LA CUCCIA DEL CAPO
Anche stasera sono rimasto perplesso davanti alla cassettina
igienica riservata a PECETTA, con la paletta in mano a grufolare tra la
lettiera ormai impolverata per togliere un qualcosa che non c’è da tanti
giorni.
PECETTA è (forse era, ma un mio teorema dice che se non si
trova il cadavere il gatto è vivo) un gatto perbene, coccolone, anche se
dall’espressione sempre burbera e accigliata e, come tutti i gatti, con il suo
vizietto.
Il vizietto di pisciare a idrante sulla riservetta di legna
vicino alla caldaia.
Con la legna che assorbe e la caldaia che scalda, d’inverno
la puzza della sua pipì ammorbava il garage.
Giocoforza posizionare l’ennesima cassettina davanti alla
catasta di legna per educare l’aggregato diventato effettivo alla Reggia.
E c’ero riuscito, ma non del tutto, forse qualche invidioso
proseguiva saltuariamente nel dispetto.
Ora, con l’assenza dell’usufruttuario da quasi un mese, la
cassetta giace lì, inutile e non sfruttata dagli altri gatti.
Potrebbe essere un segno di rispetto, forse postumo.
Qualcuno di loro potrebbe sapere che fine ha fatto il grigio colosso della
Reggia.
Ma nessuno parla e la cassetta rimane là, superflua, a
prendere polvere.
Rimarrà là –ho deciso- fino all’arrivo della prossima
stagione fredda, quando lascerà spazio alla nuova riservetta di legna.
Sempre che PECETTA non torni…
PECETTA fa la guardia al laboratorio |
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