I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)
LA VIA CRUCIS
La Micia mi ha ordinato di fare un check up completo.
Ho dovuto cedere all’insistente pressing e cominciare una
complicata via crucis che terminerà a metà dicembre (di quest’anno, eh!).
Prima tappa obbligatoria dal medico. La mia dottoressa,
stupita dal fatto di rivedermi dopo appena 10 anni, si è subito allertata alla richiesta.
- Come mai un check up completo? – ha domandato.
- Perché così lei vuole.
- Ma stai male? Hai disturbi? Problemi?
Nego, ma non si fida, non per niente è dottore.
L’anamnesi è un interrogatorio in piena tecnica poliziesca
su stile di vita pubblica: Fumi? Quanto? Quantooo??? (Stronzo) Caffè? Pure…
quanti? (Stronzo) Droghe? Meno male… (comunque Stronzo lo stesso) Cosa mangi?
Dormi? No? (perché? Stronzo)
Al settimo Stronzo si è fermata, confermando il profondo
rapporto di stima e amicizia reciproco che abbiamo.
- Hai rischiato di infrangere il record di Stronzo – l’ho
informata mentre la giovane assistente provvedeva a prendere i doverosi appunti
(Stronzo compresi).
L’inquisizione è scivolata sulla vita privata: cosa, quando, quanto, dove, come lo fai, come
lo vorresti fare (Stronzo), con chi (Stronzo), perché.
- Come… perché?
- Stronzo.
Poi è passata alla palpazione, coadiuvata dalla giovane
assistente.
La manipolazione a quattro mani mi ha sempre provocato
reazioni imprevedibili ma resisto, facendo solo sballare dei valori umani
facilmente riscontrabili.
- Secondo me stai bene, Stronzo – la diagnosi finale –
Comunque, solo per sicurezza…
La giovine assistente mi appioppa un fascio di fogli
biancorossi appellati impegnative.
Alla Micia il disbrigo delle pratiche burocratiche, a me il
dovere di dimostrare l’infondatezza dei sospetti.
Seconda stazione della via crucis stamattina: visita
cardiologica con relativo ecg.
Breve anamnesi del dottore (stavolta maschio e sconosciuto)
che, comunque, mi da velatamente dello Stronzo al numero delle sigarette
fumate.
Poi mi spalmano di gel, mi pinzano, mi ventosano, mi pompano
un braccio, respiro forte a bocca aperta, faccio apnea e…
- Tutto a posto! Scrivo il referto e può andare.
- Solo una piccola raccomandazione, gliel’ appunto in questo
foglio – prosegue – riguarda i caffè, le sigarette e il sale (lo Stronzo
secondo me c’era anche stavolta, ma ben nascosto).
- Poi – continua – in questo foglio un consiglio, faccia più
attività fisica.
- Quale attività fisica?
- Quello che le pare e piace, ma in modo costante e
regolare, se può.
Raccolgo i fogli ed, educatamente, saluto.
Appena fuori dalla struttura appallotto il foglio delle
restrizioni e lo getto nel primo cestino, quello dei consigli lo pinzo davanti
al referto e al tracciato.
- Quello che mi pare e piace in maniera costante e, più o
meno, regolare – ripeto sottovoce.
Micia: è qui che ti voglio!
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