DIARIO DI BORDO
Oggi parliamo di quello che taluni umani definiscono ‘sport’
venatorio.
La definizione è impropria, sintomo di ignoranza culturale
radicata in famiglia; si definisce sport la competizione, di singolo o squadra,
contro avversari che abbiamo la stessa capacità e possibilità di competere.
Ora, spiegatemi come si possa definire ‘sport’ lo sparare a
degli uccellini o altri animaletti che possono contare solo sul loro istinto di
sopravvivenza –neppure sull’esperienza-.
In fondo alla scala di questi rumorosi e vigliacchi
‘sportivi’ troviamo una categoria ben definita: i cacciatori al cinghiale,
definiti dispregiativamente cinghialari.
Il cinghialaro è un proto essere umano, uno che al momento
dell’evoluzione della specie era assente perché non sapeva leggere le
indicazioni per raggiungere il luogo di raccolta.
Ignorante di natura –e per istruzione-, incivile, ancora più
vigliacco dei suoi colleghi, maleducato e insufficientemente intelligente (ma era
sottinteso) ama radunarsi in numerosi gruppi di simili, dotandosi di ogni mezzo
lecito ed illecito per agevolare la sua vittoria e scansando accuratamente il
contatto con l’avversario, si circonda di sofisticati mezzi tecnologici e di
cani –loro devono fare il lavoro sporco al posto dell’incapace- per dimostrare
al resto dell’umanità che non tutti gli uomini sono venuti perfetti.
Dopo questa lunga –ma necessaria- prefazione giungo al
nocciolo della questione.
Oramai abbiamo tristemente appurato che gli esseri umani
privi di apparato intellettivo sono ben più dei cinghialari!
Non mi riferisco ai soliti padroni stupidi di cani molto più
intelligenti di loro, ma a chi permette ai cinghialari di cacciare in zone
antropizzate e frequentate da persone civili.
Nel caso specifico mi riferisco a Monte Malbe. Come è
possibile che anche due squadre di deficienti armati si impossessino contemporaneamente
di vaste aree del monte per sfogare i loro istinti primordiali?
Chi è l’idiota capo che dà a loro il permesso di poter
sparare in mezzo a case, ville, agriturismi e sentieri frequentati da persone e
famiglie a passeggio, o in cerca di funghi e castagne, o col cane per una
sgambatina oppure in mountain bike?
Chi sono questi idioti?
I Sindaci per primi, un paio: l’imberbe sindaco di Corciano
e il sindaco fantasma di Perugia.
Poi si scopre che la regione Umbria ha pure un’assessore
alla caccia (donna, e la cosa mi stupisce).
Inoltre mi domando il perché, la regione verde d’Italia, la
terra di San Francesco abbia bisogno di un assessore alla caccia, casomai un
assessore per vietare la caccia!
- Votano! – puntualizza l’onnipresente PALLUCCHINO, oramai
diventato il mio assistente spirituale per ‘Il Diario di Bordo’.
- Come votano? – domando.
- I cacciatori votano – chiarisce il Prof. – Hanno diritto
di voto alle elezioni politiche di ogni tipo, cinghialari compresi.
- Non capiscono un
cazzo e possono votare? Non lamentatevi poi se siete ridotti così…
- Citando il Capo: ‘Non sono contro la caccia, ma se
venissero sterminati tutti i cacciatori l’umanità potrebbe continuare la sua
evoluzione.’
La dolcissima SCIRE' scomparsa il giorno di apertura della caccia al cinghiale con una battuta proprio sotto la Colonia Nuova |
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