domenica 11 maggio 2014

L'ETA' CRITICA





LA CUCCIA DEL CAPO





O della Disgraziataggine, come la definisco.
E’ quel lasso di tempo (troppo lungo) che intercorre tra quando un essere vivente comincia ad esplorare i propri limiti e quando si rende conto che è (sempre) meglio non superarli.
E’ un duro ma spensierato periodo che interessa tutti gli animali, genere umano compreso.
Per i gatti che godono del privilegio della libertà, cioè non sono rinchiusi in un appartamento o in un giardino recintato, tale periodo dura solitamente dal momento della sterilizzazione (al sesto mese circa) al raggiungimento dei due anni.
Diciotto lunghi mesi di scoperte, incontri con altri esseri viventi, sfide al mondo che li circonda e giochi sfrenati per chi ha la fortuna (o disgrazia) di avere dei coetanei pronti a partecipare al gioco della vita.
Ho scritto anche disgrazia, sì! In compagnia i gatti interessati al necessario periodo di apprendistato ai pericoli del mondo che li circonda sono più spavaldi, incoscienti e i pericoli si moltiplicano per il numero dei cuccioli del branco.
Tutta questa premessa per comunicare che GINGER, il cucciolo più piccolo della Colonia Felina Protetta di Monte Malbe manca da un paio di settimane.
Mi sono subito preoccupato, sin dal primo giorno di assenza al pasto quotidiano; oramai sono rassegnato al fatto che il 25% dei cuccioli che attraversano l’Età Critica rimangano vittime di qualche pericolo che non conoscono o sottovalutano.
E’ successo spesso, praticamente ogni anno: un duro tributo da pagare al mondo che li circonda.
ERIK, VESPASIANO, TORPEDO, JAZZ, SARACCA, GUFINO sono morti a Monte Malbe a causa di cani o auto.
GINGILLO, TRASTULLO, ALBA, LEPROTTO, MERLINO, GENNARO e tanti altri sono scomparsi nel nulla, inghiottiti dai boschi e vittime di pericoli sconosciuti.
Altri: GIANO, FIORINO, TOGO, DRACMA, ORESTE, sono stati, relativamente, più fortunati.
Io sostengo sempre che se non si ritrova il cadavere il gatto non è morto, ma per i cuccioli questa teoria, ho scoperto, non vale.
Un cucciolo che scompare, sparisce per sempre.
Mi dispiace per questi piccoli che cerchi di tirare su nel migliore dei modi e, quando potrebbero cominciare a darti le prime soddisfazioni, sono vittime dell’esperienza che ancora non sono riusciti a farsi.
Ma, purtroppo, è la vita.
L’unica consolazione (magra) che rimane è che quanto successo al malcapitato sia di duro insegnamento agli altri.
Malgrado tutto la Colonia e la Reggia vanno avanti, ci sono altri gatti da aiutare.
Quel che rimane di GINGER, come degli altri scomparsi o deceduti, è una colonna troppo breve sulla famosa agenda rossa de I Gatti di Monte Malbe e qualche foto che verrà spostata nella cartella SCOMPARSI.
Ciao GINGER, cercherò di curarti con la massima attenzione tua sorellina BITTER!

PS – Al momento della pubblicazione registro pure la scomparsa, da un giorno, di OSVALDO e, sempre alla Reggia, stamattina NAIF si è presentata claudicante e dolorante alla zampa posteriore destra.

Aggiornamento del 12 maggio: OSVALDO è ricomparso affamato e NAIF è ancora dolorante ma non zoppica più.

GINGER - Dicembre 2013




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