La cosa più temuta a Monte Malbe non sono i cani sciolti tenuti dai proprietari, neppure le auto o i cinghiali e i lupi, ma il meteo.
Soprattutto una forma di maltempo troppo frequente: la tramontana.
Non è per il gelo che si porta appresso, ma per il fastidio.
E' fredda, ma basta coprirsi adeguatamente, anche se quello spiraglio nei vestiti lo trova sempre.
Ma è fastidiosa, estremamente fastidiosa; temuta anche dai gatti quando strappa come niente fosse piccoli e grandi rami dagli alberi e ti lancia addosso le pigne dei pini come ghiande missili (se non sapete cosa sono, o erano, fatevi un giretto su Google e gli antichi romani saranno contenti).
E' fastidiosa, l'ho scritto: per i pasti dei randagi bisogna sostituire i residui piatti monouso in leggera plastica con quelli molto più pesanti e massicci da picnic, che sono sicuri di non volare solo quando sono pieni di paté.
I gatti si innervosiscono: alla Colonia Nuova tutti vorrebbero mangiare al coperto dentro la casetta, ma di spazio per tutti non ce n'è.
Alla Colonia della Scuola c'è una vecchia cantina/stalla per ripararsi, anche in caso di pioggia, e lassù devi stare molto attento alle raffiche che ti spostano la Panda mentre fai quei tratturi, ex letti di torrente, e spesso rischi di "andare a baciare il Bambino".
Per la pioggia ci sono gli impermeabili, per la neve le catene, per il vento nulla, solo la speranza di trovare un buco non flagellato dalle raffiche.
I giorni ventosi, come questi, non fanno nutrire adeguatamente i gatti che col rumore della vegetazione sbattuta dal vento sono sempre in allarme per decifrare rumori sconosciuti.
Ti geli ogni centimetro di pelle e sei rallentato nella distribuzione; aprire lo strappo della scatoletta coi guanti è praticamente impossibile.
Ma resistiamo, da 20 anni resistiamo, anche quando la famosa bufera di novembre 2011 fece strage di tigli, pini, cipressi e vecchie querce manco fosse stata l'anteprima della più nota tempesta Vaia.
Si contano i danni, si preferisce optare per le crocchette e si spera che il flagello termini presto.
Ogni anno mi sembra peggio, ma non credo sia colpa del cambiamento climatico ma della mia età che avanza. Ogni anno è più dura e mi mette ancora più pensiero affrontare l'ora del pasto.
Ogni anno si cercano e provano nuove soluzioni.
Ogni anno si contano i gatti dopo le sfuriate della tramontana, attenti che fossero ancora tutti e che qualcuno non sia volato via e ora stia facendo l'aquilone sul Mediterraneo.
Dal rumore esterno credo che oggi sia una di quelle giornate e ci si prepara al peggio: si scaldano sul termosifone le 11 scatolette destinate alle Colonie (oggi Piscille si salta) per non spiattare del paté che somiglia più a gesso che a carne in scatola, si scelgono le crocchette grosse, almeno la tramontana non se le porta via dalle ciotole, ma l'antipulci no!
Oggi è il turno della BELLONA da I Morti di Fame*, che avrà il suo battesimo a Monte Malbe e, non essendo avvezza al liquido oleoso penserà a quale schifezza il vento avrà depositato sul suo pelo.
L'unica nota positiva della giornata.
* Da anni il Capo ha adottato il metodo "Un gatto al giorno per l'antipulci", evita che gli altri si accorgano e fuggano via, cogli il predestinato impreparato e non vigile ed eviti di girare con la lista in tasca per controllare chi siano i bisognosi. Certo, i turni saltano, ma mettere l'anpulci una volta ogni due mesi, anziché uno, è sempre meglio che non metterlo mai. Certo, per mantenere i turni bisogna esentare quelli comunque difficili e non collaborativi che continueranno a tenersi le pulci o ad eliminarle con l'effetto gregge.
Poi, con quello che costa ora l'Advocate, di sprecare un euro per una somministrazione fallita non se parla proprio: andiamo sul sicuro, che è meglio!
BELLONA, sei avvisata, ma ti assicuro che sarà una cosa indolore!
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