“Questa non è più una vita da gatto, Capo”, mi ha sussurrato
il dolorante TOGO domenica sera mentre lo stavo lavando.
Come non dargli ragione! ho pensato tra me, mentre annuivo
con un piccolo cenno della testa.
“Domani vai a trovare UAIFAI dai veterinari?” mi ha chiesto,
sapendo che al mattino avevo fatto ricoverare la vecchia ciabatta bianca e nera
per una strana infezione intestinale,
“Certamente!”
Mi ha guardato negli occhi e non ha detto altro.
Non c’era bisogno; ci eravamo capiti.
Ieri pomeriggio, prima di andare in Colonia ho lasciato una
gabbietta già pronta sul portico di casa.
Quando sono tornato lui stava a qualche metro di distanza,
invece che nel suo nascondiglio buio e ‘segreto’.
Ho voluto prendere un altro poco di tempo: “Entro a farmi un
caffè, poi vado dai veterinari.”
Quando sono uscito lui era ancora là fuori.
C’ho fumato una sigaretta sopra; un’altra manciata di minuti
guadagnati, sperando in un reciproco ripensamento.
Che non c’è stato.
Spenta la cicca ho aperto la gabbietta e, delicatamente l’ho
accomodato dentro.
Non una parola né un miagolio per tutto il viaggio.
Solo in sala di attesa ha emesso dei deboli miagolii, forse
per salutare MORINO, il gatto cieco della Clinica Veterinaria, o forse per
lamentarsi del fastidio della pipì sulle cosce martoriate.
Poi siamo entrati nell’ambulatorio e ho spiegato la
situazione, purtroppo già nota.
Ci siamo salutati senza drammaticità, io non vedevo l’ora di
scappare via, lui…. non lo so.
A quest’ora TOGO sarà già pronto nella gabbietta per il
ritorno alla Reggia, aspettando di occupare il suo posto al cimitero degli
animaletti di Monte Malbe.
O forse, semplicemente, aspetta più fortuna nella sua
prossima vita.
Ciao TOGO!
A proposito: UAIFAI è sotto terapia e sta meglio, purtroppo
è risultata FIV+.
TOGO - Ottobre 2013 |
Nessun commento:
Posta un commento