E' una pessima abitudine, la mia, di fare un giretto su Facebook prima di scrivere il post odierno nel Blog.
Ne leggi di tutti i colori, rimanendo in tema felino, ma soprattutto i classici post strappalacrime magari conditi col video del salvataggio di gatti moribondi fatto al solo scopo di impressionare il pubblico e ricevere consensi.
Non capisco questa patologia di gattare, sicuramente poco esperte che ancora non hanno visto e assimilato il mondo che gira intorno ai randagi, già pregno di sofferenze. Devono per forza amplificare e condividere il tutto come se l'azione servisse a diluire il senso di fastidio/dolore che provano.
E' come una autoflagellazione elargita a tutti: io soffro per quel che vedo e tocco ed è giusto che soffrano anche gli altri.
A parte che, credo e spero, il 90% dei video strazianti che girano siano solo creati ad ok dal regista (sempre per la raccolta di like) in barba al fatto che il gatto sia in vera e seria difficolta e una manciata di minuti potrebbe fare la differenza tra salvarlo o meno, non capisco questa insana morbosità.
Cioè... l'insana morbosità spesso è associata a richieste di denaro per agire per il bene del micio, dopo che lo hai fatto praticamente morire per girarlo, quindi la considererei una specie di truffa ai danni dei più sensibili ed estremamente lontani dalla realtà felina delle strade.
Chi "maneggia" gatti randagi da decenni ne ha già viste di tutti i colori, dal vivo, non col video sui social. Spesso sorride, capisce che quel video è la solita buffonata creata ad arte, e se il gatto schiatta sono affari suoi, per spillare soldi.
Tutto questo preambolo perché stamattina Facebook è invaso da un post, prontamente condiviso al mondo virtuale da sedicenti gattare (a proposito: un giorno farò una disquisizione tra la differenza tra gattare e gattofile, da non confondersi le une con le altre) di ricerca di una gatta scomparsa.
Non si sa dove sia scomparsa, la proprietaria è tedesca e il post è... del 2017!!
Ma cazzo! Attivateli 'sti ultimi due neuroni e leggete attentamente il post prima di pigiare quel maledetto ditino sulla tastiera e inondare l'etere di inutili bit!
Certo, la speranza è l'unica a morire e potrebbe essere che la tedesca stia ancora ricercando disperatamente la sua gatta dopo 8 anni dalla scomparsa, chissà dove, visto che manca un qualsiasi riferimento.
Sarebbe un po' come se facessi appelli a Hong Kong per la ricerca di CREMINO o UGHETTO scomparsi una decina di anni fa a Monte Malbe.
La mia idea è che i gatti, randagi o di casa, debbano portare gioia e felicità e di quello ci dobbiamo nutrire per continuare il nostro "lavoro" tralasciando gli inevitabili dolori che ogni felino si porta appresso.
Siate positive, su! (E anche sveglie!)
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