martedì 6 maggio 2014

VECCHI, INDIMENTICATI AMICI

MILLELIRE

Mi hanno scaricato alla Colonia il 24 marzo 2008 dopo essere stato investito. Un tizio strano, che parla coi gatti, mi ha raccolto e portato dai dottori degli animali. Settimane chiuso dentro a una gabbia per sentirmi dire: "La coda è morta e va tagliata e il gatto non ha il controllo dello sfintere anale: perderà sempre le feci." 
"Un bel cazzo di lavoro!" rispose il tizio strano. 
Alcuni giorni dopo mi venne a prendere per riportarmi dove mi avevano lasciato, sanguinante, quel giorno. 
Cominciò a chiamarmi col nome MILLELIRE: che razza di nome è da dare a un gatto?
"Non ti preoccupare" mi disse un gatto rosso che era il Capocolonia "fondamentalmente il Capo è buono, solo ha la fissa per i sommergibili italiani della seconda guerra mondiale."
Infatti lui si chiamava TAZZA, diminutivo di Tazzoli.
Ma in Colonia seminavo scompiglio e malcontento tra gli altri gatti. Ero euforico della libertà riconquistata e desideroso di socializzare con tutti. Dormivo sempre dentro a cucce già occupate e le sporcavo con i miei peti-ricordo. Le voci del malcontento giunsero alle orecchie del Capo che mi trasferì alla colonia domestica. 
Un vero lusso, altro che la Colonia su dai frati! 
Per tre anni ho seminato peti in giardino, nel garage e dove riuscivo ad arrivare. E per tre anni sono stato inseguito dalla moglie del Capo con in mano una pezza bagnata per pulirmi il didietro. A differenza degli altri gatti non era il miagolio che annunciava il mio arrivo, ma l'odore pungente di... (avete capito).
Poi, una mattina non mi sentivo in forma, anzi stavo proprio male. Non mi sono presentato al pasto delle 6,30 e quando il Capo mi ha visto mogio mogio dentro una cuccetta ha detto che si doveva tornare dal dottore. Ma non ce l'ho fatta. Con un ultimo miagolio (e relativo peto) ho salutato tutti; Capo e amici felini. 
Ora sono sempre là, alla colonia domestica, ma sottoterra. 
La mia tomba si distingue dalle altre per l'odore pungente di...


MILLELIRE - luglio 2008

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