sabato 4 ottobre 2014

L'ESEMPIO





DIARIO DI BORDO





L’essere Capocolonia comporta degli indubbi, piccoli privilegi: un piattino con paté di qualità superiore, la spazzolata domenicale al pelo, l’avere la propria panchina sempre a disposizione e non dover sottostare ai pubblici rimproveri del Capo. Tale posizione, per contro, comporta anche diversi doveri e obblighi insiti nella carica stessa, più uno non scritto ma che è il più importante: l’esempio.
Capocolonia non si diventa con la maggioranza dei voti alle elezioni (ma sembra che succeda anche in altri vicini luoghi), neppure per anzianità di servizio; lo si è riconosciuti dagli altri componenti della comunità. E, per onorare la responsabilità e non deludere gli altri colleghi, dare l’esempio anche sulle cose più banali è indispensabile. Gli altri si aspettano da te l’esempio di cosa fare e non fare, di come comportarsi nei vari frangenti della vita di colonia. Non li puoi e devi deludere e, spesso capita, devi saper rinunciare anche a dei tuoi benefici per dimostrare agli altri quello che è giusto o no.
Belle parole! direte voi umani: ma i fatti?
I fatti ci sono, quotidianamente o quasi. A cominciare dai nuovi cuccioli della Colonia: hanno subito imparato che la casetta di legno è il posto più comodo e sicuro per dormire e lì si rifugiano quando sono stanchi di giocare nel bosco. Naturalmente hanno scelto come letto la mia cuccia personale. Ho interpretato il gesto come un tacito riconoscimento e un desiderio di ulteriore protezione. Mi sono adeguato alla situazione, traslocando in un’altra cuccia vicina. Gli altri hanno sicuramente capito che ho sancito ufficialmente il loro ingresso in Colonia come componenti effettivi e come tali, essendo i più deboli, hanno bisogno della protezione del gruppo.
Questo è un piccolo esempio, il più recente. E la cosa è stata apprezzata dal Capo, che pur essendo un umano considero oramai quasi completamente felinizzato.
Tutto questo preambolo non per dimostrare qualcosa a qualcuno ma per sottolineare un aspetto indispensabile per la vita quotidiana: l’esempio deve venire sempre dall’alto.
Scorrendo le varie notizie dei quotidiani ho notato che da voi umani non succede la stessa cosa (a parte i capi non eletti ma neppure riconosciuti tali) anzi, succede esattamente il contrario!
Dall’alto arriva spesso il cattivo esempio, ma col monito che non bisogna comportarsi così!
Come dire: ti faccio vedere come rubo le caramelle, ma TU non lo devi fare!
Con questi presupposti non credo siate in grado di sviluppare un modello sociale che possa avere una prospettiva di futuro felice anzi, sospetto che  vi stiate autodistruggendo come popolo e nazione.
Come dite? Ah… Ma noi siamo italiani! Abbiamo sempre l’asso di riserva nella manica! E siamo un popolo di geni, santi, poeti e navigatori. Lasciamo perdere i geni (so’ scappati all’estero), i navigatori (Internet?) e i poeti che non se li caca più nessuno.
Rimangono i santi. Significa che state aspettando il treno da Lourdes carico di miracoli?
Su ragazzi (umani) non fatevi inutili illusioni su possibili e presunti miracoli, ricordate che anche l’Impero Romano, con ben più storia di questa insulsa Italietta (definita da Metternich "solo un'espressione geografica"), alla fine è sprofondato nella merda.
Cominciate a dare e, soprattutto, richiedere il buon esempio da chi ha la pretesa di comandarvi e decidere del futuro, vostro e dei figli. Fateli spostare, se necessario, dalla loro comoda e consolidata cuccia e fate quadrato per non subire ingiustizie.
“TAZZA… ” sento il Capo mormorarmi “evita di parlare di politica, che i vostri lettori potrebbero non gradire.”
“Ma Capo, questa è educazione civica, mica politica!”
Lo vedo riflettere piuttosto perplesso sulla mia risposta mentre mette dentro la mia nuova cuccia la coperta che preferisco.
Grazie, Capo!

AGOSTINO e POLVERE ancora nella cuccia tra i castagni

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