I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)
Non è proprio un Raccontino, ma…
LA SOTTILE LINEA ROSSA
Me lo hanno scritto, in diverse, con stupore e un poco di
scetticismo.
- Tu bari! Non possono succederti tutte queste cose!
Non baro; gioco sporco, ma non baro. Ve lo assicuro.
I Raccontini, tutti i Raccontini, quelli pubblicati e quelli
che non pubblicherò mai, hanno un pesante fondo di verità. Cruda e giornaliera
verità.
I Raccontini vanno scritti e consumati subito: 24 ore al
massimo, il giorno successivo ce n’è un altro che aspetta di venire alla luce.
E in 24 ore di cose ne succedono tante! Anche troppe! Spesso
sono costretto a scegliere tra i vari episodi simpatici che capitano, o
ascolto, o subisco nell’arco della giornata. Succedono, basta farci caso e sono
più frequenti di quello che uno pensi.
Torniamo allo scetticismo manifestato e comprensibile.
Un Raccontino prende vita da un fatto reale, sempre: la
bionda cagnolina, le monetine, le sigarette, la pasta al makarel e qualunque
fatto mi colpisca.
Lo sviluppo avviene quasi sempre all’interno della Reggia,
le mura domestiche, dove è facile immaginare situazioni di coppia più o meno
complesse, come in ogni abitazione popolata da un lui e una lei.
Situazioni banali, ma spesso reali, talvolta grottesche: i
famosi complessi meccanismi di coppia, termine depredato ad una amica che mi
legge.
I protagonisti sono sempre due, loro due: la Micia, con le
sue complicate e misteriose sfumature caratteriali femminili, comuni a tutte le
donne e grande mistero dell’universo creato, che vengono sviluppate
sostanzialmente per la difesa del territorio, il SUO territorio. E il piccolo
Stronzo Ciccio, un pover’uomo con rarissimi difetti, ma esasperati nella
scrittura, e innumerevoli virtù, del tutto ignorate da chi scrive.
Tutti siamo Ciccio, tutte siete Micia, ed entrambi abitate
alla Reggia (sai che casino!).
Poi… poi c’è quella che io chiamo LA SOTTILE LINEA ROSSA che
separa impercettibilmente la realtà dalla fantasia dello scrittore. Esiste! C’è
in ogni Raccontino e sta lì come un Muro di Berlino, ma fatto di nuvole. In
ogni raccontino c’è sempre un poco di fantasia, non è la mera cronaca di un
avvenimento. Spesso sono due fatti accaduti, magari anche a distanza di giorni
ma compatibili tra loro, miscelati insieme ad un pizzico di ingegno.
Il Sommo la definirebbe con il solito termine asettico
‘Patto della sospensione dell’incredulità’, cioè quel tacito accordo tra
lettore e scrittore quando il primo legge lo scritto del secondo.
Io la definisco più semplicemente ‘Attento! Può succederti
quando meno lo aspetti!’.
E quando LA SOTTILE LINEA ROSSA si fonde perfettamente con
la realtà e non riesci neppure tu che scrivi a distinguerla hai creato un
piccolo capolavoro: hai miscelato due liquidi incompatibili tra loro.
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Così è nato Rhum e Coca.
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