TORPEDO
TORPEDO, il micio che col suo sacrificio supremo, il 19
agosto 2010, mise la parola fine alla Crociata Antifelini indetta dagli
abitanti del convento di Monte Malbe.
Fu l’ultimo di un numero impressionante di gatti trovati
investiti o svaniti nel nulla durante il periodo buio della Colonia.
Il solito piccolo, inutile e stronzo fraticello un
pomeriggio lo inquadrò dall’auto che stava guidando e lo schiacciò senza pietà,
proprio sopra la Colonia Nuova, quando eravamo in tempo di tregua.
Ma stavolta gli andò male: c’erano dei testimoni che si
premurarono subito di avvertirmi, spiegare l’accaduto e rimanere a disposizione
per un’eventuale denuncia corredata con un paio di foto scattate dal telefonino
di uno di questi.
Non sporsi denuncia, oramai la guerra era vinta. Ma andava
vinta alla mia maniera, dopo tante angherie e soprusi da parte dei ‘religiosi’.
Mi limitai a mandare l’ennesima mail al grande capo
dell’ordine religioso che risiede ad Assisi per avere il suo consiglio: faccio
denuncia e do in pasto il tutto ad un paio di giornalisti amici, o ci pensa lei
a risolvere la questione nei tempi dovuti? (diciamo sette giorni)
Come le altre mail inviategli per sensibilizzarlo sulla
situazione a Monte Malbe non ricevetti risposta, segno che l’educazione è cosa
soggettiva, ma le classiche vie traverse
con cui ci si scambiava notizie comunicarono, dopo due giorni, che il
piccolo peto umano veniva trasferito.
L’ambasciatrice gradiva una mia risposta da riportare a chi
di dovere.
Arrivò pronta: - Cinque giorni.
Allo scadere del quinto giorno dell’ultimatum fu data la comunicazione ufficiale del
trasferimento del vigliacco durante la messa più importante della domenica.
In diversi si presentarono alla Colonia per comunicarmi la
lieta novella, che già conoscevo. Tra questi anche la solita ambasciatrice, in
attesa di una mia parola di pace.
- Due giorni – dissi.
Con puntualità vaticana il piccolo pezzente partì con le
valige in mano verso un nuovo convento dopo due giorni.
I problemi a Monte Malbe finalmente cessarono lasciandomi un
qualcosa dentro di indefinibile e un fondo di astio che non riesce a colmarsi.
Il piccolo TORPEDO era un gatto solare, come suo fratello
ACHILLE, purtroppo già menzionato in questa rubrica.
Gioioso, coccolone e scavezzacollo. Così lo voglio ricordare,
mentre chi comanda la congrega dei predicanti non ha ricordato l’insegnamento
e, dopo tre anni, ha rimandato a Monte Malbe chi non avrebbe dovuto (con
un’ulteriore dote di due denunce ricevute per altri problemi).
La piccola nullità, appena tornata si è premurata di
scendere alla Colonia Nuova a lanciare minacce.
Visto che ormai si viaggia in piena illegalità, per evitare
altri inutili sacrifici, ho elargito un prezioso consiglio sulla propria salute
al nanetto.
Sembra che l’abbia raccolto, non abbiamo avuto più problemi
da lui.
Potere della parola giusta, finché basta…
Il piccolo TORPEDO ancora alla Colonia Vecchia - Luglio 2009 - |
Qual'era il consiglio? Ah, sì... fai una minima cazzata e ti frantumo entrambe le ginocchia!
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