martedì 3 dicembre 2019

QUELLI CHE...

QUELLI CHE...
per un bocconcino di pollo sterminerebbero la famiglia.

NONNI ha avuto di nuovo la recidiva dell'ascesso alla mandibola. Nulla di preoccupante, oramai è una cosa ciclica che si aggiusta da sola, con un poco di antibiotico e disinfezione con Deroxen. Dovrebbe avere una radice di dente fradicia che gli crea il problema. Potrebbe venire tolta ma di mettere sotto i ferri e sotto anestesia una gatta millenaria sinceramente non me la sento.
Comunque, fatto sta che per una decina di giorni NONNI deve assumere Sinulox, 2 volte al giorno, e notoriamente il Sinulox è ben tollerato (e soprattutto quasi invisibile) dentro a dei bocconcini di petto di pollo.
Ma il problema non è farglielo assumere bensì lo stato di eccitazione felina che si crea appena NONNI, con un potente "RRRRmmmiao!" mi ricorda che è l'ora della medicina. Tutti, e dico tutti, i gatti in casa si destano prontamente, smettono di fare qualsiasi cosa stavano facendo e fanno presidio davanti al frigorifero con una densità per mattonella che le Sardine se la sognano.
Ingannarli è facile quando apri il frigorifero, basta prendere un qualsiasi altro oggetto e portarlo in cucina mentre la bustina col petto di pollo scivola dentro alla tasca della tuta così si riscalda un poco. Quello che ti frega è lo sporzionamento della compressa di Sinulox per farne tanti pezzetti piccoli e non identificabili. Oramai anche la macchinetta del caffè associa il Sinulox al bocconcino di pollo. Cominciano scene peripatetiche: gatti che si fingono in fin di vita, altri che gonfiano di aria le già cicciotte guance per simulare un ascesso, altri (i più stupidi) che cercano di fregare il blister della medicina credendo sia pollo disidratato di color rosa. Ma, alla fine, facendo un poco di questua qua e là riesco a farcire i classici 4 bocconcini; tre col "premio" e uno vuoto (la riserva nel caso che un "premio" venga scartato. La somministrazione al malato è il momento più arduo, bisogna chiudersi in camera e sperare che la porta regga all'urto dei barbari felini. 
Ma ogni terapia ha un inizio e una fine; due giorni dopo il termine NONNI continua a reclamare la sua panacea e per non deluderlo bisogna accontentarlo con un paio di bocconcini vuoti. Nel frattempo hai tempo di controllare chi dei presenti a bisogno di una bella sverminata e scopri KULIBALI', LASER e la CICALINA con delle splendide doppie palpebre da curare con la nuova specialità della casa: bocconcini di pollo al Pralen.
Cracco è un cane al mio confronto...

PUNTINO
"Mi è sembrato di sentire rumore di pollo in bocconcini"

GIANNA controlla se ne avanzasse un pezzetto

PI-PIII!!!
"Capo, mi sento poco bene. Mi dai la medicina?"

RUCOLA
"Ha aperto lo sportello del frigo. E' l'ora!"

NONNI
"Capo, sono passate esattamente 12 ore!"

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