I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)
LO SCHIAVO
Schiavo d’ amore.
Tutti abbiamo tra gli scheletri nell’armadio quella storia
d’amore millenaria, la perfetta incompiuta, la classica storia senza fine. Quella
storia di cui ricordi benissimo l’inizio, ma il prosieguo ha i contorni
sfumati. Quella storia che non finirà mai e che correrà parallela a tutte le
altre che vivrai. Quasi una maledizione.
Non faccio eccezione.
Ti prende a venti anni, sei giovane, inesperto, ancora devi
vivere la vita e i suoi schiaffi. Lei è straniera, americana, rossa. Dicono che
le rosse puzzano. Tutte cazzate! Lei odorava di buono, sapeva di buono, era
buona. Buona e morbida. Ti irretisce, è molto più esperta di te, ti ammicca e si
concede, tutta, senza limiti.
I più grandi ne parlavano un gran bene, ora anche tu puoi
dire la tua ai più piccoli, anche tu l’hai avuta. E te la godi, fino in fondo,
senza troppi complimenti. La hai in mano, ci puoi fare tutto. E’ tua, solo tua.
Ci giochi, fino a renderti conto, un giorno, che è lei che
gioca con te. E’ lei che ti ha in mano. E lei è di tutti, non solo tua. Ci
soffri un poco ma accetti il compromesso, non vuoi perderla. Anzi, provi un
sottile e perverso piacere ad offrirla agli altri, anche agli sconosciuti. E’
una troia, l’hai capito, e tutti la possono baciare e avere. Non esiste
gelosia: è tua e di tutti. Stop.
Non è vero un cazzo: è l’esatto contrario. Tu sei suo, solo
suo, ma anche tutte le sue amiche ti possono avere, basta aspettare un suo
cenno! Sei suo, ti ha sottomesso, sei un succube; non puoi fare più a meno di
lei: sei il suo schiavo.
Neppure il prediletto, uno dei tanti.
Ma sei un uomo con le palle, provi un moto di ribellione
fino a scoprire che le tue palle ce le ha lei in mano e, se vuole, te le
strizza.
Provi ad allentare il gioco, con perizia, astuzia, un poco
alla volta. Ora la rifiuto, dopo faccio finta che non esista, poi… poi un
cazzo! Ti è entrata nel corpo, nell’anima e in testa. E dalla testa non la
cacci più.
Decidi il tutto per tutto, vuoi tornare ad essere un uomo
libero! Ma lei è furba, butta in campo le amiche. Cambiano i nomi ma la
sostanza è la stessa. Però ti distrae, provi nuove sensazioni, qualcuna ne
scarti, hai questa effimera facoltà. Talvolta te ne presenta due insieme: -
Sai… - dice – un poco di varietà ci vuole!
A me piace la varietà, assai, e continuo a variare e ad
obbedire. Sono irrimediabilmente schiavo.
Ma una mattina decidi di cambiare in meglio la tua vita:
niente più schiavitù. Ci riesci per 24 ore soffrendo come un cane. La testa prova
a decidere di non assecondarti. La testa è sua, solo sua. Ma ci riesci e vai a
letto soddisfatto. Il giorno dopo un’altra epica battaglia; la vuoi
dimenticare, solo dimenticare, lei e le sue amiche zoccole. Vinci ancora, sei
forte! Vinci per un’altra settimana, la più dura. Lei ti martella in testa ogni
istante, anche nei sogni. Tanto hai
goduto prima, tanto devi soffrire poi; Legge della Compensazione si chiama. Ma
vinci. Certo, ti aiuti con surrogati,
banali, vuoti, non appaganti, ma ti aggrappi a tutto pur di vincere. E vinci
ancora per altre settimane, mesi, forse anche anni.
Sei tornato libero e forte. Sei tornato uomo. I più stronzi
ti appoggiano in bella vista, di solito sul camino, in segno di sfida perenne.
Ma è una leggenda, non è vero. Io sono un gentiluomo, ho conservato una mia
istantanea, io e te da soli, e l’ho riposta tra le pagine di un libro, che
forse tra qualche anno rileggerò.
E, forse, ti rivedrò e ricorderò quei momenti belli con il
sapore dolce in bocca. Io voglio ricordare solo le cose buone.
E continui a sentirti forte e sicuro, ma il destino te la fa
incontrare ancora, senza preavviso. Sempre di sera, in compagnia di amici.
Ancora lei, ancora più bella ed affascinante. Non le è passato un giorno. Ti
sorride maliziosa, quanti bei ricordi insieme… Ti fa capire che è sempre
disponibile e vorrebbe, sì che lo vorrebbe!
E anche tu lo vorresti, ma alle tue condizioni. Ti prendo,
ti uso, ti consumo, poi un calcio nel culo e via! Solo per questa volta, solo
per sfizio. Da vero stronzo. Guarda quanto sono diventato forte!
Il primo bacio che le dai ti stordisce, al secondo sei
scaraventato in paradiso. Cazzo! Ma era così bello?
Dopo pochi giorni, casualmente, ti attraversa di nuovo la
strada e decidi per un bis. Un’altra cosa veloce e il calcio sul culo. Poi
ancora un incontro, un altro e un altro ancora. Sei soddisfatto e padrone della
situazione.
Ma una mattina, succede sempre di mattina, hai un bisogno
tremendo di lei. La vai a cercare, sai dove trovarla. E lei si fa trovare, è
furba e disponibile. E ti rientra in testa senza che neppure te ne accorgi. Sei
di nuovo suo. Ora senza speranze di fuga. Ora si vendicherà di quello che le
hai fatto tempo addietro. Ora sarà crudelmente appagante. Ora sarà sempre con
te e sarà la tua padrona incontrastata. La tua dominatrice perfetta. Ti metterà
il collare, che sceglierà lei, e i tacchi a spillo sulle chiappe. Continuerai
questa storia d’amore e odio fino alla fine, la tua fine. Perché lei vuole così
e a te sta bene, deve stare bene.
Tu sei lo schiavo, il suo schiavo, nulla più.
Maledetta sigaretta.
Maledetta Winston dal rosso e morbido vestito!
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