di sguardi perplessi con gli altri colleghi.
SMERALDONE interviene in mio aiuto: “Bocciato.”
“Perché?” domanda il Capo.
“Sa troppo di cognome umano. Meglio qualcosa di più semplice e simpatico.”
“Ok, stasera ci studierò sopra.”
Vedo la delusione nell’espressione del Capo, ma quel nome è proprio brutto! Poi… il nome di un sommergibile, ma si può?
Il Capo finisce di raccattare i nostri piatti di plastica ormai vuoti e leccati da ogni briciola di cibo, raccoglie le scatolette aperte e, senza una parola, si incammina verso la sua auto.
Poi ci ripensa, si volta e indicandomi dice: “TAZ… TAZZA! Domani non mancare che ti metto l’antipulci!”
“TAZZA! Simpatico!” commenta ALALA’, riscuotendo naturalmente l’approvazione di SMERALDONE.
TAZZA, penso tra me. Sempre meglio di Garfield…

Il giorno successivo vengo battezzato solennemente con una siringa di antipulci tra le scapole col nome TAZZA, che mi ha reso famoso in tutta Monte Malbe.


BERENICE - L'ex levatrice della Colonia Vecchia





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