giovedì 11 settembre 2014

STORIA DELLA COLONIA



ARMI SEGRETE E 
NON CONVENZIONALI




Malgrado l’azzannamento ATTILA proseguì la sua feroce carriera in Colonia in quanto bollata come Non Adottabile guadagnandosi la fama di CSC (Cacciatrice Spietata della Colonia), che ancora oggi mantiene con estrema classe e diligenza.
Triste invece fu il destino della sorellina TOTILA. Dopo pochi giorni di permanenza in Colonia fu azzannata dal solito cane col padrone idiota e ritrovata cadavere.
Ma gli arrivi si susseguivano come treni alla stazione. Un giorno di pioggia arrivò un’altra piccola, spaventata, bagnata, selvatica e spiritata micetta. Tutta sola e ancora più inavvicinabile di ATTILA.
Una tartarugata imprendibile. Fu chiamata AMBRA, proseguendo la serie dei nomi di sommergibili italiani, col tempo il nome fu tramutato in TARTARUGHINA diventando il bersaglio delle minacce del Capo. Continuò ad essere imprendibile per mesi fino a quando il Capo decise che era giunto il fatidico momento: la sterilizzazione.
Con ATTILA, stranamente, tutto era filato liscio; solo un paio di cerotti all’avambraccio.
La TARTARUGHINA aveva bisogno di armi segrete e non convenzionali. Fu allora che comparve nei dormitori della Colonia, in pianta stabile, la famigerata gabbia da cattura.
Una notte, dopo lungo e mirato digiuno, la TARTARUGHINA capitolò e fece scattare il meccanismo di chiusura. A mezzogiorno del giorno dopo era già stata operata (neppure a Medici in prima linea sarebbe successo!).
Fortunatamente i piccoli che arrivarono subito dopo erano di un’altra pasta.

La piccola TARTARUGHINA (AMBRA)
Novembre 2007




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