LA CUCCIA DEL CAPO
E’ arrivato di corsa, trafelato e tutto storto come sempre,
galoppando su tre zampe mentre la quarta, quella scollegata al cervello, teneva
il solito ritmo da passeggiata lenta.
Stringeva un qualcosa tra i denti, sembrava un opuscolo.
“Capo! Buone notizie!” ha esclamato facendo cadere a terra
un piccolo libretto rosso.
“Hanno ristampato il Libretto Rosso di Mao?” ho chiesto a
CESARE, quasi stremato dalla folle corsa dalla cassetta della posta al portico
dove stavo annaffiando le ortensie.
“No, no! Guarda qua cosa c’è di nuovo!” porgendomi il
libretto/opuscolo.
“Non ho gli occhiali a portata di mano, leggi tu” rispondo
quasi annoiato.
“Uno stupendo set di ciotole per il nostro pasto!” esclama con
gli occhi pieni di gioia.
“Set?”
“Sì! Tre ciotole!”
“Che cazzo ci facciamo con tre ciotole? Qui siete in
quaranta! Va a finire che vi litigate pure il piatto, oltre che il contenuto.”
“Beh, si potrebbe fare un servizio completo: un servizio da
quaranta ciotole!” interviene la CICI che appoggia CESARE in tutte le sue idee
strampalate, fosse anche un esperimento atomico nella Cappella Sistina.
“Ci sono anche delle comode ed eleganti cucce, altro che
quei cartoni vecchi, sporchi e puzzolenti che abbiamo!” stavolta è ARANCINO, e
la cosa mi sorprende; solitamente ARANCINO si fa i cazzi suoi e non partecipa a
nessuna attività o decisione che riguardi la comunità dei Gatti della Reggia.
“Sono sporchi e puzzolenti perché –voi- non vi lavate!”
“Dai, Capo… ” ora è GIGIA.
“Ma avete intenzione di farmi sputtanare più soldi di quelli
che spendo -malvolentieri- per la vostra inutile sopravvivenza?”
“Capo” ora è SERPOTTO ad inserirsi nel discorso “sono
gratis. Ciotole e cucce gratis, e pure recapitate a domicilio!”
Il maledetto trippone sa come argomentare certi discorsi col
sottoscritto: è avvocato, e questo basta.
“Gratis? Fa vedere un po’!” inforco gli occhiali che tenevo
nascosti in tasca e sbircio l’opuscolo.
“Grande Concorso a Premi GOURMET GOLD! In palio set di ciotole
e morbide e calde cucce di pregiato tessuto. 400 punti per tre ciotole e una
cuccia omaggio?”
Faccio un rapido calcolo mentale.
“16.000 punti per avere la cuccia nuova per tutti? Siete
impazziti?”
“Ma no, Capo!” ancora SERPOTTO. “Facciamo come le altre
volte: cinque o sei cucce e una quindicina di ciotole. Poi ci arrangiamo noi.”
“Già… cinque cucce uguale 2000 punti, uguale 2000 tagliandi
di controllo, ovvero 2000 scatolette di Gourmet Gold…”
“Al pollo… ” sussurra sbavando da schifo CESARE, toccato nel
più profondo dei suoi sentimenti.
“…che sarebbero 250 confezioni multiple, cioè 1000 Euro di
Gourmet Gold” continuo imperterrito.
“Avrei un’altra idea, con i 1000 Euro faccio, anzi facciamo
(io e la Signora) ottobre in vacanza al mare, che ne avremmo tanto bisogno. Al
ritorno conto i superstiti sopravvissuti e gli regalo delle ciotole nuove.”
“E io telefono all’ENPA, alla LAV e al WWF… ” aggiunge
SERPOTTO, in tono poco cordiale.
Termino di affogare delicatamente l’ultima ortensia pensando
che almeno le piante si accontentano di un poco di acqua e, soprattutto,
stanno zitte e non rompono i coglioni ogni dieci minuti.
“Ok” capitolo “si può fare!” chiudo il tubo e faccio cenno
ai pelosi questuanti di aspettarmi.
Salgo in casa e scendo armato di forbici e colla vinilica.
“A voi!” piazzo il tutto sul tavolino del portico insieme ad
un gigantesco vaso di vetro che conteneva un mezzo quintale di Nutella e ora è
pieno di tagliandi di controllo di Gourmet (Gold, al pollo).
“La Signora è stata previdente” annuncio “Dall’ultimo
concorso ha conservato tutti i tagliandi controllo delle migliaia di scatolette
di Gourmet Gold (al pollo) che vi siete sbranati. Ora basta ritagliarli ed
incollarli sulle schede. Alla spedizione provvederò io, naturalmente detrarrò
la spesa sostenuta dalla vostra paghetta.”
Vedo la delusione stampata sul muso dei pulciosi.
CESARE si ripulisce dalla bava versata e comincia
pazientemente ad incollare i punti premio.
“Questo è del pomeriggio del 3 marzo… quest’altro della
mattina del 2 gennaio. Questo il 16 aprile alle 21,30… 19 maggio, pomeriggio… ” tornandogli a scolare la bava dalle fauci.
CESARE al trotto |
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