mercoledì 2 aprile 2014

IL SOLARIUM LETTERARIO





MURAKAMI HARUKI





Ho deciso di restituire il manoscritto misterioso a colui che presumo sia il legittimo proprietario.
Lo lascio in bella vista sopra una delle panchine artigianali della Colonia quando il Capo viene a portarci i viveri.
Finita la distribuzione dei pani e dei pesci (soprattutto pesci) si siede e accende la rituale sigaretta, vede le stampate rilegate, le prende in mano, osserva il titolo e chiede con malcelata ingenuità:
“Cos’è?”
“Un manoscritto che ci hanno lasciato per la valutazione”, rispondo.
“Cazzo! Ora anche gli editor fate?”
“Mah… gli abbiamo dato solo uno sguardo.”
“Bocciato?”
“No! Anzi, ci è piaciuto: leggero, senza pretese, scorrevole poi… parla dei gatti di una colonia!”
“Ma và!”
“Certo! Solo PALLUCCHINO è rimasto un poco deluso, si aspettava di meglio.”
“Beh, uno su trentacinque fa poco testo.”
“Però ha scritto una recensione.”
?
Il Capo prende il telefonino, ci armeggia qualche istante e comincia a leggere la recensione.
“Trama trita e ritrita… troppi personaggi umani… banale… prolisso… FABIO VOLO???”
“Già…” sottolineo.
“E no! Fabio Volo, no!” cominciando ad inquietarsi.
Poi riprende il controllo, accende un’altra puzzolente sigaretta e commenta:
“Comunque PALLUCCHINO criticherebbe pure Murakami!”
Lo guardo sorpreso.
“Cosa ci faccio con questa?” chiede tenendo in mano il fascio di stampate.
“Prendila pure! BARTOLOMEO me ne ha dato una copia rilegata e autografata.”
Scorgo un vuoto da perplessità nello sguardo del Capo.
“Copia rilegata e autografata?” domanda “Praticamente un libro con dedica?”
“Esatto!” vado nella mia cuccia e gli porto il libro.
“BARTOLOMEO dice che è alla ottava edizione: ha venduto già 20.000 copie.”
Il Capo ha gli occhi sbarrati, prende il libro e osserva la copertina.
“UNA TRANQUILLA DOMENICA DI SANGUE (alla Colonia felina di Montelelpre)  di I Gatti di Monte Malbe  – All’interno dedica autografa di MURAKAMI - HARUKI.”
“SIETE PAZZI!” urla.
“No! BARTOLOMEO ha detto che è tutto in regola; il romanzo non era registrato alla SIAE,  lui l’ha fatto e proposto ad un editore che conosce (e taglieggia per un prestito non restituito). L’hanno stampato, distribuito e venduto. “
“E Murakami Haruki che c’entra?”
“MURAKAMI e HARUKI erano i veri nomi dei due siamesi che avevi chiamato ZAFFIRO e COBALTO. E’ una dedica alla loro memoria. SERPOTTO, l’Avvocato della Reggia ha dato il suo assenso in qualità di curatore ereditario.”
Il Capo è annichilito, respira con affanno e ripete, rantolando: “Ventimila copie… ventimila…”
“Comunque BARTOLOMEO mi ha pregato di dirti”, lo informo, “che se tra le mani ti ritrovassi dei romanzi inediti di autore sconosciuto ci penserebbe lui a farli pubblicare. Come penserà -ha promesso- a saldare il cospicuo conto in sospeso che hai dai veterinari con il primo assegno di diritti d’autore, prima che ci pignorino la casetta di legno.”
“Grazie…” mormora. Poi aggiunge: “Qualsiasi genere di romanzo? Anche quasi senza gatti?”
“Tutto fa brodo.”
“Ok”, il Capo si incammina verso la sua auto ma gli faccio un’ultima doverosa domanda.
“Capo! Ma chi è ‘sto Murakami Haruki?”

ZAFFIRO

COBALTO

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