Uno sparuto gruppo, diviso per le varie Colonie, sono i Rossi di Monte Malbe.
Il capostipite è sicuramente il vecchio CORNIOLA della Colonia Nuova, un geriatico DOC.
La storia de I Gatti di Monte Malbe, due bande di felini semirandagi che hanno adottato un umano in cambio della loro sussistenza giornaliera. (Vai a Presentazione)
Uno sparuto gruppo, diviso per le varie Colonie, sono i Rossi di Monte Malbe.
Il capostipite è sicuramente il vecchio CORNIOLA della Colonia Nuova, un geriatico DOC.
Le Betulle hanno un nuovo ospite, tutto da verificare ancora.
Da giorni, diversi, si affaccia puntualmente un gatto bianco e nero già avvistato precedentemente. Non è il vecchio, schivo e curioso FRATE, ma una nuova presenza: YUKI.
ATTILA - TAZZA - ROSINA (della Colonia)
Colonia Vecchia - Settembre 2008
Colonia Nuova - Giugno 2020
Rassegna fotografica dei 3 BETULLINI RESIDUI che continuano il loro viaggio nella vita, separati; le due femmine (IMOLA e MATILDE) alla Reggia, BETULLINO alle Betulle insieme alla mamma.
Sono ancora piccoli, anche se in poco più di un mese hanno fatto passi da giganti, soprattutto BETULLINO, ma cresceranno!
SILVANOne è troppo spesso trascurato, anche se lui è un ingranaggio anomalo della Colonia ne fa parte a tutti gli effetti, anzi, vedendolo, sembra da pensare che sia lui a dettare i tempi dei Coloni e tenere unita e coesa tutta la banda. Una specie di Capo Colonia facente funzioni, BAIOCCO forse è un poco stanco e si vuole riposare.
Sono 4 anni e mezzo che bazzica la Colonia, con costanza, dal primo giorno in cui fu avvistato, solitario, nel bosco sotto la Colonia.
E' successo come in Russia nel 1917, l'aristocrazia e la nobiltà sono decadute e il popolo ha preso il potere sulla situazione.
Così è successo a ECCOLA de I Morti di Fame, dopo un decennio di vita, in comune e da sola, in una villa ottocentesca con relativo giardino ed annessi dove aveva a disposizione ettari di verde e molteplici stanze dove ripararsi, di punto in bianco è stata sfrattata da un morto di fame peggio di lei: un cane, non pericoloso, ma troppo esuberante, di un morto di fame, questo umano, che ha preso possesso della zona.
Per ECCOLA sono stati giorni duri per schivare la presenza canina sempre a caccia del cibo a lei destinato, per me pure che ho rischiato più volte di mettere le mani, e il famoso dissuasore in puro frassino stagionato che ho sempre a portato di mano, per spiegare all'umano invasore come ci si comporta a Monte Malbe.
Poi ho ceduto, se vado in galera, per ristabilire l'ordine costituito, poi tutti i gatti chi li nutre? L'unica a conoscenza di tutta la situazione felina, con usi e costumi, è la Supplente, ma è momentaneamente indisponibile, anche per portare le arance al Capo carcerato. Quindi si è cercato di trovare una soluzione pacifica e che risolva il problema: ECCOLA trasferita dalla Villa alla Reggia. Ma ECCOLA di lasciare il suo spazio e i suoi beni non ne ha voluto sapere, dopo una settimana di fuga nel bosco l'ho dovuta riportare nella sua zona, sperando in una pestilenza che annienti definitivamente cane e padrone (per il cane mi sarebbe dispiaciuto).
ECCOLA è tornata ai suoi lidi, incredula, contenta e sempre vigile per via del cane. Ora da soggiornare in una Villa storica e protetta dalla Soprintendenza, mentre si sta allegramente scaricando, è passata a vivere in uno dei molteplici annessi: una vecchia segheria abbandonata 50 anni fa e anche quella in attesa della demolizione ad opera della natura.
Ha trovato diversi comodi e riparati nascondigli, un tetto in puro eternit esposto al sole e una zona coperta dove mangiare. In poche parole si è adattata, anche al cambio di orario che le ho imposto: si mangia di mattino presto e non più di pomeriggio per evitare di incontrare l'umano molesto, con cui, prima o poi, mi dovrò comunque confrontare, sempre che la tramontana e il gelo glaciale del Monte non lo costringano ad emigrare verso il caldo o lo stecchiscano definitivamente.
E' il secondo umano molesto che si stabilisce a Monte Malbe in pochi mesi, quello prima non era molesto per i gatti, anche se girava con una lancia in mano e spesso era vestito da frate. Il Santino, lo chiamavamo, sì! al passato, perché il Santino dopo un paio di mesi di vita nei boschi non c'è più: se lo sono portati via i Carabinieri. Secondo me c'è troppa gente che vuol partecipare alla transizione ecologica ritornando alla natura, chi con la fedina penale non immacolata, chi con il cervello andato oramai in pappa.
Ma torniamo ad ECCOLA, ha adottato le sue contromisure ed è tornata a vivere felice, accudita da due persone (si è unito un amico che da tempo la conosce e supporta) che vigilano e la nutrono. Ora aspettiamo con pazienza che il nuovo invasore si stanchi del clima e di scassare l'auto sulle strade del Monte; l'inverno ci è amico. O che i Carabinieri facciano un altro viaggio per portarselo via. Quanta gente poco a posto con la testa ci sta in giro!
Dalla Villa ottocentesca alla segheria abbandonata il passo è stato veloce, poco cruento, la Rivoluzione di novembre si è consumata anche a Monte Malbe!
"Dove vai ZOLLETTA tutta di corsa?"
"A distribuire gli elmetti agli altri gatti. E' scoppiata la Terza Guerra Mondiale e ci siamo in mezzo pure noi!"
"Cazzo dici? La Terza Guerra Mondiale?"
"Controlla Capo, controlla! Vai a vedere il Blog!"
"Il Blog?
Apro il Blog e subito un dato mi salta agli occhi: oggi, 24 novembre 2023 abbiamo avuto 2475 accessi! E ancora sono le 20e50! Neppure l'INPS o il Blog di Beppe Grillo fanno questi numeri!
Come e' possibile?
Siamo diventati improvvisamente popolari in Cina oppure il computer o il Blog danno i numeri?
Verifico: nessun accesso dalla Cina, meglio! Quelli i gatti se li mangiano!
Ma... ma 936 visualizzazioni dagli Stati Uniti, 673 dalla Finlandia, 281 dalla Germania, 162 dall'Australia e 144 dal Canada!
Cosa hanno letto? Niente di che, i numeri sono stranamente normali.
Cosa succede?
"ZOLLETTA! Ma cosa succede?"
"Non lo so, Capo! Tieni, firma qua!"
"Cos'è?"
"Decreto di divieto di importazione ed esportazione di qualsiasi tipo di merce da Stati Uniti, Finlandia, Canada, Germania e Australia! Ho dato l'ordine di puntare tutte le testate atomiche su questi paesi. Una mossa falsa e li riduciamo in cenere!"
"Calma, calma! Già c'è abbastanza casino in giro, evitiamo di farne altro altrimenti finiamo come a Gaza e addio gatti, Blog, Reggia, scatolette e crocchette!"
"Capo, ci stanno invadendo!"
"Son tornati i cinghiali?"
"Anche! Ho dato gli elmetti pure a loro, ora stanno facendo il posto di blocco sulla strada, ho istituito un check point!"
"Aspetta, vediamo di sciogliere i dubbi e scopriamo cosa è successo. Vammi a prendere un gelato."
"Andiamo, lo prendo anche io!"
"C'è solo quello ai mirtilli della Finlandia, ZOLLETTA!"
"Echissenefrega!"
Mangiamo il gelato discutendo sui prossimi futuri scenari mondiali, con ZOLLETTA piuttosto pessimista che vuole scatenare la guerra nucleare per prima: "Chi mena per primo, mena due volte! Lo dicevano anche gli antichi Romani!"
"Che poi si sono ridotti a fare i centurioni da foto davanti al Colosseo! Fammi il piacere!"
Torniamo nella tana a verificare tutte le informazioni del computer e sentiamo uno strano rumore provenire dalla scrivania.
Tap...tap...tap...
"MATILDE, guarda! Ballo il tip tap come lo faceva Fred Astaire! Alzale ste zampe e pigia forte coi gommini!"
E' quella peste di IMOLA che insegna qualche nuovo gioco a quell'angelo di MATILDE.
Sulla tastiera incustodita del computer...
"Che cazzo fate!" risuona l'urlo violento che le spaventa e fa fuggire via.
Controllo il computer.
"ZOLLETTA, rimetti in garage le testate nucleari, ritira gli elmetti e metti in libertà i cinghiali. Era un falso allarme, IMOLA ha ballato il tip tap sulla tastiera e le visualizzazioni sono le sue!"
"Capo, la posso dare in pasto ai cinghiali?"
"No, ZOLLETTA, è troppo indigesta pure per loro..."
Una valanga di posta ieri a Monte Malbe!
Sono arrivate insieme le cartoline da PEPSI e sua sorella CiBi, insieme a quella della oramai vecchia conoscenza GAZZY, che è il suo nuovo nome dopo che l'avevo battezzata SESTO per poi ripiegare su VITTORIA, visto che si era scoperta femmina.
PEPSI e CiBi sono due sorelle, figlie della SCARTINA della Colonia della Scuola, la seconda tolta alla mamma in quanto non se ne occupava più e ancora era lattante, la prima per non farla finire come gli altri suoi due fratellini masticati dal pastore abruzzese convinto di essere mamma e che li prendeva in bocca per trasportarli.
Sono passati quasi 20 pericolosi, indimenticabili anni in cui presi sottobraccio i pochi randagi (erano solo 8) residenti alla Colonia Vecchia e li ho condotti con qualche peripezia, molte incazzature, tante scatolette e sacchi di crocchette a quello che sono ora: un gruppo ben coeso di randagi accuditi e liberi di vivere la loro vita in un ampio spazio e in piena libertà, bonificato da pericoli e accettato da tutti i visitatori del posto, escluso qualche vecchietto rompicoglioni che bisognerà aspettare la sua estinzione per far contenta l'INPS e tutti noi.
Sono stati 20 anni ricchi di avvenimenti, belli e brutti, e tante cose sono cambiate!
In primis gli alloggi e la postazione: da un buio ed umido scantinato e un giardino troppo visibile ed aperto a troppi occhi indiscreti siamo approdati ad una casetta nel bosco, abbastanza comoda e confortevole in un posto dove siamo perfettamente mimetizzati, a parte GGNAZZIO che continua a pattugliare la strada per verificare arrivi di gente non gradita (famigliole di genitori sordi con bambini schiamazzanti e vivaci manco li avessero rimessi in libertà dopo anni di gulag ed appunto vecchietti rompicoglioni con cestini per raccogliere non si sa cosa accompagnati da esuberanti cani, rigorosamente lasciati liberi perché tanto loro sono abituati ai gatti e ci vogliono solo giocare (finché non incontrano la LELY e poi minacciano denunce perché un gatto selvaggio li ha macellati come un pugile suonato). GGNAZZIO che, troppo visibile con la sua possente mole nera, spesso viene scambiato da "Guarda! Un gattino abbandonato!" (8 chili e passa di gatto) a "Guarda! Una gatta incinta! A primavera chissà quanti gattini farà!" (anche se siamo a novembre e i gatti, si sa, "tengono" per sei mesi ed oltre).
In 20 anni tante cose sono migliorate, spero, esclusa la cultura, l'educazione ed il rispetto degli umani per quello che li circonda, ignoranti del fatto che quello che li circonda c'era da molto tempo prima di loro che sono venuti a fare la passeggiatina domenicale e disturbare tutto e tutti. Anzi, le cose che riguardano il comportamento umano in 20 anni è peggiorato e non sono per niente ottimista per il futuro.
Sono belle giornate, solitamente quelle piovose autunnali o fredde invernali, che qualche animale selvatico si affaccia timidamente in silenzio vicino alla Colonia per vedere cosa stia facendo, e mangiando, quel gruppo di gatti "educati". Volpi, daini caprioli, istrici e cinghiali sono gli ospiti che preferiamo. Discreti, silenziosi, puliti (non come i ricci) e a questi i gatti sono veramente abituati e sanno che non costituiscono pericolo.
Forse li considerano dei disgraziati come loro, ma meno fortunati.
Tutta questa tiritera per avvisarvi che è partita una nuova rubrica ("Un'altra???" Commenteranno i soliti rompicoglioni presenti in ogni gruppo di lettori) che affiancherà foto vecchie e nuove, trovando un minimo denominatore comune per veder come, a distanza di 20 anni la vita della Colonia felina di Monte Malbe è cambiata, poco, ma è cambiata.
Iniziano due vecchie illustri presenze del Monte: SILVESTRINA e suo figlio SAETTA.
E' una tribù, quella dei Centenari, che va aggiornata almeno ogni due anni.
I Centenari, cioè i gatti che hanno almeno 10 anni di età, certificati dall'anno dell'abbandono o del recupero, o che presumibilmente i 10 anni ce li hanno ma non possiamo saperlo con certezza in quanto arrivati a Monte Malbe già adulti sono una tribù mobile: col tempo, essendo anziani, se ne vanno, col tempo che scorre alcuni compiono i fatidici 10 anni.
Cominciamo con quelli della Reggia,
BRUTO e sua sorella NAIF sono i gatti più anziani della Reggia, certificati; sono stati abbandonati alla Colonia Nuova l'8 giugno 2012 ancora gattini.
Poi GIGIA, sempre abbandonata alla Colonia Nuova, microscopica, il 14 ottobre 2013.
TOSCO è stato abbandonato nel 2015, ma era già adulto e sterilizzato; ipotizzo che sia prossimo o già centenario.
TARANTOLA, abbandonata con prole al seguito l'11 giugno 2013.
Quest'anno ci ha lasciati la grande vecchia OLIVA, abbandonata alla Colonia Vecchia nel 2007.
Quelli della Colonia Nuova,
Posto d'onore spetta al vecchio CORNIOLA, addirittura l'ultimo dei residenti abbandonato alla Colonia Vecchia il 10 dicembre 2008.
Quindi c'è BAIOCCO, abbandonato a quella Nuova poco più che cucciolo il 7 luglio 2010.
A seguire FRITTELLA, anche lei frutto di abbandono del 2010.
Nel mucchio aggiungerei SILVANOne, presente dal 2019, ma abbastanza in là con gli anni.
Quindi BACCALA', abbandonato nel 2021, ma anche lui vecchiotto.
Ultimo fresco arrivo, di quest'anno, PESCHINO, che denuncia i suoi anni.
Da I Morti di Fame la sola presenza, ECCOLA, sicuramente ha già 10 anni, ben portati; la conobbi nel 2017 che era già una gatta adulta e sterilizzata.
Alla Colonia della Scuola il podio spetta a LOTTA, probabilmente la capostipite di tutto il gruppo lì residente, credo che sia la gatta più vecchia di Monte Malbe.
Quindi BIRCIA, figlia di LOTTA, anche lei in età avanzata.
Chiude tutta la tribù CORTO, di cui si ignora la maternità, ma che è padre del più giovane LUNGO.
La Colonia di Piscille e Le Betulle non registrano ancora Centenari.
Due anni sono passati dall'ultimo post in questa rubrica, è ora di riesumarla!
Chi meglio di ASTRO, della Colonia della Scuola, può avere questo onore?
Due fotografie recenti, a distanza di appena un anno mezzo tra loro, ma che dimostrano i miracoli che si possono fare in certe situazioni di degrado ed incuria causate dall'umano.
La Colonia della Scuola è un gruppo di gatti tutti imparentati tra loro, con vari incroci di consanguinei e tutto quello che ne comporta. Un gruppo rigorosamente chiuso, nessun abbandono o nuovo arrivo di vagante; in un anno e mezzo ho visto solo un nuovo gatto affacciarsi timido per poi scomparire, la classica Colonia che si esaurirà lentamente per consunzione.
Un gruppo di gatti tenuto là fondamentalmente per cacciare topi, e di quelli devono sopravvivere; niente vaccinazioni, antipulci, sterilizzazione o veterinari (neppure sapevano che esistessero!).
Il gatto là nasce e muore con una facilità estrema, senza neppure accorgersene. Anzi! Sicuramente là molti sono nati e appena scoperta la cucciolata sono stati fatti sparire, per evitare il sovrappopolamento.
Dopo anni in cui avevo provato a propormi per la lo loro sussistenza, ma senza nessun riscontro utile, si sa, i contadini sono molto gelosi dei loro animali che "trattano bene", come i cacciatori sono amanti della natura, finalmente si è aperto l'inaspettato varco dove mi sono infilato di corsa potendo così cominciare a fare qualcosa di utile per loro.
Da allora, 4 maggio 2022, il cibo, le attenzioni e la sterilizzazione hanno fatto un piccolo miracolo.
ASTRO ne è l'esempio.
Fotografato il primo giorno di "cura" lo ritenei una giovane femmina, denutrita e bisognosa di cure, la più bisognosa.
Ci abbiamo provato, si può dire, e non ci siamo riusciti, questo il risultato.
ECCOLA, dopo una settimana di peripezie e qualche preoccupazione, è tornata alla Villa, su da I Morti di Fame a continuare la sua esistenza.
Non ha fatto come la nota MEO/TRUTTRU' che recuperata sempre alla Villa, in quanto ritenuta gatta abbandonata o persa, alla prima occasione è tornata al suo luogo di origine; La Zita, 500 metri sopra alla Villa.
Con ECCOLA è stato più complicato: arrivata alla Reggia per toglierla dalla situazione del senzatetto con il cane rompicoglioni ha fatto 3 gioni in una camera, da sola per decomprimersi un poco e sentire gli odori degli altri gatti residenti. Gatti residenti che venivano accolti da ECCOLA con ringhi e soffi appena si mostravano, piccoli e grandi, senza distinzione. Era arrivata a ringhiare pure a me. Poi l'attimo di disattenzione: la porta della camera aperta insieme al finestrone ed ECCOLA se n'è andata, scomparendo. Ho subito pensato che sarebbe tornata da sola alla Villa, dista meno di 2 chilometri in linea d'aria dalla Reggia e non ci sono pericoli in quanto tutto bosco e campagna. Per una settimana l'ho cercata lassù, chiamandola continuamente, 2-3 volte al giorno, ma di ECCOLA nessuna traccia.
Sono pure passato a Tanella, a metà strada tra Reggia e Villa, ma la presenza dei cani di Patrick liberi non prometteva una sua presenza.
Allora ho ragionato da gatto; oramai qualche elementare dinamica felina la conosco. I gatti hanno tre riferimenti basilari nella loro vita: il territorio dove sono nati e cresciuti, o che hanno scelto, l'alimentatore umano, senza cui la sopravvivenza sarebbe alquanto difficile e il gruppo di gatti a cui appartengono, parenti o amici con cui sono cresciuti o aggregatisi. ECCOLA ora è una solitaria burbera, ma fino a poco tempo fa coabitava con una gruppo di gatti, tutti imparentati tra loro a cui si era unita dopo l'abbandono alla Villa. L'alimentatore riconosciuto sono oramai io e ho fatto forza su questo per darle questo riferimento certo chiamandola continuamente, anche in Colonia, che sta poco distante dalla Villa, a La Zita e alla Colonia della Scuola, poco sopra ma fuori dalla traiettoria del ritorno. Le mie conclusioni erano che ECCOLA era tornata su alla Villa, notevolmente incazzata con il sottoscritto e ignorasse i suoi richiami volutamente oppure fosse ancora nella zona della Reggia incapace di orientarsi (ci credo poco) o in attesa di chiarire la situazione e capire in che posto sovra abitato di sconosciuti gatti fosse capitata.
Buona la seconda! Ho ritrovato ECCOLA sopra una quercia del giardino, a 10 metri da casa, che mi chiamava ma non scendeva, assediata dagli altri gatti curiosi di conoscerla ed odorarla. Ho aspettato notte e con una ciotola di crocchette l'ho convinta, ingabbiata, e il giorno dopo riportata su alla Villa dove ha riconosciuto confusa il suo territorio e ripreso la sua vita. Ora gli accordi con un altro signore che la conosce e si è affiancato nella sua alimentazione sono che lui continuerà ad alimentarla mentre io subentrerò in caso di sua impossibilità e per verificare ogni tanto la situazione onde evitare di incontrare il senzatetto molesto e passare a vie di fatto poco civili.
E' la terza volta che un inserimento di gatto non mi riesce; la prima una gatto di una colonia cittadina vissuto per anni nella sua colonia e che una gattara incompetente lo aveva tolto da là per un'improbabile adozione.
Uno stallo sine die, durato fino a quando il gatto, TEO si chiamava, è riuscito ad uscire e dileguarsi: in quel caso non aveva riferimenti a portata di zampa, territorio, alimentatore e gatti della sua comunità. Non so che fine abbia fatto e la cosa mi ha urtato e dispiaciuto non poco ed ha rotto ogni tipo di collaborazione con gattare di cui non riconosco l'esperienza e la capacità. La seconda è stata una faccenda tutta mia; decisi di togliere la vecchia OFELIA dalla Colonia Nuova in quanto anziana e con qualche acciacco ma lei non accettò il trasferimento e dovetti riportarla alla base dove ancora campò egregiamente per un paio di anni. La terza, la storia di ECCOLA.
Sono giunto alla conclusione che un gatto va tolto dal suo territorio solo se molto provato dalla vita, o malato, nel caso in cui il rapporto con lui è più forte del rapporto di semplice alimentatore e quando le sue caratteristiche siano di facile convivenza con gatti a lui sconosciuti: come PERONI, per intenderci, o TARANTOLA o NONNI o PAGNOTTINA, PACCOLINO, ROSINA della Colonia, ARCHIMEDE, ZORRO, CERES, ARANCINO, La MELINA, JAZZ, ARCHIMEDE, BIGNE', MICIA, CHINOTTO, CLODOVEO, COCO, FIORINO, IRIDE, LIRA, MAGOO, MILLELIRE, NINNI, ORESTE, PERICLE, PIMPI, POLVERE, ROMEA, TOGO, TOPAZIO, UAIFAI e UGHETTO. Tanto per farvi vedere che la statistica depone per le azioni non avventate.
Vai ECCOLA, continua pure la tua vita alla Villa e scusa per la settimana burrascosa che ti ho fatto passare!
E' una maledizione, appena puoi immortalare i felini che devono essere fotografati per la prima volta questi non si presentano al pasto e devi ripiegare comunque su soggetti che meritano un post di aggiornamento.
Mi riferisco alla Colonia di Piscille, al pasto di ieri ero pronto a far conoscere al web PEDRO, un nuovo arrivo maschio, adulto, socievole, già castrato e, udite udite!, con la spunta dell'orecchio destro, quindi un gatto di colonia, arrivato da un mesetto circa, non si sa da dove e come e mai ricercato da qualche gattara distratta. Pazienza, gli dedicheremo un post apposito anche per capirne da dove sbarca questo nuovo profugo.
Per il resto, a Piscille, la situazione è sempre fluida, tendente al mosso: da una mese circa manca l'asociale RE, fratello del più sociale ASSO, anche lui stranamente assente ieri.
I 6 nuovi piccoli, che sono già diventati 5, mancando da tempo il bianco e rosso tigrato, accompagnati dal ritornato SOFFIO sono sempre presenti e sono convinto che sia stato lui a far conoscere ai nuovi arrivati il punto cibo della Colonia. Sono pazientemente riuscito a ricostruire la storia dei 6 (ora 5) nuovi arrivi.
Anni fa, non pochi, si presentò alla Colonia un tizio strano, che faceva strane domande e strane ipotesi sui gatti allora residenti. Con molta poca diplomazia, l'ho catalogato tra i pericoli umani dei gatti (i peggiori) e allontanato bruscamente. Poi sono stato io a chiedere notizie su lui, che aveva dichiarato di vivere poco sotto la Colonia. Sono andato a controllare giorni fa e nella sua baracchetta in muratura, a custodia dell'immancabile orto ho trovato segni inequivocabili di presenze feline. Ho scoperto poi che trattasi di un mezzo squilibrato che usa la baracca come punto di appoggio estivo, mentre l'inverno latita. Sono usciti dal suo terreno i 5 piccoli nuovi e SOFFIO, contenti della visita inaspettata. Quella è la loro base stanziale, quindi hanno un minimo di riparo e un territorio che considerano loro, manca solo il cibo. Venendo il tizio quando può, i gatti sono affamati e intelligentemente salgono su in Colonia a sfamarsi. Col pensiero ho ricostruito i vari arrivi felini degli ultimi anni in Colonia, a cominciare dal grande sbarco in periodo COVID.
Il tizio se li accatta, non so dove, ma sono tutte cucciolate, credo domestiche, e se li tiene alla baracca a funzione anti topo.
I topi scarseggiano o hanno imparato a diventare furbi e quelli vengono a nutrirsi in Colonia. Ecco i vari arrivi negli anni: da GRIGETTO a LUMACHINA, MUKKINA con MICROMUCCHINA, GAZZOSINA, CHINOTTO, Il BIONDO e La MORA, JUVENTINA e suo fratello e chissà quanti altri.
Molti di loro (troppi) scompaiono poco dopo, il posto è infestato di volpi e di cani padronali lasciati liberi di scorrazzare, cacciatori onnipotenti e onnisparanti a tutto quello che si muove e mille e altri più pericoli.
I gatti si tirano su come si può (cioè come posso, oramai rassegnato alle frequenti perdite). I più furbi si trasferiscono in altre case che li accolgono e li nutrono, qualche volta li rivedo o ho loro notizie.
Ora sono preparato a queste nuove presenze: cibo, antipulci e appena si può sterilizzazione, con precedenza assoluta per le femmine ed evitare che lo scemo della baracca si faccia la fabbrica di gatti da topo in casa.
Dall'anno prossimo cominceremo ad operare, anche se speravo che i nuovi piccoli avessero una casa e una persona intelligente e redponsabile che li accudisse.
Ma così è il mondo, se vedi una situazione che può essere un pericolo per tutta la zona ci devi mettere la pezza, in silenzio, senza chiedere permessi e discuterne con chi non merita.
I nuovi arrivi.