mercoledì 9 aprile 2014

CAT'S STORY

YARIS

Avete presente quando vi prende la voglia, quel desiderio, l'irrefrenabile bisogno di caffè condito da spasmodica urgenza di inalazione nicotinica?
L’esistenza di YARIS alla Reggia è dovuta ad una voglia di caffè e sigaretta.
29 agosto 2009: caldo pomeriggio e bisogno di un salutare caffè prima di recarmi in Colonia.
Lo prendo al bar del paese, mentre sto risalendo sulla Panda vedo sbucare da sotto una Yaris (da qui il nome dello sciagurato) parcheggiata vicino la testolina di un gattino di 4-5 mesi.
Lo studio un poco e controllo subito se sia solo, nelle immediate vicinanze c’è una delle colonie feline più disgraziate di Perugia; la vita media di un suo ospite non supera l’anno.
E’ solo, socievole, mi si avvicina quando lo chiamo. Ha fame, lo rifocillo. Mentre mangia controllo se nei paraggi ci siano altri eventuali fratellini o sorelline: nessuno. Sembra stordito dal caldo, scoprirò poi, invece, che è stordito di natura.
L’unica considerazione che faccio è che quel batuffolo bianco e nero non può rimanere là da solo.
Casualmente in auto ho un trasportino (mai girare senza!), lo ingabbio e lo porto in Colonia dove ci sono altri piccoli. Mi prometto di mettere degli avvisi di ritrovamento per un gattino bianco e nero e un po’ coglione il giorno successivo.
Li metto ma naturalmente nessuno si è perso un gatto in quel posto.
Pazienza! Rimarrà in Colonia dove è meno a rischio di quel lurido posto.
Ma YARIS è uno che il rischio se lo va a cercare e cade dal muretto sopra il giardinetto (circa un metro e mezzo) e si frattura una zampa.
Solitamente i gatti escono indenni da voli dal 110° piano di un grattacielo, questo è talmente tonto che se inciampa si rompe un piede.
Veterinari, fasciatura rigida e riposo controllato alla Reggia. Dopo una ventina di giorni il piccolo gatto maldestro sarebbe pure pronto al ritorno alla Colonia, ma il clima lassù è cambiato, in peggio.
E’ iniziata la crociata antifelini indetta da un piccolo e inutile frate del convento, ancora non è scoppiata la guerra (quella vera) ma le ostilità non sono mancate.
“E’ troppo stupido per tornare lassù” il commento fatto alla Signora per spiegarle che sarebbe rimasto a casa.
Dall’ 8 settembre 2009 YARIS ci delizia della sua presenza e dei suoi scherzi stupidi.
Chissà come sarebbe finita se non avessi avuto voglia di quel caffè o se il muretto fosse stato più basso…

YARIS controlla la situazione dalla colonna del cancello

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