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UNA TRANQUILLA DOMENICA DI SANGUE
alla Colonia felina di Montelepre
IL Capo ha finito di ripristinare la recinzione danneggiata
e stamattina è in Colonia a rimettere i nuovi cartelli con i vari avvisi in
sostituzione di quelli vecchi, ormai sporchi e danneggiati.
Su consiglio di ARIES decido per la lettura di un altro
capitolo del romanzo misterioso di ignoto autore.
Come prendo il mazzo di stampate rilegate e mi posiziono sul
tetto della casetta, chiamato Solarium per l’evento “culturale”, noto che il Capo
sbircia e curiosa mentre fa finta di lavorare.
CAPITOLO 15
Il pomeriggio Flash si presenta al pasto in
Colonia. E’ sempre guardingo, ma più audace. Addirittura si avvicina al Capo
mentre gli porge un piatto con i bocconcini. China la testa e inizia a mangiare
volgendogli le spalle. Il Capo ne approfitta per sfiorargli la coda con la
mano. Flash si volta, lo osserva, poi continua a mangiare. Alza le orecchie e
interrompe il pasto allontanandosi solo quando vede il commissario Mezzetti
scendere dal sentiero.
“Buon pomeriggio Silvio!”
“A lei, commissario. Cos’è? Cerca un posto da
gattaro per impegnare il tempo libero?”
“Quasi, quasi… ma temo di non aver la pratica e la
vocazione.”
“Però i gatti le piacciono!”
“Certamente!”
“Allora è fatta!” esclama il Capo. “Vede: si
comincia così per gioco. Gli porta del cibo un giorno, i gatti gradiscono
sempre. Poi si torna con altro cibo. E, se un giorno non si può andare, la sera
viene il pensiero di come avranno fatto a nutrirsi per quella giornata e di
come ci saranno rimasti male quando, aspettando, non l’hanno vista. Si comincia
ad andare tutti i giorni e a preoccuparsi se qualche micio non è in forma e,
piano, piano, si cominciano a conoscerli caratterialmente e ad instaurarci un
rapporto di reciproco rispetto. E’ fatta: è legato, vita natural durante, a
quei quattro sacchi di pulci cui ha dato da mangiare quel giorno, magari per
caso.”
“Non è possibile smettere?”
“Non ho conosciuto un gattaro o una gattara che
abbia sospeso la sua opera, se non per ragioni di salute. Pensi, qui una volta
veniva una signora a nutrire i randagi. Tutti i giorni e si portava una gallina
che teneva in casa per compagnia. Lei distribuiva il cibo e la gallina
razzolava tranquilla.”
“E i gatti?”
“La ignoravano: erano presi da altre cose più
appetitose. Per ragioni di salute non aveva rinnovato la patente di guida e non
poteva venire più qua. Allora si accordò con un signore che la sostituiva e la
accompagnava in Colonia. Quel signore distribuiva il cibo e lei aspettava
seduta in auto; non poteva più camminare senza l’aiuto di qualcuno. I gatti
mangiavano e poi si avvicinavano all’auto per ricevere qualche carezza dalla
Gigetta. Si chiama o chiamava così: non so se sia ancora viva.”
“Ma è vero?”
“Certamente!”
“E il signore che l’accompagnava che fine ha
fatto?”
“E’ Gisberto: il pensionato che tutt’ora viene
almeno un paio di volte alla settimana.”
“Non l’ho mai incontrato.”
“Solitamente viene la mattina, presto. Poi,
ultimamente, ha mollato un poco per impegni familiari.”
“Sta cercando qualcuno per farsi aiutare?”
“No, ma se qualcuno mi affiancasse non mi
dispiacerebbe.”
“Potrebbe prendersi qualche pomeriggio di
libertà.”
“Non è quello che mi interessa, mi piacerebbe
stare tranquillo le volte che non posso venire ad accudirli e quella misera settimana
che mi prendo di ferie.”
“Già, le ferie! Come fa?”
“Una settimana al massimo e affianco a Gisberto
qualche amico o amica. Qua risolvo il problema senza grosse preoccupazioni, a
casa il discorso è diverso.”
“Cioè?”
“I gatti che ho a casa sono tutti ex randagi di
colonia che, per svariati motivi, non possono più fare la vita di prima. Hanno
bisogno di più attenzioni e qualcuno anche di cure giornaliere. Ma, con un po’
di organizzazione si riesce a sistemare anche quelli.”
“Sono molti?”
“Più che qua in Colonia.”
“Alla fine dei giochi diventa una bella spesa!”
“Non me lo dica, fortuna che c’è sempre qualcuno
che mi aiuta, anche economicamente.”
“Non sapevo che avesse anche dei gatti a casa.”
“Venga a vederli, un giorno. Qualcuno è un po’
malconcio ma ancora vive la sua vita con dignità.”
Il Capo riesce a catturare l’accendino e si
accende l’ennesima sigaretta.
“Fuma troppo, lo sa?” commenta l’ex commissario.
“Venga domattina”, cambia discorso il Capo (lo fa
sempre quando qualcuno sfiora il tema del fumo). “Ci prendiamo un caffè
insieme.”
“Volentieri!”
ARIES in discesa dal Solarium |
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