*
LA CUCCIA DEL CAPO
Il riferimento al romanzo di London è voluto.
Anzi, come sottotitolo aggiungerei: del Grande Nord (Wild),
così accontentiamo anche Zanna Bianca.
E’ scoppiata la primavera a Monte Malbe, con i suoi primi caldi
raggi di sole e i suoi profumi.
La vita nel bosco va riprendendo la sua normalità dopo un
inverno piovoso, ma climaticamente mite.
I piccoli animaletti escono dal loro letargo e, ancora un
po’ rincoglioniti dal sonno, si apprestano ad affrontare la stagione buona.
E’ un pullulare di topolini, lucertole e altri piccoli
rettili, in attesa del risveglio di quelli che strisciano, talpe, ghiri e pure
gli uccellini sembrano moltiplicati (forse perché i cacciatori hanno smesso di
rompere i coglioni alla Natura).
Gli scoiattoli sembrano impazziti e viaggiano sulle comode
autostrade di fili elettrici che attraversano il bosco per andare chissà dove.
I randagi della Colonia riassaporano l’odore dei feromoni
del bosco e i nuovi cuccioli, sentendolo per la prima volta, ne rimangono
inebriati eccitandosi.
E… ogni anno la primavera mi frega.
Nelle prime giornate di sole è normale che qualche veterano
della Colonia sia assente al pasto pomeridiano: sicuramente ha di meglio da
fare e non mi preoccupo.
Quello che mi preoccupa (puntualmente ogni anno) sono le
prime assenze ingiustificate dei cuccioli.
Ieri mancava RALF, per la prima volta da giugno 2013, e
l’angoscia mi ha sopraffatto.
Scartando ogni remota ipotesi di prelievo forzoso per
adozione rimaneva la possibilità, purtroppo concreta, che gli fosse capitato
qualcosa di spiacevole.
Ho perso mezzo pomeriggio a chiamarlo e cercarlo nel bosco,
accompagnato dalla solita corte di felini che ambiscono alla passeggiata nel
verde insieme al loro umano.
Poi ho visto che mancava anche l’ascessoso MAGOO e un poco
mi sono rassicurato: forse sono andati in esplorazione insieme, chissà dove.
Questo pomeriggio RALF e il brozzoluto MAGOO erano là, sani
e salvi (o meglio: felici e contenti) ad aspettare il loro pasto.
Naturalmente RALF ha preteso dose tripla di paté al pollo e
MAGOO dose doppia di bocconcini di pollo, dove gli nascondo l’antibiotico e il
cortisone.
Ma all’appello mancavano altri due cuccioli: GINGER, alle
prese con la sua prima primavera a Monte Malbe, e quell’idiota di CREMINO.
Un’altra ondata di angoscia mi ha assalito, superando il
momento di gioia per il ritorno di RALF.
Ma, quasi fuori tempo massimo, mentre stavo togliendo i
piatti vuoti, eccoli arrivare saltellanti e pieni di energia a reclamare il
loro pasto.
Li ho accontentati, mentre RALF ne approfittava per elemosinare un’ulteriore porzione di paté.
Hanno mangiato come biafrani assatanati, dimenticando ogni
regola di galateo felino, e, spazzolati i piatti, sono di nuovo corsi nel bosco
seguiti, a fatica, dallo strabico MAGOO e dall’appesantito RALF.
TAZZA li osservava con lo sguardo pieno di nostalgia.
Mi sono seduto vicino a lui e accarezzandolo: “Sapessi
quanti coccoloni mi hai fatto prendere anche tu, quando eri giovane e
scapestrato… ”
*Bella la nuova immagine della rubrica, eh!
RALF |
Nessun commento:
Posta un commento