venerdì 29 agosto 2014

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

AMORE FILIALE

ARRIVI & PARTENZE

Ci eravamo lasciati sulle condizioni di MAGOO con il detto ‘Finché dura fa verdura…’ ma il temuto momento è arrivato e anche se ho avuto diversi mesi per prepararmi non riesco ad ignorare quella sgradevole sensazione di tristezza che ti cala addosso come un macigno.
Ieri l’ho portato all’ultimo viaggio, dai veterinari, e ho assaporato ancora quell'odiosa sensazione di chi deve decidere sulla pelle degli altri.
MAGOO è stato un grande, sia in Colonia che alla Reggia.
Un gatto con una dignità sconosciuta al genere umano.
Altre parole non servono.

Ciao MAGOO!


giovedì 28 agosto 2014

ANNUNCI & DEDICHE


SIAMO PRONTI PER L'ADOZIONE!

MINA - tricolore femmina
RINGO - bianco/tigrato maschio
DASH - bianco/nera femmina
I tre piccoli, due mesi circa, si affidano solo a Perugia e zone limitrofe e a referenziati.
Sono spulciati, sverminati e fatto il 1° vaccino.
Contatti con mail del blog: colonianuova@gmail.com

martedì 26 agosto 2014

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

LA GRANDE FUGA

IL SOLARIUM LETTERARIO





VUOTO A PERDERE di Favio Bolo
9a puntata




Quello iettatore di ZORRO ci aveva azzeccato!
Temporali, grandine, rovesci improvvisi (manca solo la tromba d’aria) si sono abbattuti su Monte Malbe costringendoci alla lettura indoor (anziché sul tetto, pardon: solarium) con PALLUCCHINO fuori alle intemperie per la sua avversione atavica a Favio Bolo.
Gli fa compagnia WAFER allontanato dalla casetta per via delle sue mefitiche flautolenze.
Proseguiamo la lettura.

     CAPITOLO 13

     Un boato, nella mia testa. Sembra che mi scoppi il cranio e tutta l'acqua delle Cascate delle Marmore mi si riversi dentro con violenza e fragore. Sento le gambe cedere, faccio fatica a respirare, un freddo polare mi attanaglia il corpo. Barcollo, mi aggrappo istintivamente ad un ripiano della libreria ma scivolo. Sono un corpo molle e inanimato. Riesco ad evitare la caduta mentre sento delle voci.
-Oddio! Andrea! Che ti succede?
-E' svenuto! Presto, Vanessa vai a prendere dell'acqua fresca!
-Andrea, Andrea … rispondi! Mi riconosci?
Faccio cenno di sì con il capo e, con fatica, mi rialzo.
-Sei bianco come un foglio di carta!
-Soffre di sbalzi di pressione? - chiede Serena.
Riesco a raggiungere un divanetto e mi siedo. Nascondo il viso tra le mani, poi farfuglio.
-Cosa ha detto? - rivolgendomi a Serena.
-Cosa ho detto? - stavolta è Serena che si rivolge ad Antonella.
-Di quella foto, - gliela indico.
Serena mi guarda spaventata: -Pogo. Pogo con Giorgio.
-Giorgio … come?
Ancora più perplessa Serena guarda preoccupata Antonella, mentre Vanessa mi porge un bicchiere di acqua che tracanno avidamente.
-Giorgio … come si chiama? - replico.
-Giorgio … Giorgio Gaddi, - risponde timidamente Serena.
Stringo di nuovo il viso tra le mani.
-E' lui! E' lui! L'anello mancante! L'anello di giunzione! - quasi piango, mentre lo dico. -Io stavo indagando su lui. Giorgio Gaddi! Mi hanno sparato per questo!
Serena passa lo sguardo su Antonella e le domanda: -Ma … è normale?
-Sì! Sono normale! - rispondo quasi incazzato.  Mi hanno sparato per colpa sua!
-Calma un attimo, - fa Serena tornandosi a sedere dietro alla sua scrivania , -mi spieghi bene. Credo che lei si stia sbagliando.
Riprendo fiato alcuni secondi e riorganizzo tutti i dati che il mio cervello ha ritrovato.
-Per lavoro ho conosciuto due donne. Una certa Domiziana e una mia ex collega, Agata. Sempre per lavoro ho preso informazioni su di loro ed è uscito il collegamento con un'altra donna. Un capitano dei Carabinieri.
-Francesca, - annuisce Serena.
-Brava! Il capitano Francesca Coletti. Francesca e Agata sono state trasferite improvvisamente a Perugia dalle sedi dove lavoravano. E, prima di trasferirsi, hanno incontrato la fidanzata di Giorgio a Venezia. L'avvocato Silvia Pisani.
-La nana, - puntualizza.
-La nana?
-Sì! - continua Serena. -Tra amici la chiamavamo così.
-Tutto questo mi è sembrato molto strano e ho approfondito le indagini. Ho scoperto che a Domiziana è stato cancellato un procedimento per sfruttamento della prostituzione su richiesta del capitano Coletti e Giorgio Gaddi era colluso con la mafia.
-Alt! Un attimo! - interrompe Serena, ma non la ascolto.
-Intanto da Roma mi sono arrivati segnali di mollare questa indagine personale. Per qualche giorno ho lasciato perdere perché avevo qualcosa di più urgente da fare, poi, quando stavo per riprendere le indagini mi hanno sparato. E' stato lui il mandante!
Serena scoppia in una risata. La guardo, il momento per me è drammatico, e quella ride.
-Innanzitutto se doveva spararle, Giorgio l'avrebbe fatto di persona, non avrebbe  delegato nessuno, - replica con calma.
-Era un killer della mafia?
-Ma mi faccia il piacere! Giorgio le avrebbe sparato, ma non per queste stronzate! Poi non le avrebbe sparato alle spalle e alla testa!
-E dove? - chiedo curioso.
-Alle rotule. Giorgio sparava alle rotule, - puntualizza. -Se le avesse sparato Giorgio, lei stava qui su una sedia a rotelle.
Sono sorpreso, mi sta confermando tutto e in più mi dice che questo Giorgio sparava pure alle persone. Ma alle rotule!
ma chi cazzo era questo Giorgio Gaddi?  
-Quello che ha raccontato su Giorgio, - prosegue, -è fondamentalmente corretto. Le sue deduzioni, invece, sono completamente sbagliate.
-Chi lo dice? - faccio piccato.
-Io! che l'ho conosciuto meglio di tutti, - risponde altrettanto piccata.
-E' una storia incredibile!, - interviene Antonella.
-Potrebbe esserlo! - risponde sorridendo Serena. -Ma mi spieghi,  -rivolgendosi a me. -Che lavoro faceva, lei?
-Lasci perdere,  -rispondo. -Mi parli di Giorgio, invece.
Serena ci pensa un attimo.
-Potrei, - dice, -per farla contento. Potrei spiegarle tutto per filo e per segno. E anche di più.
-Allora cominci!
-Non ora, - sorridendo. -Prima dobbiamo fare un accordo.
La guardo con fare interrogato.
-Io le parlo e documento la vita di Giorgio, lei lascia i gatti dove stanno. Tutto qua.
-Che c'entrano i gatti?
-Che c'entra Giorgio?
Ci penso qualche secondo.
-Resta inteso, - prosegue, -che continueremo noi a sfamarli e curarli. E le posso assicurare che se dovesse arrivare qualche nuovo ospite provvederemo subito a spostarlo in un'altra struttura. La trasformerò in una colonia a termine.
Continuo a pensare mentre la ascolto.
-D'accordo? - conclude, guardandomi col sorriso trionfante.
-Ok, - faccio. -Quando cominciamo?
-Domani pomeriggio, stessa ora, poi rimanete a cena. Antonella, mi raccomando: il tutto deve rimanere tra noi.
-Promesso, - assicura Antonella.
-Io non le prometto nulla, - replico.
-Lei non mi preoccupa.
Sulla strada del ritorno sono confuso e disperato. Un potente mal di testa non mi permette di concentrarmi sulla situazione. E neppure Antonella me lo permette.
-Stasera noi due dobbiamo fare una profonda chiacchierata, - dice. -Fotocopie! Io faccio fotocopie, mi hai sempre fatto credere! E' ora che ti apri e mi parli un po' della tua vita del cazzo.
Continuo a guardare, con lo sguardo vuoto, la strada davanti a me.
-Poi, - prosegue, -voglio conoscere qualcuna delle tue vecchie indagini. Quello per me … e per il mio lavoro.
-Scordatelo, - rispondo secco.
-Dopo aver beccato cinque pallottole in corpo, di cosa altro hai paura? - chiede con tono di sfida.
-Della sesta.
La sera non la assecondo con le mie memorie. Neppure lei mi asseconda, scopro che il mio mal di testa è contagioso.
Il pomeriggio torniamo da Serena.
andiamo a svelare quello che non dovevo scoprire  
Serena ci accoglie tranquilla e serena, scusate il gioco di parole.
-Innanzitutto è bene cominciarsi a dare del tu e sgombrare il campo da precedenti attriti, - inizia. -Quindi voglio farti una piccola premessa su quando andrai a conoscere. Giorgio era una persona estremamente pacifica.
-Che sparava alle rotule della gente, - puntualizzo.
-Aveva le sue buone ragioni, lo scoprirai e condividerai la sua reazione, - chiarisce. -Una persona ricca, anche di generosità, e basta vedere cosa ha permesso di fare.
-Gatti, cani …, - la interrompo, -e i bambini del Kenia, come c'entrano?
-Anche quello è collegato alla storia, - precisa. -Comunque, bando alle ciance! Sul tavolino vicino a quella poltrona c’è un diario scritto da Giorgio. Le ultime pagine le ho scritte io, dopo la sua morte.
-E’ autentico?
-Sì. Ho infranto un patto. Giorgio aveva espresso la volontà che dovevo bruciarlo dopo averlo letto. Non l'ho fatto.
-Perché?
-Per una forma di rispetto nei suoi confronti.
Si ferma per bere un bicchiere di acqua, poi prosegue.
-Ti prego solo di non includere nelle tue valutazioni le esperienze strettamente personali di Giorgio e rispettare la privacy delle persone collegate. Detto questo, ti lasciamo alla tua lettura! Io e Antonella andiamo a passeggiare e chiacchierare un po'.
-Ma … - fa Antonella.
-Niente ma: la cosa riguarda solo lui. Andiamo.
Mi trovo finalmente solo con la verità. Ammesso che lo sia.
Comincio la lettura del diario.

WAFER sbrana la busta con le scatolette di bocconcini vuote

venerdì 22 agosto 2014

VECCHI, INDIMENTICATI AMICI


GEDEONE

Arrivato dalle nebbie invernali del 2008 alla Reggia chissà da dove.
Timido ma curioso, affamato ma esigente, ha deciso subito che la Reggia era il suo posto ideale; la meta finale del suo lungo girovagare.
Ma gli altri inquilini pelosi non erano dello stesso avviso.
Per la prima volta vidi i felini di casa concordi e compatti nel voler cacciare via il nuovo arrivato, eppure non era prepotente e neppure attaccabrighe.
Era solo intero e aveva qualche problema ai polpastrelli delle zampe anteriori; camminava in maniera strana e talvolta zoppicava.
I polpastrelli erano sani, forse un po’ troppo consumati, per il resto la sterilizzazione avrebbe sancito ufficialmente il suo ingresso tra i Gatti della Reggia.
Insieme alla sterilizzazione arriva anche la brutta notizia che GEDEONE è FIV+ e il problema ai polpastrelli, peraltro risolto con antibiotici, è uno dei sintomi che il problema comincia a manifestarsi.
A maggior ragione pretendo e mi incazzo con i più intransigenti affinché GEDEONE viva la sua vita tranquilla tra quattro mura.
Ma non riesco ad ottenere la sua accettazione; è incredibile come tutti i gatti (nessuno escluso) lo scaccino e lo attacchino in qualsiasi momento e luogo.
Mai vista una cosa simile.
Decido per fargli risolvere i problemi tra loro, infatti GEDEONE, dopo pochi mesi è costretto ad emigrare, di nuovo chissà dove.
La cosa curiosa è che ogni domenica e giorno festivo si presentava puntuale all’ora di pranzo ed esigeva dalla suocera un piattino col pollo arrosto sminuzzato.
Quattro coccole e quattro testate dopo il pasto e GEDEONE spariva per altri giorni, fino alla prossima festività.
E’ andato avanti così per qualche mese e gli altri gatti lo tolleravano, almeno per il tempo del pasto e dei saluti.
Poi una domenica non è venuto, neppure la successiva e quella dopo ancora.
Non l’ho più rivisto né ho saputo che fine abbia fatto ma rimane il fatto che:
 ‘Finché non si trova il cadavere, il gatto è vivo’
Ciao GEDEONE, ovunque tu sia c’è sempre un piattino col pollo arrosto che ti aspetta alla Reggia!

GEDEONE E LE SUE POSE PLASTICHE





VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

AIUTOOO!!!

CHEESE! Scatti felini a Monte Malbe

La piccola BITTER alle prese con le grandi crocchette

giovedì 21 agosto 2014

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

DAL SATELLITE

STORIA DELLA COLONIA





CI VUOLE FANTASIA!



Un pomeriggio, dopo l’arrivo dell’ennesimo pacco dono con due microscopici diavoletti rossi, vedo il Capo crollare stremato su una panchina.
“Non ne posso più” mormorò con un filo di voce.
“Dai” cercai di rincuorarlo “Ce la faremo come ce l’abbiamo fatta con gli altri!”
“Non credo di riuscirci, stavolta” confessò “E troppo anche per me!”
“Via… sono solo due, poteva andare peggio!”
“Già, ma che nome gli mettiamo a questi due? Ho esaurito anche la fantasia”.
Rimasi perplesso a quella esternazione: il problema era quello di trovargli un nome, mica altro! Per il Capo, infatti, vale il detto che ‘Dove c’è da mangiare per 30, ce n’è anche per 31’ ed era così che eravamo arrivati alla soglia dei 40 residenti alla Colonia.
Quella dei nomi per i nuovi arrivi era la sua vera sfida.
Aveva sospeso la serie dei sommergibili italiani della seconda guerra mondiale (TAZZA, ARCHIMEDE, BARBARIGO, SCIRE’, GONDAR, ed altri di cui non ho ancora parlato).
Aveva praticamente terminato pure le strade consolari romane (EMILIA, APPIA, FLAMINIA, CASSIA, AURELIA, SALARIA).
Per cinque micro pulciosi che era dovuto andare a recuperare a chilometri di distanza dopo l’avvistamento, e relativa notifica telefonica, in mezzo a un campo aveva rispolverato  i nomi dei mezzi commerciali Fiat degli anni ’70 (DAINO, CERBIATTO, ORSETTO, LUPETTO e TIGROTTO, anche se un paio erano femmine).
Ai singoli abbandoni aveva riservato dei nomi estemporanei, quello che gli passava per la mente, ma almeno aveva il buon senso di mettere nomi maschili ai gattini e femminili alle gattine (CLINT, TADDEO, ASPIRINA, DODO).
Per l’ultimo terzetto, visto che oramai era agli sgoccioli dell'immaginazione, aveva saccheggiato i programmi televisivi (BIM, BUM, BAM).
Eravamo tutti perplessi ed impotenti; il grande terrore era che un giorno arrivasse a chiamare dei nuovi arrivi Rin Tin Tin, Pluto o Rex.
I due nuovi rossi, solo dopo scoprimmo che erano rosse tutte e due, brillavano per il loro totale rifiuto al contatto umano. Il Capo sosteneva che non le avevano abbandonate nella solita maniera, ma paracadutate direttamente in Colonia.
Una delle due, la più microscopica, presentò subito il suo biglietto da visita al Capo. Mentre cercava di prenderla, con mossa fulminea, fu lei ad acchiappare la sua mano con i suoi piccoli ma aguzzi dentini e gli artigli modello Gillette.
Fu un bagno di sangue (del Capo), per una settimana dovette viaggiare con la mano destra fasciata e gonfia come un cocomero.
“Ma che cazzo!” commentò “Siete due flagelli dell’umanità!”
ATTILA (la sanguinaria) e la sorella TOTILA vennero così battezzate.


LA PICCOLA SANGUINARIA ATTILA
Colonia Vecchia - Ottobre 2007

martedì 19 agosto 2014

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

GATTI IN BIANCO&NERO

LE NOSTRE FOTO (segnaletiche)

QUESTURA DI PERUGIA


NOME - ATTILA
SESSO - F (sterilizzata)
ETA' - Classe 2007 (Deceduta per insufficienza renale - 11 dicembre 2016)
RESIDENZA - Colonia Nuova di Monte Malbe
PROFESSIONE - Cacciatrice della Colonia
MANTELLO - Rosso trigrato
OCCHI - Due (giallo-verdi)
ZAMPE - Quattro
CODA - Sì (rossa tigrata)
CARATTERE - Non socievole con gli umani (Capo escluso)
INTERESSI - Tutto ciò che si muove e può essere cacciato
SEGNI PARTICOLARI - Spesso ha la bocca sporca di sangue (altrui)

domenica 17 agosto 2014

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

L'INDECISIONE
http://www.simonscat.com/

TEMPO DI MISS - 1a parte (La versione del Capo)





LA CUCCIA DEL CAPO





“Dove sta ‘Tutti al Mare’? chiede la Signora rovistando nella busta della spesa.
“Al mare…” rispondo scoglionato e incazzato per l’ora di fila subita all’unica cassa aperta del supermercato “Dentro, sta! Guardaci meglio e lasciami in pace col mio caffè!”
“Non c’è” il lapidario commento.
“Non è possibile!” insisto “Ho fatto pure la figura del coglione mentre  pagavo quella ridicola rivista alla cassa. Quella simpaticona di cassiera ci ha fatto pure il sorrisino su! Ma andasse a vaffanculo, lei e la sua cassa!”
“Non ti innervosire, ma la rivista non c’è.”
Dopo il quarto, no, quinto! caffè della mattina devo accendere la settima, no, ottava! sigaretta per sfruttare il benefici che la nicotina apporta alla concentrazione del pensiero e ripercorro mentalmente l’ultima ora trascorsa.
Il composto cancerogeno funziona alla meraviglia e domando: “Le bollette della luce e dell’acqua ci stanno?”
“No”
“Allora sono rimaste in Colonia, insieme a quella cazzo di rivista” puntualizzo “Ho dovuto vuotare tutta la borsa della spesa che mi ci erano cadute dentro le chiavi della casetta”
“Ora vai su a riprenderla”
“Neppure per sogno! Sono stanco, sudato e ho una mucchia di cose da fare. Te la riporto nel pomeriggio”
“E se la rubassero?”
“Chi? Giusto i gatti! Trovami un’altra persona che si abbassi a leggere quelle stronzate!”
“Quelle stronzate vendono due milioni di copie a settimana”
“Apposta l’Italia è ridotta così…” mormoro “Comunque ora ho da fare”
“Mandaci qualcuno”
“Sì, il maggiordomo!” poi un’altra scarica benefica all’intelletto dell’ultimo tiro della sigaretta “CESAREEE!!!”
Il malconcio trippone si presenta all’istante convinto di ricevere il suo solito premio (per cosa, lo sa solo lui).
“CESARE, per favore, saliresti in Colonia a riprendere la rivista e le bollette che ho lasciato là?”
“Tre” risponde.
“Tre, cosa?”
“Gourmet Gold al pollo”
“Sti cazzi! Due cucchiaiate, di quello che c’è”
“Due Gourmet Gold al pollo” rilancia.
“Uno”
“Vada, anticipato!”
“No, metà ora e l’altra metà al ritorno con la merce”
“Guarda che mica lo stai assoldando per un omicidio” commenta la Signora.
“Per cinque Gourmet Gold al pollo CESARE farebbe pure una strage”
“Omicidio, dieci Gourmet Gold al pollo. Strage, un cartone intero da ventiquattro” precisa il novello gatto da riporto.
“Sbrigati ad andare su altrimenti ti ci mando a calci nel culo”
“Capo” fa il peloso trippone toccando con la coda un coltellaccio da cucina e indicando con gli occhi la Signora “Un’idea l’avrei…”

CESARE QUESTUANTE AL FINESTRONE DELLA TERRAZZA

giovedì 14 agosto 2014

CAT'S STORY





MIKI (da Foligno)






MIKI si è offeso: dice che non parlo mai di lui perché è troppo vivace, quasi dispettoso. Non a caso è considerato il Discolo della Reggia.
MIKI è un Gatto di Monte Malbe per caso, frutto della restituzione di svariati favori avuti da un’amica animalista di Foligno.
Lo vidi inizialmente la prima domenica di agosto del 2011 al mercatino di Pissignano. Era dentro una gabbia, insieme ad un altro gattino più piccolo, allo stand della mia amica in attesa di un’improbabile adozione. Era stremato dal caldo e respirava a fatica, anche perché aveva problemi respiratori conseguenti alla sua tribolata infanzia.
Era stato raccolto dentro un cassonetto della spazzatura a Foligno, morente, con vermi e mosche che avevano cominciato a spolparlo. Ma la pazienza e la perizia del gruppo di fanciulle animaliste di Foligno e le cure del veterinario l’avevano rimesso (quasi) in carreggiata.
Era seguita una lunga degenza in stallo e quella domenica era il suo esordio pubblico alla ricerca di una famiglia tutta per lui.
Ma l’altro micetto, più piccolo, più bello e più sano aveva vinto la competizione aggiudicandosi l’unica persona disposta ad un’adozione.
MIKI era rimasto solo nella gabbietta, accaldato e ansimante.
‘Quello a domani non ci arriva’ fu in sintesi il mio pensiero mentre salutavo l’amica e proseguivo il tour tra le bancarelle.
Il mese successivo, il piccolo lacrimoso (altro postumo della permanenza nel cassonetto) MIKI era ancora là, stavolta in compagnia di un terzetto di batuffolosi fratellini. Spiccava la sua mole, al confronto dei ben più giovani concorrenti all’adozione.
Perse ancora: i tre si involarono con i nuovi genitori e lui rimase, solo, dentro alla gabbia con lo sguardo perso e sfiduciato.
Poi la telefonata dell’amica: “ A Se’! Ho un problema con un cucciolo, non può rimanere più in stallo e non riesco ad affidarlo. Ha dei postumi di una malattia infantile e non posso immetterlo in Colonia, hai posto a casa?”
Considerando che all’amica avevo portato intere cucciolate abbandonate in Colonia e le aveva fatte felicemente adottare, non potevo negare la collaborazione.
Così, da Foligno, arrivò il cucciolo MIKI, sempre vissuto dentro un piccolo appartamento che si scatenò subito alla vista del giardino, del bosco e della libertà di giocare con altri gatti.
Insieme alla sterilizzazione risolse in parte il problema agli occhi ma, ancora oggi, MIKI sembra un gatto cinese ed è facile alle lacrime.
Ora è il Discolo della Reggia; sempre pronto a trascinare, anche i vecchi e gli infermi, nei suoi scellerati giochi e a punire gli umani per qualche rimprovero ricevuto con l’immancabile pisciata sulle scale, che è diventata la sua firma d’autore (come un pittore famoso).

MIKI Il Discolo della Reggia

VARIE ED EVENTUALI (tutto quello che si può rubare dal web)

IMPRONTE DIGITALI? PERCHE'?

COME ERAVAMO

PACCOLINO alle prese con le sue pulci
Colonia Vecchia - Febbraio 2008