CLEOPATRA
La terza Grazia è CLEOPATRA una micetta tigrata con due macchie
bianche sotto al mento e sulla pancia.
La abbandonarono alla Colonia Vecchia che aveva già
quattro-cinque mesi ed era un’altra micia speciale: sveglia, solare,
simpaticissima e pronta al gioco. Una vera trascinatrice della massa felina
randagia che andava sempre più ingrossandosi a Monte Malbe.
“Lo so, lo so!”
Rispondo a SAETTA che puntualizza il fatto che altri piccoli
erano stati abbandonati in Colonia prima di lei.
Ma allora erano altri tempi e il Capo riusciva spesso a fare
buone adozioni dei gattini che scaricavano; non come ora che non li prendono
neppure se ci alleghi una ricca dote.
Comunque erano gattini che sono rimasti, per loro fortuna,
pochi giorni con noi, poi si sono involati verso altri lidi muniti di mura
domestiche, comodi divani e coccole a volontà.
Ne parlerò in una puntata speciale a loro dedicata.
CLEOPATRA aveva delle caratteristiche uniche per un gatto
randagio.
Era estremamente affettuosa col Capo e con tutti gli umani che
bazzicavano regolarmente la Colonia, era sempre in ritardo al pasto (e questo
faceva imbestialire il Capo) ma riusciva a farsi perdonare con mille smancerie.
Una indisciplinata ruffiana; ecco il temine più adatto per
descriverla.
Poi… si era pure innamorata. Di SAETTA, appunto (questo lui
non ve lo confermerà mai).
Uno dei tanti innocenti amori sbocciati tra i componenti
della Colonia, anche oggi ce ne stanno!
Piano piano CLEOPATRA divenne una colonna portante della
nostra comunità, un punto di riferimento per tutti i piccoli e per le altre
colleghe, tanto da temere che mi usurpasse la carica di Capocolonia.
Ma CLEOPATRA non ambiva a cariche o riconoscimenti, se non
la quotidiana ‘pomiciata’ col Capo.
E anche di questo ero estremamente geloso.
CLEOPATRA fa il chilo su una delle panchine della Colonia Vecchia -giugno 2008- |
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