ARMI SEGRETE E
NON CONVENZIONALI
Malgrado l’azzannamento ATTILA proseguì la sua feroce
carriera in Colonia in quanto bollata come Non Adottabile guadagnandosi la
fama di CSC (Cacciatrice Spietata della Colonia), che ancora oggi mantiene con
estrema classe e diligenza.
Triste invece fu il destino della sorellina TOTILA. Dopo
pochi giorni di permanenza in Colonia fu azzannata dal solito cane col padrone
idiota e ritrovata cadavere.
Ma gli arrivi si susseguivano come treni alla stazione. Un
giorno di pioggia arrivò un’altra piccola, spaventata, bagnata, selvatica e
spiritata micetta. Tutta sola e ancora più inavvicinabile di ATTILA.
Una tartarugata imprendibile. Fu chiamata AMBRA, proseguendo
la serie dei nomi di sommergibili italiani,
col tempo il nome fu tramutato in TARTARUGHINA diventando il bersaglio delle
minacce del Capo. Continuò ad essere imprendibile per mesi fino a quando il
Capo decise che era giunto il fatidico momento: la sterilizzazione.
Con ATTILA, stranamente, tutto era filato liscio; solo un
paio di cerotti all’avambraccio.
La TARTARUGHINA aveva bisogno di armi segrete e non
convenzionali. Fu allora che comparve nei dormitori della Colonia, in pianta
stabile, la famigerata gabbia da cattura.
Una notte, dopo lungo e mirato digiuno, la TARTARUGHINA
capitolò e fece scattare il meccanismo di chiusura. A mezzogiorno del giorno
dopo era già stata operata (neppure a Medici in prima linea sarebbe successo!).
Fortunatamente i piccoli che arrivarono subito dopo erano di
un’altra pasta.
La piccola TARTARUGHINA (AMBRA) Novembre 2007 |
Nessun commento:
Posta un commento