mercoledì 20 maggio 2015

I RACCONTINI DEL CAPO (ma solo quelli pubblicabili)





I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)





LA VIA CRUCIS

La Micia mi ha ordinato di fare un check up completo.
Ho dovuto cedere all’insistente pressing e cominciare una complicata via crucis che terminerà a metà dicembre (di quest’anno, eh!).
Prima tappa obbligatoria dal medico. La mia dottoressa, stupita dal fatto di rivedermi dopo appena 10 anni, si è subito allertata alla richiesta.
- Come mai un check up completo? – ha domandato.
- Perché così lei vuole.
- Ma stai male? Hai disturbi? Problemi?
Nego, ma non si fida, non per niente è dottore.
L’anamnesi è un interrogatorio in piena tecnica poliziesca su stile di vita pubblica: Fumi? Quanto? Quantooo??? (Stronzo) Caffè? Pure… quanti? (Stronzo) Droghe? Meno male… (comunque Stronzo lo stesso) Cosa mangi? Dormi? No? (perché? Stronzo)
Al settimo Stronzo si è fermata, confermando il profondo rapporto di stima e amicizia reciproco che abbiamo.
- Hai rischiato di infrangere il record di Stronzo – l’ho informata mentre la giovane assistente provvedeva a prendere i doverosi appunti (Stronzo compresi).
L’inquisizione è scivolata sulla vita privata:  cosa, quando, quanto, dove, come lo fai, come lo vorresti fare (Stronzo), con chi (Stronzo), perché.
- Come… perché?
- Stronzo.
Poi è passata alla palpazione, coadiuvata dalla giovane assistente.
La manipolazione a quattro mani mi ha sempre provocato reazioni imprevedibili ma resisto, facendo solo sballare dei valori umani facilmente riscontrabili.
- Secondo me stai bene, Stronzo – la diagnosi finale – Comunque, solo per sicurezza…
La giovine assistente mi appioppa un fascio di fogli biancorossi appellati impegnative.
Alla Micia il disbrigo delle pratiche burocratiche, a me il dovere di dimostrare l’infondatezza dei sospetti.
Seconda stazione della via crucis stamattina: visita cardiologica con relativo ecg.
Breve anamnesi del dottore (stavolta maschio e sconosciuto) che, comunque, mi da velatamente dello Stronzo al numero delle sigarette fumate.
Poi mi spalmano di gel, mi pinzano, mi ventosano, mi pompano un braccio, respiro forte a bocca aperta, faccio apnea e…
- Tutto a posto! Scrivo il referto e può andare.
- Solo una piccola raccomandazione, gliel’ appunto in questo foglio – prosegue – riguarda i caffè, le sigarette e il sale (lo Stronzo secondo me c’era anche stavolta, ma ben nascosto).
- Poi – continua – in questo foglio un consiglio, faccia più attività fisica.
- Quale attività fisica?
- Quello che le pare e piace, ma in modo costante e regolare, se può.
Raccolgo i fogli ed, educatamente, saluto.
Appena fuori dalla struttura appallotto il foglio delle restrizioni e lo getto nel primo cestino, quello dei consigli lo pinzo davanti al referto e al tracciato.
- Quello che mi pare e piace in maniera costante e, più o meno, regolare – ripeto sottovoce.
Micia: è qui che ti voglio!



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