LA CUCCIA DEL CAPO
E’ arrivata l’estate e, puntualmente, le ferie.
Non mi riferisco alle mie, lontano ricordo dei tempi passati
quando ancora avevo quattro soldi da sputtanare e, soprattutto, meno gatti da
accudire, ma a quelle dei maledetti pulciosi.
E sì! Loro le ferie le pretendono, come da contratto.
Retribuite e da scegliersi in maniera libera e autonoma.
Naturalmente non vige l’obbligo di comunicare al datore di
cibo e coccole il giorno di partenza e di ritorno e, neppure, la destinazione
vacanziera.
Mi trovo così a dover affrontare appelli e contrappelli
serali senza sapere se i non presenti siano in ferie, oppure assenti
ingiustificati o rapiti da una gang di cinesi o spiaccicati sull’asfalto.
Prendo solo nota mentale di chi manca, con la speranza di
rivederlo il giorno successivo.
Tra le scomparse illustri annovero PECETTA alla Reggia.
E’ una settimana che latita, ma forse è tornato in visita
alla sua vecchia famiglia adottiva.
PECETTA era un aggregato alla Reggia, diventato effettivo
dopo due anni di permanenza (e pasti) e dopo essere stato sterilizzato. Proprio
come SERPOTTO a cui, però, non passa minimamente per la testa di tornare a far
visita ai suoi vecchi umani.
I due, insieme a SILVIOTTO ancora aggregato e non effettivo,
facevano parte dei Proci, uno stuolo di gatti maschi interi che calavano come
Unni alla Reggia appena la ROSINA (di Casa) andava in calore, benché
sterilizzata.
PECETTA fu nominato così in quanto un giorno si presentò con
un vistoso cerotto bianco sopra l’occhio destro, segno di cure ricevute dopo
morso infettatosi. E segno, soprattutto, di provenire da una famiglia a cui
stava cara la sua salute, malgrado non l’avessero sterilizzato.
Ma da quando si è trasferito in pianta semistabile (già un
paio di volte se n’è andato in ferie) non è stato reclamato da nessuno.
E pensare che gente disperata viene dalle zone più disparate
della città ad informarsi se il loro micio scomparso si sia, per caso, fermato
alla Reggia o in Colonia.
In Colonia è CREMINO a latitare, pur non avendo ancora
maturato gli effettivi giorni di ferie già consumati.
La sindacalista CERES è pronta per mandargli un richiamo
ufficiale. Il problema è che nessuno ha il suo indirizzo; è un nomade senza
fissa dimora.
Per compensare le momentanee perdite ci sono pure i ritorni: PAPERINO alla Reggia è ricomparso l’altra sera dopo quasi due mesi di latitanza, grasso più che mai a significare che ha una seconda casa o che nel penitenziario da dove è evaso c’è un cuoco coi controfiocchi.
Anche in Colonia sono ricomparsi all’ora del pasto INTREPIDO e ALICE, a significare che il Priore del convento è in ferie e il piccolo inutile fraticello che ne fa le veci ha proibito di dargli da mangiare.
Il mio sogno sarebbe quello di far finta di andarmene in
ferie per un paio di mesi, ma rimanere –invisibile- a Monte Malbe e studiare le
reazioni dei pulciosi sentendosi abbandonati.
Ma è un sogno; un miraggio lontano e irrealizzabile.
I Proci SERPOTTO - PECETTA e SILVIOTTO controllano ROSINA (di Casa) |
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