I RACCONTINI DEL CAPO
(ma solo quelli pubblicabili)
Per qualche Raccontino in più…
AGILITY CICCIO
Gliel’ho comunicato mentre era in fase di restauro, davanti
allo specchio del suo bagno.
- Micia, esco.
- Per andare…? – ha domandato.
- Al Quasar.
L’ho vista bloccarsi insieme alla matita che le disegna
pitture di guerra agli occhi; conosce la mia avversione per i luoghi affollati
e ai centri commerciali in genere.
- A fare…? – ha indagato.
- A vedere i cani – la mia pronta risposta.
Si è come pietrificata, lo sguardo incredulo anche se i
globi oculari si sono impercettibilmente volti verso di me.
- I… cani?
- Certo! I cani! Vuoi venire pure tu?
- Ma certamente! – ha esclamato con un suo splendente
sorriso perfido – Finisco di truccarmi e arrivo. Fatti un caffè, intanto!
In auto ha timidamente chiesto lumi.
- Con chi hai app… con chi ci dobbiamo incontrare, Ciccio?
- Nessuno in particolare. Si va a vedere i cani.
Non replica, ma abbassa di un micron le palpebre.
Eppure si va a vedere i cani e i loro giochi!
Per integrare la conferenza “Supremazia felina nei confronti
dei canidi” che si terrà in Colonia ho il compito di girare un filmato con
quegli insulsi quadrupedi che entrano dentro tubi, fanno slalom e stanno in
equilibrio su assi basculanti, insieme ai loro ridicoli conduttori che
distribuiscono biscotti manco fossero Babbo Natale.
Li filmo accuratamente, insieme al pregevole posteriore di
una giovane conduttrice bionda; a conferma che anche nel peggio esiste un lato
positivo.
La Micia osserva attentamente e chiede che le filmi pure un
palestrato conduttore. Rifiuto sdegnosamente.
E’ caldo, molto caldo. Gli insulsi e i ridicoli sono sotto
lo spiombo del sole, come noi che assistiamo a quella pagliacciata. Invito
Micia a prendere un rinfrescante gelato. A lei piace il gelato soft, e
solitamente è migliore del mantecato tradizionale, ma il caso vuole che quello
preso, e pagato un’eresia, sia una vera ciufega. Micia da due leccate poi lo
omaggia direttamente al cestino delle porcherie indifferenziate.
Io resisto, ma dopo qualche minuto di scavi nel cono, con la
lingua a punta per raggiungere il secondo gusto, la emulo.
Torniamo al misero spettacolo. Ora c’è un barbuto che fa
fare evoluzioni al suo schiavo a quattro zampe lanciandogli frisbee e facendolo
viaggiare su uno skate-board.
Poi il pezzo forte della manifestazione: una perticona mora
balla un tango con un altro insulso con coda e collare con il fiocco.
Ce ne andiamo; io schifato, la Micia con gli occhietti
furbetti.
La sbarco alla Reggia mentre carico il vettovagliamento per
i randagioni della Colonia e li vado a nutrire.
Al ritorno a casa ho qualche problema per parcheggiare la
Panda, il piazzale è ingombro di tronchi di albero, cassonetti della
differenziata disposti ordinatamente in fila e separati di un metro l’uno
dall’altro, uno scalandrino aperto e l’altra Panda con tutti e due gli
sportelli anteriori spalancati.
Micia mi accoglie con la sua classica divisa da ufficiale
delle SS, ma le faccio notare che la serata sadomaso è prevista per il venerdì
e, oggi: martedì, c’è l’ammucchiata in dispari.
- Cuccia, Ciccio! – replica con un ammirevole e impaziente
sorriso – Mettiti questo collare che ora ti mostro il percorso. Biscottini…
vanno bene i savoiardi?
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