MICIA
Parlare della MICIA
forse è una responsabilità troppo grande anche per me.
La MICIA era la grande Veterana della Colonia, un po’ perché
ci era nata, insieme alla sorella BERENICE e un fratello di cui non ricordo
il nome ma, soprattutto, perché era nata nel 1990!
Una foto, in bianco e nero, fu mostrata al Capo dal suo
aiutante sul campo (veterano anche lui della Colonia) Umberto. E, discutendo su
quella foto, il Capo (e io) venimmo a conoscenza di tanti episodi che la
riguardavano.
Sì, perché la MICIA non era una gatta come le altre: mai
vaccinata e guarita miracolosamente da una specie di rinotracheite che le aveva
lasciato la pesante eredità di starnutire spesso e spargere muco ovunque era
una gatta intoccabile.
Non si sa come Fiorella, una gattara che si è presa cura di
noi di per diverso tempo, sia riuscita a catturarla e farla sterilizzare.
Fatto sta che per sei lunghi anni il Capo non riuscì mai ad
avvicinarla e toccarla; era uno dei pochi randagi a cui, oramai, aveva
condonato la somministrazione mensile di antipulci.
Febbraio 2010: la grande svolta.
La MICIA si ammala e rimane accucciata dentro uno dei
cubi-cuccia di polistirolo della Colonia Vecchia.
Il Capo riesce ad accarezzarla e capisce che sta per
andarsene. Ma tenta il tutto per tutto: la ingabbia e la porta dai veterinari
di fiducia.
Una decina di giorni di ricovero e una dose massiccia di
antibiotici – e antipulci – e la MICIA torna come nuova, vispa e arzilla.
Riportata in Colonia, stavolta a quella Nuova; nel frattempo
avevamo traslocato, si adatta volentieri alla nuova sistemazione e, miracolo!,
comincia a strusciarsi al Capo per avere coccole e carezze.
Prima che sopraggiunga l’inverno arriva la decisione di
trasferire la MICIA al caldo della Reggia.
Immaginate le reazioni di un gatta randagia con 20 anni di
vita semiselvatica alle spalle quando scopre il divano, le poltrone, i letti,
il termosifone ma, soprattutto… la
televisione!
Passa le ore davanti allo schermo acceso interessatissima a
qualsiasi trasmissione, pure “Amici”!
Ma il meglio di se lo produce in occasione del montaggio
della nuova cucina. Rimane ferma nel caminetto controllando attentamente il
lavoro dei montatori. Non li molla un istante.
Qualche giorno dopo, il 24 giugno 2011, si allontana da casa
per concedersi la sua solita passeggiata nel giardino e nel bosco. Non tornerà
più.
Invano il Capo l’ha cercata intorno a casa e dai vicini; di
lei nessuna traccia.
Ancora oggi il Capo si aspetta di ritrovare i suoi resti in
qualche anfratto del terreno dove, sicuramente, avrà voluto porre fine, come il
galateo delle vecchie randagie impone, alla sua lunga, ma felice, esistenza.
Un bacio, MICIA!
MICIA alla Colonia Vecchia - Aprile 2009 |
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