I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)
ZENZERO E LIMONE
Questo raccontino è la necessaria premessa al prossimo che
pubblicherò -se lo vorrete-.
Reggia, una settimana fa
- Ciccio! – la sento ordinare –Scendi! La cena è pronta!
Ma nel solito tono da ufficiale delle SS capto la sfumatura
della gioia per un piccolo dono da porgermi.
Dal frigo tiro fuori la birra delle grandi occasioni; sicuro
stasera mi avrà fatto una cenetta coi fiocchi!
Magari provolone piccante alla piastra! O hamburger di soia!
O, meglio ancora, lasagne agli asparagi!
Ma scendendo le scale non annuso gli effluvi odorosi delle
bramate pietanze: una sorpresa nella sorpresa!
E già! Ha da farsi perdonare la Micia: a pranzo ha avanzato
pesanti, ma infondati e calunniatori, sospetti sulla mia condotta morale.
Stasera deve inventarsi qualcosa per mettere la toppa.
- Cos’è? – domando perplesso vedendo una fumante sbobba
bianca nel mio piatto.
- Risotto alla zenzero e limone – risponde sorridendo – Lo
zenzero è un potente afrodisiaco e il limone serve a nasconderne il suo gusto
piccante.
Odio il riso, diffido delle magiche proprietà attribuite a
piante semisconosciute e il limone è astringente: la perplessità si tramuta in
uno sguardo schifato. Ma, per amor di pace e per ristabilire il predominio
psicologico lo assaggio, facendo però notare tra le righe che una schifezza
simile neppure agli affamati del Biafra risulterebbe appetibile.
1 a 1
In effetti fa veramente schifo (ma non diteglielo!).
A seguire la classica insalatina mista condita con
abbondante (troppo abbondante) aceto di mele e due crosticine ammuffite di
formaggio, rubate dal frigo, tanto per dare un senso alla pregiata birra
sputtanata per nulla.
Ma considerando che lo zenzero ha poteri afrodisiaci, a suo
detto, comincio ad assaporare l’idea di un’incursione notturna ai piani alti della
Micia. Che naturalmente non si verifica.
Alle 00,35 vengo colto da catalessi profonda, alla faccia
del potere afrodisiaco.
Dopo mezz’ora comincia l’inferno.
Già gravato da una prostata devastata da milioni di
chilometri in auto che reclama attenzioni anche durante le mie scarse quattro
ore di sonno, costringendomi a frequenti pellegrinaggi per abluzioni notturne,
scopro il micidiale cocktail limone-zenzero-aceto di mele- birra delle grandi
occasioni.
Ogni venti minuti sono costretto al pellegrinaggio.
Alle 01,42 mi arrendo all’evidenza, per non soccombere
all’incontinenza senile.
01,45 con il caffè e la sigaretta in mano, seduto sullo
sgabello del mio cucinino, spettegolo con MIKI e la GIGIA sugli altri gatti
della Reggia.
Alle 04,28 con gli occhi gonfi e piedi doloranti per i
chilometri percorsi vado nella mia tana computerizzata a dare qualche
buongiorno ai mattinieri come me.
Svolti i compiti mi assale la curiosità e con Google dalla
mia parte comincio una ricerca sulle proprietà diuretiche di alcuni alimenti.
Limone: elevata!
Aceto di mele: elevatissima!
Zenzero: qualcosina a causa del presunto effetto afrodisiaco
Birra delle grandi occasioni: micidiale!
Ore 06,30 la sveglia alla Micia, reprimendo sani istinti
uxoricidi.
Mentre, finalmente, sto uscendo dall’incubo casalingo per
punire la prostata con altri 200 chilometri di Panda sento la Micia
apostrofarmi sospettosa:
- Con chi stavi parlando stanotte verso le 2?
- Col notaio: sei esclusa dalla mia eredità.
Quanto è dura la vita alla Reggia!
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