sabato 13 dicembre 2014

IL SOLARIUM LETTERARIO




VUOTO A PERDERE di Favio Bolo
18a puntata





- Capo, abbiamo un problema.
- Sarebbe, Tazza?
- Ci serve una nuova casetta di servizio.
?
- Per farne cosa?
- Un archivio.
?
- Scusa Capo ma non sappiamo più dove mettere i manoscritti da valutare che ci inviano.
?
- Ogni giorno il postino ne recapita almeno tre, il lunedì una decina.
- Da quanto tempo?
- Appena abbiamo iniziato la lettura del romanzo di Favio Bolo sono arrivati i primi, poi non si sono più fermati.
- E voi li leggete tutti?
- Certo! Non abbiamo un cazzo da fare tutto il giorno.
Vedo il capo meditabondo, poi chiede: - E dove sono adesso quelli che hanno inviato?
Lo accompagno nel retro della casetta, dietro ai tronchi dei pini caduti a novembre dell’anno scorso.
- Cazzo! – esclama – Ma saranno un paio di quintali di carta
- Abbondanti, se continua così il prossimo anno non c’è più spazio.
- La casetta costa – commenta – la dovrei montare io e non ne ho voglia.
- Quindi?
- Se li archiviassimo alla Reggia?
- Ottima idea Capo! Dai comincia a caricarli sulla Panda.
Dopo un’ora di duro lavoro i manoscritti sono tutti a bordo della Panda che rischia di sbracarsi dal peso.
Il Capo, sorridente, ci saluta e se ne torna a casa.
- Visto?  - faccio a BAIOCCO – Ci siamo liberati di quella merdaccia e abbiamo fatto contento il Capo che ha fatto scorta di carta per accendere la caldaia. Dai, andiamo a riprendere la lettura.

22
Alle 5 (ora di Carpaneta) sono all’aeroporto ad aspettare Silvia. Appena sale in auto comincia a cazziarmi e a trattarmi male.
-Sempre le cose a metà devi fare!-
-Possibile che stiano ancora cercando quell’oro finito in Africa?-
-Non ci hai capito un cazzo, come al solito. Secondo te i servizi segreti si spostano per un paio di tonnellate d’oro? Che nemmeno ci sono più? Sotto c’è qualcos’altro, di ben più importante. Stanno nascondendo qualcosa che tu hai riportato alla luce.-
-Le monete?-
-Ma che monete del cazzo! Sai cosa ci fanno quelli con delle merdose monete romane?-
Taccio, ma avrei voglia di rifilarle una gomitata sul suo bel nasino.
-A proposito: quanto vale la collezione?-
-Non ne ho la minima idea. Ho saputo solo che è la migliore in Europa e ci sono 3 pezzi rarissimi.-
-Se sarà il caso uscirai allo scoperto e chiederemo la percentuale allo Stato.-
-Non mi interessa.-
-A me sì: qualcuno dovrà pur pagarmi.-
Arriviamo a Carpaneta senza spargimento di sangue.
Si insedia alla mia scrivania, sulla mia poltroncina e accende il mio computer senza la minima autorizzazione.
Quasi quasi vado a prendere la pistola e le sparo…
-Vammi a fare un caffè che comincio a leggere l’agenda di Ardenzi.-
Tacitamente obbedisco. Prima finisce il suo sporco lavoro e prima si toglie dalle palle.
Aspetto qualche verdetto stravaccato sul divano del salone consultando un libro fotografico sui ruderi dei mulini in Umbria.
-Qua non c’è nulla di interessante, a parte una rubrica telefonica con nomi piuttosto importanti.-
-Sarà vera?- le chiedo.
-Ho controllato tre o quattro numeri con la mia rubrica: coincidono. Ardenzi ha agganci potenti.-
-Tipo?-
-Non ti deve riguardare.-
Incasso in silenzio mentre la vedo cominciare ad esaminare il quaderno.
-Arabo-, commenta dopo mezz’ora. –Ma te non hai nulla da fare che rimanere lì come un avvoltoio?-
-Ti faccio notare che siamo a casa mia.-
-Dove sono il cd e il dvd?-
-Il cd è dentro al cassetto piccolo. I dvd li ho distrutti.-
-Tutti? Sicuro?-
-Cancellato ogni traccia del ricatto- confermo.
-Compreso quello che ti ha spedito?-
Alzo la testa di scatto e mi accorgo di avere dimenticato un piccolo particolare.
-Visto? Fai sempre le cose a metà! Dammelo.-
Lo trova da sola e lo inserisce nel lettore malgrado le mie proteste.
-Fenomenale!- il suo commento finale. –La prossima volta che vengo dico a Domi di organizzare una serata con quelle due. Complimenti per le tue prestazioni! Torniamo al lavoro, va. Stasera non si cena?-
-E’ tutto pronto. Preparati a un dopo cena pesante…-
Già ho programmato di legarla al letto e violentarla in ogni pertugio possibile, orecchie comprese.
-Aiutami a decifrare il cd.-
Mi alzo e mi apposto al suo fianco. Cominciano a scorrere le immagini.
-San Gerolamo intera e distrutta-, inizio con poca voglia di collaborare. -I 3 camion tedeschi catturati dai partigiani, il quarto camion, quello che trasportava l’oro, i gioielli e le monete. Don Nello Benizzi, il parroco di San Gerolamo. Gli articoli dei giornali sulle strane morti dei partigiani della Brigata Trasimeno. Alfano con la famiglia. Il fu Alfano con la fu famiglia. I due soldati tedeschi scampati all’agguato al passo. Questo l’hanno poi catturato i russi ed è sparito nel nulla. L’altro è il padre del Maestro, quello trovato cadavere nei boschi di Sant’Ercolano. Il certificato di morte del primo e l’articolo del giornale sul ritrovamento del secondo. Questi sono 4 SS italiani, ma ignoro chi siano- riferendomi alla foto dei 4 giovani. –Anche questo non so chi sia- è il signore che scende dalla berlina scura.
-Oh, Madonna!- sento esclamare Silvia. –Ma… ma… che c’entra?-
-Lo conosci?-
-Zitto!- e va avanti con le immagini.
-Un’opera del Maestro. Il Maestro quando stava bene. Come è stato utilizzato l’oro. L’inventario della collezione Alfano. Opuscolo pubblicitario di chi, attualmente, ha l’oro.-
Silvia torna indietro nelle foto. Si ferma a osservare quella del suo presunto conoscente che scende dall’auto. La vedo pensierosa. Poi torna alla foto dei 4 giovani SS italiani. La esamina attentamente. Torna avanti e, poi, ancora indietro. Fa così per diverse volte. Alla fine si accascia sullo schienale e sibila una bestemmia.
E’ la prima volta che la sento imprecare in quel modo.
-Siamo inculati- la sua conclusione.
-Cosa succede?-
-Non immagini in che cazzo di casino sei finito. E mi ci hai trascinato dentro.-
-Spiegati.-
--Vai a preparare un boccone. Questa sarà una notte molto lunga- chiarisce.
Mentre sono in cucina la sento parlare al telefono. Aguzzo le orecchie.
-Ottavio, scusa l’ora ma c’è un’emergenza. Per domattina avrei bisogno di…- e comincia a bisbigliare.
Poi domanda: -Quale istituto di vigilanza viene a prelevare gli incassi ai supermercati?-
-Grifo Securtà- rispondo.
-Grifo Securtà- replica al telefonino. –Domattina alle 9 in punto al supermercato di Borgo San Lorenzo. Poi accertati che la consegna abbia esito positivo. Ti ringrazio.-
-Ma cosa succede?- chiedo ancora.
-Succede che dobbiamo salvare la pelle. La tua e la mia. Per domattina ho concordato un incontro coi servizi segreti. Vogliono il materiale di Ardenzi che hai preso.-
-Perché?-
-Il perché non ti interessa. Io, invece, voglio quei distintivi che hai trovato e una dichiarazione di quando e dove li hai trovati.-
-Perché?-
-Servono per l’assicurazione sulla vita. La nostra vita.
Neppure si siede per mangiare. Butta giù tutto come un camionista in ritardo sulla tabella di marcia, beve un bicchiere d’acqua e torna alla scrivania. Quando le porto il caffè vedo che sta scrivendo su una sua agenda. Si ferma per bere il caffè e mi porge un foglio bianco.
-Scrivi la dichiarazione e portami quei distintivi- ordina.
La assecondo, ha gli occhi spiritati, sembra un’altra.
Alle 11 (ora di Carpaneta, mentre nello stivale sono le 23) le porto un altro caffè.
Incredibilmente mi ringrazia.
Continua a scrivere fitto fitto nella sua agenda, poi mi congeda.
-Vai pure a letto. Io ne avrò per tutta la notte, credo.-
La sento infilarsi nel letto quasi alle 5 (ora universale). Dopo 10 minuti mi alzo e comincio a preparare la mia colazione e la pappa per le bestiole.
Vado a curiosare sulla mia scrivania. C’è una busta gialla, imbottita, indirizzata a uno Studio Notarile di Vaduz, Liecthstein Liechtenstein. L’agenda di Ardenzi, il quaderno, il cd e uno dei distintivi sono dentro un’altra grossa busta, aperta, sempre sulla scrivania.

Il fido BAIOCCO

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