LE GRANDI OPERE
Leggevo, tempo fa, sul “Gatto Quotidiano” dell’importanza
che il governo dà alle grandi opere per il rilancio dell’economia e la crescita
del PIL (Pulciosi Italiani Liberi?).
E giù un elenco sterminato di autostrade a 36 corsie da
costruire, ponti tra Civitavecchia e Olbia e tra Agrigento e Lampedusa da
realizzare, trafori sotto il Monte Bianco. il Gran Sasso, le Dolomiti e pure
Monte Tezio (!) da scavare per realizzare le nuove linee TAV e il
prosciugamento e la bonifica del lago Trasimeno per coltivare un immenso campo di mais transgenico
targato Monsanto.
“Sono pazzi questi umani! “ abbiamo commentato con i
randagioni della Colonia.
Eppure, forse, ci deve essere un fondo di verità.
Nei giorni successivi Monte Malbe ha cominciato a pullulare di
gente operosa, oltre ai soliti rompicoglioni in cerca di funghi e castagne.
Nel loro piccolo, il Capo e l’ “Associazione a delinquere”
che risiede nel convento hanno iniziato dei lavori edili nei pressi della nostra
casetta nel bosco. Ognun per se, si intende!
Mentre i frati hanno demandato una singolare impresa edile
con manovali di variegate razze alla costruzione del loro tanto ambito e
desiderato maxi cancello che chiuderà, nelle ore notturne, l’accesso ai parcheggi
esterni del convento il Capo si è rimboccato le maniche e ha cominciato a
costruire la tanto auspicata nuova recinzione che chiuderà, per sempre,
l’accesso ai cani assassini alla Colonia Nuova.
Il risultato è un viavai di ruspe, camion, betoniere, con un
rumore infernale a cui contribuisce in modo non indifferente il Capo con la sua
mazzetta da due chili che batte incessantemente sui pali di ferro da piantare a
terra.
Oltre al rumore c’è un altro fattore comune che unisce questi lavori: i
moccoli.
Moccoli degli extracomunitari quando il calcestruzzo schizza
dalle fondamenta (i moccoli sono la prima cosa che imparano in Italia) e
moccoli del Capo quando la mazzetta picchia inavvertitamente sulle sue mani.
Tra un brumm… scrash… clangh… deng… emergono vari porc…
zozz… maial… vaffanc….
Risulta impossibile continuare la consueta lettura dei
quotidiani sopra il tetto della casetta di legno.
L’altro ieri abbiamo assistito ad una singolare scena. Due
tizi stavano in giro per il bosco nei pressi della casetta. Non erano cercatori
di funghi o castagne: guardavano in alto, non in basso. Unita al loro vestiario
poco adatto al bosco la cosa ci ha incuriosito.
Sembrava che osservassero le stelle cadenti –di giorno-
mentre noi, attentamente, ma discretamente, li controllavamo.
“Cazzo fanno quei due pellegrini?” ha chiesto con tatto
PRIMULA, la scorbutica della Colonia, vedendo che ogni tanto spruzzavano
qualcosa sul tronco di un albero.
SAETTA, il re del bosco ad ovest della casetta, ha svelato
il mistero.
“Segnano gli alberi da tirare giù”, ha detto. “E’ pieno di
piante secche da questa parte del bosco. Preparatevi a una settimana di rumore
infernale!”
Già! Come se adesso fosse possibile fare meditazione.
Comunque i risultati delle Grandi Opere a Monte Malbe cominciano a vedersi.
Il Capo ha terminato di piantare pali e ha messo la nuova
recinzione.
“Ne avrò ancora per una settimana!” ha comunicato quando già
stavamo per stappare lo champagne.
A malincuore lo abbiamo rimesso a fresco nella ciotola
dell’acqua.
La banda di lanzichenecchi extra comunitaria, invece, è
ancora in alto mare: un giorno piove, l’altro è umido, oggi c’è il Ramadan,
domani la Madonna Candelora e altre mille insulse scuse per non fare un cazzo.
Una cosa, però, l’hanno fatta! Oltre a togliere quello
schifo di altalena preistorica che salendoci era più facile morire di tetano
che per un’eventuale caduta, hanno completamente ripulito dai rovi e
dall’immondizia il giardinetto della nostra ex- Colonia.
Rivedere le amate panchine di cemento, con il tavolo, dove
eravamo soliti prendere il sole e il Capo ci appoggiava i piatti con i
bocconcini mi ha procurato un attacco inconsolabile di nostalgia.
Quanto ci divertivamo alla Colonia Vecchia!
Forse perché eravamo anche più giovani…
Bagno di sole alla Colonia Vecchia - Novembre 2007 SAETTA - SCIRE' - BARTOLOMEO - TARTARUGHINA |
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