LA PENNA DI NAIF
Ciao a tutti!
Sono NAIF, la micetta delegata a raccontarvi dei momenti di
vita della Reggia.
Dopo la protesta dell’altro giorno, andata a buon fine,
PERICLE, l’Informatico della Reggia, ha subito creato questo nuovo spazio
dedicato ai mici che vivono alla Reggia.
CANNIBALE ha scelto, invece, il titolo della rubrica: LA
PENNA DI NAIF.
Speriamo vi piaccia!
IL MONDO OLTRE LA RETE
Siamo sdraiati sulla calda pietra del davanzale della
finestra di una camera della Reggia.
Il tepore dei raggi solari che filtrano dai vetri e il caldo che sale dal termosifone sotto il
davanzale sono un toccasana per le mie ossa.
E per il piccolo corpicino di BITTER.
Sta ferma, immobile, con gli occhi semichiusi ma io lo so
che, invece, sta osservando tutti i movimenti degli altri gatti nel giardino.
Osserva, forse con un poco di nostalgia, la libertà che si è
negata venendo qua dalla Colonia. Non è che le sia vietato uscire ma la piccola
ha ora assunto la consapevolezza di non essere un gatto come gli altri; la sua patologia è altamente invalidante. Preferisce la tranquillità della casa alle emozioni di scoprire un nuovo mondo
e altri amici, alcuni ancora sconosciuti.
Ogni tanto fa una domanda: chiede chi sia quel micio col
pelo lungo che sembra un norvegese e si muove come un ubriaco. Domanda cosa
siano quegli strani rumori che, ogni tanto, sente e non ne riesce ad
individuare la provenienza. Indaga su come si svolga la vita dei gatti del garage
e perché alcuni non entrino in casa.
Ma lo fa in maniera garbata, sottovoce: forse vuole essere
preparata per quando si sentirà di uscire ad annusare l’odore dell’erba e
prendere il sole senza il filtro dei doppi vetri.
“Nonno CESARE”, chiede, “cosa ci sta al di là di quella
rete?”
Si riferisce alla recinzione di confine tra il terreno della
Reggia e quello della vicina (la nuova umana di TEMPESTINA).
“C’è il bosco, lo stesso bosco che ci sta qua. E ci sta
un’altra casa, abitata da altri umani”, rispondo.
“Vedo che i nostri colleghi vanno spesso in quel bosco.
Cos’ha di speciale?”
“Niente. E’ lo stesso bosco, uguale al nostro. Un bosco
diviso a metà. Loro ci vanno perché, tranne TEMPESTINA, non ci sono altri
animali ed hanno più spazio a disposizione.”
“Se è lo stesso bosco, perché lo hanno diviso con la rete?”
“E’ il confine, BITTER. Sono cose di umani. Gli umani
sembrano forti ma hanno paura di tutto. E sono pure egoisti. La rete significa
che questo è mio e quest’ altro è tuo.”
“Anche noi, in casa, abbiamo le sedie uguali. Ma non le
abbiamo divise con la rete. Se tu vai su quella, io vado sull’altra. Se c’è
spazio ci stiamo pure in due.”
“Gli umani ragionano in maniera diversa.”
La vedo socchiudere gli occhi e pensare.
“Significa che neppure noi dovremmo andare al di là della
rete?”
“No. Noi non ci facciamo questi problemi. Per noi il bosco è
unico, la rete solo un piccolo ostacolo da superare.”
“La rete è una cosa sbagliata allora!”
“Non credo. Intanto ci protegge dai cani che girano da
queste parti. Per loro è un ostacolo quasi insormontabile.”
“Bene. Cominciavo a pensare che gli umani fossero degli
stupidi.”
“Gli umani non sono stupidi, BITTER. Sono solo stupidamente
complicati.”
Nonno CESARE |
Nessun commento:
Posta un commento