giovedì 28 maggio 2015

I RACCONTINI DEL CAPO (ma solo quelli pubblicabili)





I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)





EFFETTI COLLATERALI   
                                               
A casa, finalmente (è un modo di dire!)
Una rapida doccia prima dell’agognata cena.
Ho terminato il flacone di Badedas freschezza sportiva  comprato con l’offerta 1+1 all’Ipercoop.
Pazienza, ho tutti i vari bagnoschiuma regalatimi per Natale, compleanno e Befana, ne prendo uno a caso:
ALMAK Minerali del Mar Morto – Gel doccia-shampoo rinfrescante For men.
Un imponente tubo color blu-grigio notte, con la lente d’ingrandimento comincio a leggere i benefici che questo prodotto e i Minerali del Mar Morto apportano alla pelle e alle fluenti chiome maschili.
Bah.
Poi mi stanco di decifrare microscopici crittogrammi e passo all’azione.
Getto di acqua bollente, spugna sintetica intonata al cupo colore del gel, lo stesso della confezione e via di sfregamento!
Massaggio accuratamente bicipiti, tricipiti, deltoidi, pettorali, polpacci, adduttori, estensori e glutei (il livello di attenzione delle numerose lettrici si impenna!).
Tanta schiuma, tanto piacere e benessere (spero) e un lento ed accurato risciacquo libera il corpo da ogni traccia di prodotto, insieme alla fatica, lo stress e le tossine.
Sono un altro!
Dopo la meticolosa asciugatura dei miei vari (e validi) componenti noto un piccolo particolare: le unghie dei piedi si sono ammorbidite, quasi raggrinzite, sembrano pure più scure ed hanno la consistenza dell’ovatta.
Anche la muscolatura ha subito un cambiamento; è molle, di una consistenza tra il budino e l’omogeneizzato di carne al coniglio, tende lentamente a scivolare verso il basso per effetto della gravità.
Mi preoccupo e mi palpo le chiappe: non ci sono più! Sono scese di una ventina di centimetri.
Con il timore di un triste presagio l’occhio scivola verso il mio socio di maggioranza, il Prode Anselmo, collocato un palmo sotto l’ombelico.
Non c’è più!!!
Anzi, c’è! Ma un microscopico fagiolino ritorto, scuro e raggrinzito che pendula inanimato.
Oh, cazzo! il mio primo pensiero.
Afferro il telefonino e chiamo il 118, spiegando la situazione e chiedendo il loro pronto aiuto.
Quella strana patologia non è di loro competenza, risponde la centralinista, se cadesse a terra, forse, sarebbe un banale intervento di chirurgia.
Ma, prima di lasciarmi alla mia disperazione, in qualità di donna dispensa un prezioso consiglio:
- Provi a farsi aiutare dalla moglie, fidanzata, amante o dalla prima battona che le passa sotto casa!
Mi precipito in cucina trafelato con l’accappatoio aperto stile esibizionista.
- MICIA! – grido – Un’emergenza!
- Ciccio, levati subito dalle palle che devo cucinare! – le sue parole di conforto.
Torno nel mio bagno e impugno ancora il telefonino; stavolta chiamo la farmacia.
E’ già chiusa.
Lacrime color gel rinfrescante ai Minerali del Mar Morto cominciano a solcare il mio –splendido- viso.
Rimane la mia ultima, estrema risorsa: chiamo l’amico Rocco Siffredi (altra magistrale impennata del livello di attenzione delle lettrici, purtroppo non è l’impennata che avrei desiderato).
- Rocco, scusa, avrei un piccolo problema… - e gli spiego la situazione con dovizia di particolari.
- Embè? – risponde – Io che ti posso fare?
- Solo un consiglio, Rocco mio…
- Ciccio, scusa – mi sveglia la Micia dal pisolo sul divano – Posso riproporti la peperonata anche a cena?



Nessun commento:

Posta un commento