domenica 9 marzo 2014

IL MONDO OLTRE LA RETE





LA PENNA DI NAIF





Ciao a tutti!
Sono NAIF, la micetta delegata a raccontarvi dei momenti di vita della Reggia.
Dopo la protesta dell’altro giorno, andata a buon fine, PERICLE, l’Informatico della Reggia, ha subito creato questo nuovo spazio dedicato ai mici che vivono alla Reggia.
CANNIBALE ha scelto, invece, il titolo della rubrica: LA PENNA DI NAIF.
Speriamo vi piaccia!

IL MONDO OLTRE LA RETE

Siamo sdraiati sulla calda pietra del davanzale della finestra di una camera della Reggia.
Il tepore dei raggi solari che filtrano dai vetri e il caldo che sale dal termosifone sotto il davanzale sono un toccasana per le mie ossa.
E per il piccolo corpicino di BITTER.
Sta ferma, immobile, con gli occhi semichiusi ma io lo so che, invece, sta osservando tutti i movimenti degli altri gatti nel giardino.
Osserva, forse con un poco di nostalgia, la libertà che si è negata venendo qua dalla Colonia. Non è che le sia vietato uscire ma la piccola ha ora assunto la consapevolezza di non essere un gatto come gli altri; la sua patologia è altamente invalidante. Preferisce la tranquillità della casa alle emozioni di scoprire un nuovo mondo e altri amici, alcuni ancora sconosciuti.
Ogni tanto fa una domanda: chiede chi sia quel micio col pelo lungo che sembra un norvegese e si muove come un ubriaco. Domanda cosa siano quegli strani rumori che, ogni tanto, sente e non ne riesce ad individuare la provenienza. Indaga su come si svolga la vita dei gatti del garage e perché alcuni non entrino in casa.
Ma lo fa in maniera garbata, sottovoce: forse vuole essere preparata per quando si sentirà di uscire ad annusare l’odore dell’erba e prendere il sole senza il filtro dei doppi vetri.
“Nonno CESARE”, chiede, “cosa ci sta al di là di quella rete?”
Si riferisce alla recinzione di confine tra il terreno della Reggia e quello della vicina (la nuova umana di TEMPESTINA).
“C’è il bosco, lo stesso bosco che ci sta qua. E ci sta un’altra casa, abitata da altri umani”, rispondo.
“Vedo che i nostri colleghi vanno spesso in quel bosco. Cos’ha di speciale?”
“Niente. E’ lo stesso bosco, uguale al nostro. Un bosco diviso a metà. Loro ci vanno perché, tranne TEMPESTINA, non ci sono altri animali ed hanno più spazio a disposizione.”
“Se è lo stesso bosco, perché lo hanno diviso con la rete?”
“E’ il confine, BITTER. Sono cose di umani. Gli umani sembrano forti ma hanno paura di tutto. E sono pure egoisti. La rete significa che questo è mio e quest’ altro è tuo.”
“Anche noi, in casa, abbiamo le sedie uguali. Ma non le abbiamo divise con la rete. Se tu vai su quella, io vado sull’altra. Se c’è spazio ci stiamo pure in due.”
“Gli umani ragionano in maniera diversa.”
La vedo socchiudere gli occhi e pensare.
“Significa che neppure noi dovremmo andare al di là della rete?”
“No. Noi non ci facciamo questi problemi. Per noi il bosco è unico, la rete solo un piccolo ostacolo da superare.”
“La rete è una cosa sbagliata allora!”
“Non credo. Intanto ci protegge dai cani che girano da queste parti. Per loro è un ostacolo quasi insormontabile.”
“Bene. Cominciavo a pensare che gli umani fossero degli stupidi.”
“Gli umani non sono stupidi, BITTER. Sono solo stupidamente complicati.”

Nonno CESARE

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