LA CUCCIA DEL CAPO
Hai richiesto un’ultima piccola attenzione che ti ho volentieri
concesso: essere addormentato.
E’ stato più facile del previsto dare il consenso, non
credevo.
Ma il peggio doveva venire poi, neppure questo credevo.
Dall’ – Ammazza, quanto sei brutto! – che ti dissi la prima
volta, quando ti avvistai sul tetto dei locali della Colonia Vecchia a ieri, sono passati 10 anni.
Un giorno dopo l’altro si è cementata un’amicizia unica,
indissolubile. Quanti racconti, confidenze, segreti hai sentito uscire dalla
mia bocca mentre eravamo seduti sulla panchina di turno!
Per ricrearti la giusta atmosfera ho lasciato un ricordino
nella tua buca: un pacchetto di Philip Morris marroni e un accendino giallo,
fanne buon uso!
Sai che ridere quando, tra 10.000 anni, gli archeologi
riporteranno alla luce il cimitero dei Gatti di Monte Malbe e si chiederanno
perché in una tomba, ma solo in una, c’era un pacchetto di sigarette e un
accendino!
Sarai famoso nel mondo come PHILIP MORRIS CAT!
Oggi ti ho rivisto: sei rinato bianco e nero, pestifero e ti
chiami COLIN. Hai già trovato famiglia e una sorella più grande di te, trattala
bene, eh!
Sei andato ad abitare a pochi chilometri dalla Reggia, ma
guai a te se provi a venire su! Le strade sono pericolose!
Ciao TAZZA-COLIN!
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