Sono passati quasi 20 pericolosi, indimenticabili anni in cui presi sottobraccio i pochi randagi (erano solo 8) residenti alla Colonia Vecchia e li ho condotti con qualche peripezia, molte incazzature, tante scatolette e sacchi di crocchette a quello che sono ora: un gruppo ben coeso di randagi accuditi e liberi di vivere la loro vita in un ampio spazio e in piena libertà, bonificato da pericoli e accettato da tutti i visitatori del posto, escluso qualche vecchietto rompicoglioni che bisognerà aspettare la sua estinzione per far contenta l'INPS e tutti noi.
Sono stati 20 anni ricchi di avvenimenti, belli e brutti, e tante cose sono cambiate!
In primis gli alloggi e la postazione: da un buio ed umido scantinato e un giardino troppo visibile ed aperto a troppi occhi indiscreti siamo approdati ad una casetta nel bosco, abbastanza comoda e confortevole in un posto dove siamo perfettamente mimetizzati, a parte GGNAZZIO che continua a pattugliare la strada per verificare arrivi di gente non gradita (famigliole di genitori sordi con bambini schiamazzanti e vivaci manco li avessero rimessi in libertà dopo anni di gulag ed appunto vecchietti rompicoglioni con cestini per raccogliere non si sa cosa accompagnati da esuberanti cani, rigorosamente lasciati liberi perché tanto loro sono abituati ai gatti e ci vogliono solo giocare (finché non incontrano la LELY e poi minacciano denunce perché un gatto selvaggio li ha macellati come un pugile suonato). GGNAZZIO che, troppo visibile con la sua possente mole nera, spesso viene scambiato da "Guarda! Un gattino abbandonato!" (8 chili e passa di gatto) a "Guarda! Una gatta incinta! A primavera chissà quanti gattini farà!" (anche se siamo a novembre e i gatti, si sa, "tengono" per sei mesi ed oltre).
In 20 anni tante cose sono migliorate, spero, esclusa la cultura, l'educazione ed il rispetto degli umani per quello che li circonda, ignoranti del fatto che quello che li circonda c'era da molto tempo prima di loro che sono venuti a fare la passeggiatina domenicale e disturbare tutto e tutti. Anzi, le cose che riguardano il comportamento umano in 20 anni è peggiorato e non sono per niente ottimista per il futuro.
Sono belle giornate, solitamente quelle piovose autunnali o fredde invernali, che qualche animale selvatico si affaccia timidamente in silenzio vicino alla Colonia per vedere cosa stia facendo, e mangiando, quel gruppo di gatti "educati". Volpi, daini caprioli, istrici e cinghiali sono gli ospiti che preferiamo. Discreti, silenziosi, puliti (non come i ricci) e a questi i gatti sono veramente abituati e sanno che non costituiscono pericolo.
Forse li considerano dei disgraziati come loro, ma meno fortunati.
Tutta questa tiritera per avvisarvi che è partita una nuova rubrica ("Un'altra???" Commenteranno i soliti rompicoglioni presenti in ogni gruppo di lettori) che affiancherà foto vecchie e nuove, trovando un minimo denominatore comune per veder come, a distanza di 20 anni la vita della Colonia felina di Monte Malbe è cambiata, poco, ma è cambiata.
Iniziano due vecchie illustri presenze del Monte: SILVESTRINA e suo figlio SAETTA.
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