martedì 2 giugno 2015

I RACCONTINI DEL CAPO (ma solo quelli pubblicabili)





I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)





LO SCHIAVO

Schiavo d’ amore.
Tutti abbiamo tra gli scheletri nell’armadio quella storia d’amore millenaria, la perfetta incompiuta, la classica storia senza fine. Quella storia di cui ricordi benissimo l’inizio, ma il prosieguo ha i contorni sfumati. Quella storia che non finirà mai e che correrà parallela a tutte le altre che vivrai.  Quasi una maledizione.
Non faccio eccezione.
Ti prende a venti anni, sei giovane, inesperto, ancora devi vivere la vita e i suoi schiaffi. Lei è straniera, americana, rossa. Dicono che le rosse puzzano. Tutte cazzate! Lei odorava di buono, sapeva di buono, era buona. Buona e morbida. Ti irretisce, è molto più esperta di te, ti ammicca e si concede, tutta, senza limiti.
I più grandi ne parlavano un gran bene, ora anche tu puoi dire la tua ai più piccoli, anche tu l’hai avuta. E te la godi, fino in fondo, senza troppi complimenti. La hai in mano, ci puoi fare tutto. E’ tua, solo tua.
Ci giochi, fino a renderti conto, un giorno, che è lei che gioca con te. E’ lei che ti ha in mano. E lei è di tutti, non solo tua. Ci soffri un poco ma accetti il compromesso, non vuoi perderla. Anzi, provi un sottile e perverso piacere ad offrirla agli altri, anche agli sconosciuti. E’ una troia, l’hai capito, e tutti la possono baciare e avere. Non esiste gelosia: è tua e di tutti. Stop.
Non è vero un cazzo: è l’esatto contrario. Tu sei suo, solo suo, ma anche tutte le sue amiche ti possono avere, basta aspettare un suo cenno! Sei suo, ti ha sottomesso, sei un succube; non puoi fare più a meno di lei: sei il suo schiavo.
Neppure il prediletto, uno dei tanti.
Ma sei un uomo con le palle, provi un moto di ribellione fino a scoprire che le tue palle ce le ha lei in mano e, se vuole, te le strizza.
Provi ad allentare il gioco, con perizia, astuzia, un poco alla volta. Ora la rifiuto, dopo faccio finta che non esista, poi… poi un cazzo! Ti è entrata nel corpo, nell’anima e in testa. E dalla testa non la cacci più.
Decidi il tutto per tutto, vuoi tornare ad essere un uomo libero! Ma lei è furba, butta in campo le amiche. Cambiano i nomi ma la sostanza è la stessa. Però ti distrae, provi nuove sensazioni, qualcuna ne scarti, hai questa effimera facoltà. Talvolta te ne presenta due insieme: - Sai… - dice – un poco di varietà ci vuole!
A me piace la varietà, assai, e continuo a variare e ad obbedire. Sono irrimediabilmente schiavo.
Ma una mattina decidi di cambiare in meglio la tua vita: niente più schiavitù. Ci riesci per 24 ore soffrendo come un cane. La testa prova a decidere di non assecondarti. La testa è sua, solo sua. Ma ci riesci e vai a letto soddisfatto. Il giorno dopo un’altra epica battaglia; la vuoi dimenticare, solo dimenticare, lei e le sue amiche zoccole. Vinci ancora, sei forte! Vinci per un’altra settimana, la più dura. Lei ti martella in testa ogni istante, anche nei sogni.  Tanto hai goduto prima, tanto devi soffrire poi; Legge della Compensazione si chiama. Ma vinci.  Certo, ti aiuti con surrogati, banali, vuoti, non appaganti, ma ti aggrappi a tutto pur di vincere. E vinci ancora per altre settimane, mesi, forse anche anni.
Sei tornato libero e forte. Sei tornato uomo. I più stronzi ti appoggiano in bella vista, di solito sul camino, in segno di sfida perenne. Ma è una leggenda, non è vero. Io sono un gentiluomo, ho conservato una mia istantanea, io e te da soli, e l’ho riposta tra le pagine di un libro, che forse tra qualche anno rileggerò.
E, forse, ti rivedrò e ricorderò quei momenti belli con il sapore dolce in bocca. Io voglio ricordare solo le cose buone.
E continui a sentirti forte e sicuro, ma il destino te la fa incontrare ancora, senza preavviso. Sempre di sera, in compagnia di amici. Ancora lei, ancora più bella ed affascinante. Non le è passato un giorno. Ti sorride maliziosa, quanti bei ricordi insieme… Ti fa capire che è sempre disponibile e vorrebbe, sì che lo vorrebbe!
E anche tu lo vorresti, ma alle tue condizioni. Ti prendo, ti uso, ti consumo, poi un calcio nel culo e via! Solo per questa volta, solo per sfizio. Da vero stronzo. Guarda quanto sono diventato forte!
Il primo bacio che le dai ti stordisce, al secondo sei scaraventato in paradiso. Cazzo! Ma era così bello?
Dopo pochi giorni, casualmente, ti attraversa di nuovo la strada e decidi per un bis. Un’altra cosa veloce e il calcio sul culo. Poi ancora un incontro, un altro e un altro ancora. Sei soddisfatto e padrone della situazione.
Ma una mattina, succede sempre di mattina, hai un bisogno tremendo di lei. La vai a cercare, sai dove trovarla. E lei si fa trovare, è furba e disponibile. E ti rientra in testa senza che neppure te ne accorgi. Sei di nuovo suo. Ora senza speranze di fuga. Ora si vendicherà di quello che le hai fatto tempo addietro. Ora sarà crudelmente appagante. Ora sarà sempre con te e sarà la tua padrona incontrastata. La tua dominatrice perfetta. Ti metterà il collare, che sceglierà lei, e i tacchi a spillo sulle chiappe. Continuerai questa storia d’amore e odio fino alla fine, la tua fine. Perché lei vuole così e a te sta bene, deve stare bene.
Tu sei lo schiavo, il suo schiavo, nulla più.
Maledetta sigaretta.
Maledetta Winston dal rosso e morbido vestito!



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