DIARIO DI BORDO
E’ un giorno di gran festa alla Reggia.
Tutti i gatti borghesi, lì residenti, hanno il pelo lucido e
pettinato, gli occhi e il naso ripuliti dalle secrezioni e, qualcuno, persino
il collarino.
Siamo in tanti, tutti invitati, se si escludono i due
randagi portoghesi che stazionano vicino alla Reggia e si sono intrufolati per
fare scempio del ricco buffet in programma.
Anche io sono stato invitato, in rappresentanza della
Colonia, con altri due colleghi. Ho portato PALLUCCHINO, come premio per aver
lanciato l’idea originaria del blog, e perché è decisamente interessato
all’evento. E pure BIAGIO, il cucciolo che si deve fare le ossa, molto più
interessato al buffet.
C’è una gran folla: amici del Capo, qualche lontano parente, vicini di casa e un paio di umani curiosi.
Oggi c’è il varo!
Dopo un lungo studio, un accurato progetto e un’
interminabile realizzazione oggi si inaugura la nuova, mastodontica, caldaia a
legna che riscalderà tutti i locali della Reggia, garage dei felini compreso.
E’ la prima accensione: la più impegnativa e delicata e la
conferma che un ingente capitale non sia stato speso invano.
La Signora del Capo è elegantissima, come sempre, il Capo si
è addobbato per l’occasione: sembra il macchinista di una locomotiva a vapore.
Alle 12 l’atteso momento.
Il Capo, con accendino comprato appositamente per la solenne
funzione, incendia dei fogli di giornale (erano i miei quotidiani della scorsa
settimana) dentro la stufa carica di legna asciutta e appositamente
selezionata, pezzo per pezzo. Le fiamme divampano e avvolgono la catasta di
legna. Dopo pochi minuti dei led cominciano a lampeggiare e le pompe inviano l’acqua
calda ai termosifoni. La caldaia ha cominciato il suo duro e lungo lavoro.
PALLUCCHINO continua a prendere appunti della pressione e
temperatura dell’acqua: deve verificare la corretta applicazione dei vari
principi della termodinamica.
Finalmente si passa
al buffet. BIAGIO e i due portoghesi mostrano ai felini della Reggia quello che
significa essere gatti di serie B spazzolando un vassoio dietro l’altro, senza
distinzione di tartine.
Dopo un paio d’ore nella casa il tepore comincia a
trasformarsi in caldo torrido a significare che la caldaia fa il suo sporco
dovere e non è esplosa riducendo in macerie la Reggia.
Tutti tirano un sospiro di sollievo.
Tutti, tranne il Capo che, sempre col berretto da
macchinista anni ’40 in testa, deve pronunciare il tanto atteso discorso.
“Siamo ancora vivi e questo è già un successo!” il suo
esordio.
Poi comincia la sfilza dei ringraziamenti, Padreterno
compreso, infine:
“Tengo a precisare, agli abitanti pelosi di questa casa, che
la caldaia è predisposta per bruciare diversi combustibili. Il suo nome tecnico
è, infatti, Caldaia a legna o stufa bruciagatti. Pertanto invito i felini qui
presenti ad un maggior rispetto delle regole fondamentali di convivenza della
casa, voi sapete a cosa mi riferisco. Altrimenti a febbraio e marzo, quando la
riserva di legna comincerà ad esaurirsi la caldaia diventerà automaticamente
stufa!”
“… bruciagatti. “ aggiunge con un brivido MIKI, uno dei
maggiori destinatari del discorso del Capo.
“Bravo!” applaudo il Capo. “Un discorso degno di Goebbels!”
Dopo una mezz’ora siamo sulla via del ritorno. BIAGIO
esprime un suo timore: “Ma se l’inverno si prolungherà rischieremo anche noi
della Colonia di finire dentro la stufa per riscaldare la Reggia!”
“Tranquillo!” gli rispondo sapendo che il Capo è il classico
Umano che abbaia, ma non morde.
“Non c’è da preoccuparsi”, interviene PALLUCCHINO. “Secondo
i miei calcoli usare gatti come combustibile va in netto contrasto con il
secondo principio della termodinamica che dice…”
MIKI - il Discolo della Reggia
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