DIARIO DI BORDO
E’ un lungo corteo di auto scure con i lampeggianti sul
tetto e fuoristrada, anche quelli scuri ma senza lampeggiante, che scorta una
maestosa berlina blu scura mentre si inerpica sulla salita che porta al
convento.
Il Capo lancia uno sguardo, incuriosito, e ci dice: “Ragazzi
fatevi belli, arriva il Papa!”
Anche noi stiamo a curiosare il corteo, smettendo pure di
mangiare; mai visto un corteo nuziale di venerdì o un Papa a Monte Malbe!
Stranamente le auto parcheggiano lungo la strada, proprio sopra
la nostra casetta, senza arrivare al piazzale del convento e ne escono baldi
giovani in giacca e cravatta e tutti con quel coso col filo dentro
all’orecchio.
?
“Avranno gli acari anche loro?” chiede perplesso PERONI.
Vediamo una mezza processione di abiti firmatissimi
dirigersi verso il convento, il Capo riprende la distribuzione del pasto e noi
a mangiare.
Ma lo scalpiccio di numerosi passi sul sentiero che scende
alla Colonia ci fa drizzare le orecchie e le code in segno di ‘prepararsi alla
fuga!’.
Ed eccoli davanti al nostro cancello; una decina di alti
giovanotti, tutti con gli occhiali da sole anche se è una giornata di merda e
pioviggina. Gran parte dei mici scappano via convinti di trovarsi davanti gli
sgherri di qualche rivale in affari di INTREPIDO. I più coraggiosi, come me,
rimangono al fianco del Capo, che si è già munito dell’apposito dissuasore rompicoglioni in stagionato frassino.
La situazione dovrebbe essere di una certa pericolosità reputo,
quando vedo il Capo impugnare anche il coltellino svizzero che usa per aprire
le lattine di umido con la linguetta difettosa.
Dal gruppo esce un anziano piccoletto che, con aria
gioviale, esclama: “Ma che bel posto! Che bellissimi gatti! Mi consenta, me lo
avevano detto, ma mai mi sarei immaginato un simile paradiso!”
Poi superando il cancello: “Lei è il Signor Capo, immagino!”
Fa porgendo la mano destra.
“Sssì… con chi ho l’onore… ” risponde spiazzato il ‘nostro
umano’.
“Cribbio! Non mi riconosce?”
“Mi scusi Signor Cribbio, non mi aspettavo di vederla qua!”
ancora il Capo mentre si nota chiaramente che cerca di ricordare dove abbia già
visto quel viso, quasi familiare.
“Già! La fortuna ha voluto che fossi affidato qua.”
“Affidato? Perché?”
“Qualche noia con dei giudici prevenuti nei miei confronti.”
“Guardi, Cribbio, questa è una Colonia Felina, non una
Colonia Penale.”
Cribbio sussulta. “Mica hanno osato mettermi in galera! Mi
hanno indirizzato qui per aiutarla e svolgere un prezioso servizio sociale.”
“Indirizzato... chi?”
“Ma cribbio! Il Priore!”
“Un attimo, prego” prende tempo il Capo “Tu, TAZZA, vieni
con me!”
A lunghe falcate ci dirigiamo verso l’ingresso del convento.
Il Capo suona il campanello ed è il Priore in persona che viene ad aprirci.
“Cos’è ‘sta storia del nanerottolo e del servizio sociale?”
lo investe il Capo.
“Signor Capo” mormora con aria contrita il Priore “cerchi
di capire: mi hanno già affidato tre ex ministri condannati per corruzione, due
ex tesorieri di partito, e ho scoperto che uno ruba pure dalla cassetta delle
elemosine, e quattro ex presidenti di regione condannati per concorso mafioso.
Il nanetto non sapevo dove metterlo, poi… ”
“Poi…?”
“E’ volgare, racconta barzellette sconce e va a donnacce.
Dicono.”
“Beh, per un uomo è normale. Ma cosa ha combinato?”
“Dicono sia un evasore fiscale” sussurra impercettibilmente “ma è pure il più grande contribuente dello Stato.”
“C’ha i soldi” la conclusione del Capo.
“Tanti” il rimpallo del Priore.
“E non poteva comprarsi giudici e giuria?”
“Mah…. ”
“Ho capito... è un coglionotto.”
Torniamo ancora più perplessi alla Colonia e il Capo
comincia il suo interrogatorio.
“Ha esperienza di gatti?”
“No, ma la mia fidanzata ha un adorabile cagnolino. Anzi tra
poco viene a vedere questo posto. E’ curiosa, sa.”
“Questi sono gatti. Dovrà imparare l’ABC felino.”
“Non c’è problema già ho fatto loro un discorso e mi hanno
pure applaudito.”
Incrocio col Capo uno sguardo pieno di perplessità, poi
passo ad indagare con PERONI.
“Che vi ha detto?”
“Mah… discorsi strani. Che il nostro pericolo non sono i
cani o le automobili, ma i giudici e i comunisti. Quelli, ha sottolineato,
mangiano pure i gattini!”
“Oh, cazzo!”
Chiamo da parte il Capo e gli riferisco del discorso.
“E’ un pazzo, non possiamo tenerlo qua” la sua logica
conclusione. E mentre cerca di trovare le parole giuste, e non offensive, per
toglierselo dalle palle arrivano INTREPIDO e BARTOLOMEO, alticci come sempre
dopo una notte passata al bordello felino di Monte Malbe.
“Cavaliere! Che sorpresa!” Fa INTREPIDO “La trovo
benissimo, anche ringiovanito rispetto a due anni fa, a quella cena di Don
Giuliano.”
“Sì, mi sento molto bene in questo posto, caro. Ma… eviti di
fare nomi, sa, i giudici bolscevichi amano mimetizzarsi tra i castagni del
bosco per estorcere false testimonianze.”
“Giusto! Come mai qua?”
In quel momento i ragazzoni con i Ray-Ban e gli acari alle
orecchie fanno ali a una giovane e avvenente fanciulla che scende dal sentiero
con un cagnolino in mano.
“Oh, cara! Ben arrivata! Ti presento il Signor Capo” esclama il nanerottolo col sorriso stampato sul viso e gli occhi sulle forme
anatomiche della fanciulla. “Signor Capo, questa è la mia fidanzata.”
“La sua fidanzata???” domanda PINELLA con la bocca aperta “Ma se ha la metà degli anni del Capo e un terzo dei suoi!”
“Molto lieto, signora” il Capo da sfoggio di eleganza,
malgrado le scarpe infangate e i pantaloni mimetici con toppe e strappi.
Poi succede il finimondo.
La fidanzata, o presunta tale, appoggia a terra il cagnolino
che prova ad annusare la ciotola delle nostre crocchette. E’ quello che stava
aspettando BAIOCCO.
In un attimo lo afferra per le orecchie, lo sbatte per terra
(nel fango, naturalmente), e comincia a giocarci a calcio. Urla e guaiti del
povero quattro zampe che viene crossato sulle zampe di CREMINO il quale lo
palleggia per qualche secondo poi lo rilancia a ORFEO che, in mezza rovesciata,
lo catapulta direttamente nell’aia del contadino dove sta aspettando LILLA, la
micro cagnetta che gli affibbia un paio di morsi.
La bella fidanzatina comincia a gridare, i giovani in
vestito blu corrono subito sull’aia del contadino a recuperare il cagnolino,
prima che finisca dentro il recinto dei maiali e, conseguentemente, dentro le
loro fauci.
“E’ una cosa inammissibile!” quasi grida il Signor Cribbio.
INTREPIDO lo prende a braccetto e gli spiega che questo non
è il posto che fa per lui. Innanzitutto i gatti della Colonia sono tutti ex
gatti di operai (ora anche loro ex), comunisti e anarchici, sarebbe pericoloso
per la sua incolumità.
Poi gli spiega che BARTOLOMEO ha una lussuosa villa sul
versante opposto della collina dove potrebbe svolgere comunque il suo servizio
e magari partecipare ai numerosi party in piscina che il facoltoso gatto della
Colonia tiene settimanalmente.
“E sia!” decide il piccoletto.
“Signor Capo mi spiace del disturbo arrecatovi ma credo che
la mia opera sia più utile in altro posto. Don INTREPIDO, se vogliamo
incamminarci, venite pure con me nella mia auto.”
“Don INTREPIDO?” chiede PERONI “Si è fatto frate pure lui?”
Don INTREPIDO, boss della malavita di Monte Malbe |
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