17
UNA TRANQUILLA DOMENICA DI SANGUE
alla Colonia felina di Montelepre
Ho annunciato al popolo della Colonia la lettura dell’ultimo
capitolo del romanzo misterioso di ignoto autore per il pomeriggio.
Già alle 12 il solarium si comincia a riempire di randagi;
chi con i popcorn, chi con le alicette fritte, chi con birra e Cipster.
BARTOLOMEO ha organizzato un piccolo chiosco per vendere generi di conforto e
una copia del romanzo che è già riuscito a piratare con dedica (falsa) acclusa
di tale Haruki Murakami, che ignoro chi sia.
Alle 14 in punto inizio la lettura dell’ultimo capitolo.
CAPITOLO 17
-E no! interviene Pericle. Vogliamo sapere chi è
diventato capo colonia!
-Ma è logico! rispondo. Flash si è integrato
perfettamente nella Colonia ed ha accettato l’incarico che gli ho passato.
-Significa che… aggiunge Cici.
-Sì, il Capo l’ha fatto sterilizzare: sarebbe
successo comunque. Pensavo la prendesse peggio, invece ora vive la sua vita
tranquilla occupandosi dei problemi della Colonia.
-E gli altri lo hanno accettato?
-Certamente! Solo Corniola è ancora un poco contrariato.
Ma tra i due non scorreva buon sangue da anni. Comunque so che Flash si sta
comportando da vero capo.
-Orfeo chiama generale pure lui?”-
-No, per ora lo appella colonnello: dice che i
gradi si devono meritare sul campo. Ora se non vi dispiace vorrei salire un
attimo in casa.
-E no! stavolta è Ughetto. Devi svelarci l’ultimo
segreto: cosa custodisce tanto gelosamente Silvio nel bunker?
Sento pesarmi addosso gli sguardi dei gatti
presenti. Dal silenzio che si è creato improvvisamente capisco che la curiosità
interessa tutti. Ma non ho intenzione di svelare un segreto del Capo e tradire
la sua fiducia. Decido per raccontare una pietosa bugia, naturalmente a fin di
bene. Raccontassi la verità ci sarebbero dei continui tentativi di scasso della
porta e, sicuro, il Capo si incazzerebbe non poco con tutti, nessuno escluso.
-E’ una cosa delicata, mormoro. Riguarda i
sentimenti intimi del Capo nei nostri confronti.
Gli sguardi si fanno più attenti, anche Pipu,
famoso casinista e disturbatore della quiete pubblica tace trattenendo il
respiro.
-Sapete, proseguo, sia qui che in Colonia, negli
anni, sono passati tanti gatti e molti non sono più con noi. Il Capo fotografa
tutti e, quando qualcuno viene a mancare, incornicia la sua foto e la appende
alle pareti. Dentro al bunker c’è il mausoleo dei gatti che non ci stanno più.
Chi entra là dentro è perché è morto. Io ci sono entrato per curiosità e perché
non sapevo del divieto ma mi sono pentito. Rivedere le foto di tanti amici che
non ci sono più, tutte insieme, non è stata una bella esperienza. Per un paio
di giorni mi è mancato pure l’appetito.
L’accenno alla mancanza di appetito è il colpo
finale. Vedo la curiosità negli sguardi lasciare il posto ad un velo di
tristezza e molti dei presenti si alzano per sgranchire le gambe e per non
ascoltare altri commenti.
Li lascio tristi e delusi e, mentre salgo da solo
le scale che vanno al primo piano, mi lascio sfuggire un perfido sorriso.
Sapessero veramente cosa c’è là dentro mi
caccerebbero a calci nel culo…
La platea rimane un attimo silenziosa poi parte un timido
accenno di applauso, subito seguito da altri e qualcuno comincia a battere pure
un barattolo vuoto di Whiskas con la forchetta in dotazione ai visitatori con
cibo al seguito.
L’ovazione (e il casino) durano per un quarto d’ora e
cessano quando scende alla Colonia il Priore del convento preoccupato per
l’insolito rumore.
“Nulla, nulla!” lo rassicura BARTOLOMEO “Hanno appena
terminato una rappresentazione.”
Il Priore se ne va perplesso, come pure PALLUCCHINO, l’unico
gatto che non ha applaudito.
“Ok, ragazzi! Abbiamo finito!” concludo così il pomeriggio
letterario.
“E… mò?” domanda CINQUINA, autonominatasi Bibliotecaria
della Colonia anche se l’unico tomo che abbiamo è il libretto di istruzioni di
montaggio della casetta di legno. “Che ci inventiamo, ora?”
Scendo dal tetto (pardon, solarium) e vado a conferire con
BARTOLOMEO.
Sottovoce gli faccio una richiesta, lui annuisce col capo e
risponde: “Si può fare.”
TAZZA si rifocilla dopo la lunga lettura |
Nessun commento:
Posta un commento